giorgia
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domenica 7 settembre 2008
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mi e piacioto molto il 1 e il 2 film le cronache.
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spero che nelle cronache di narnia 3 ci siano tutti e 4 i fratelli, perchè se no non è la stessa cossa le stesse emozioni peter quello che si preoccupa sempre, susan la sorella che è sempre con l' arco in mano, eduard la spalla di peter e lucj la tenera sempre pronta ad avere la medicina che guarisce; l' avventura senza di loro tutti e 4 insieme non sarebbe la stessa.per questo protesto.senò senza ci sarà anche l' avventura ma li mancherà un pezzo perchè mancheranno peter e susan.dovvremmo trovare l'email o l' indirizzo del registra e scriverli che non vorremmo che susan e peter se nevadino.
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(di jekil)
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(di narnia4ever)
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stefano
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domenica 7 settembre 2008
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la fiaba lascia spazio ad una avventura più matura
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Dopo un anno i fratelli Pevensie, ritornano a Narnia richiamati dal Principe Caspian, e la ritrovano profondamente cambiata: lì sono già trascorsi 1300 anni, l’età dell’oro è finita, la popolazione si è nascosta per sfuggire alle persecuzioni dei Telmarini i nuovi dominatori ed il leone Aslan pare scomparso del tutto. Unitisi a Caspian che rivendica il trono del Regno e al popolo di Narnia combatteranno i Telmarini guidati dal perfido usurpatore Re Miraz: un epico scontro stabilirà vincitori e vinti.
Adamson cambia le carte e crea una storia diversa dalla precedente. La fiaba si trasforma in un fantasy più complesso. I colori si fanno più cupi, le magiche foreste dai colori caldi popolate da animali parlanti lasciano spazio a luoghi più freddi, ostili, popolati da belve anche aggressive (l’orso che sta per aggredire un’incredula Lucy), con scene al buio, di notte o al chiuso a luci basse e soffuse.
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Dopo un anno i fratelli Pevensie, ritornano a Narnia richiamati dal Principe Caspian, e la ritrovano profondamente cambiata: lì sono già trascorsi 1300 anni, l’età dell’oro è finita, la popolazione si è nascosta per sfuggire alle persecuzioni dei Telmarini i nuovi dominatori ed il leone Aslan pare scomparso del tutto. Unitisi a Caspian che rivendica il trono del Regno e al popolo di Narnia combatteranno i Telmarini guidati dal perfido usurpatore Re Miraz: un epico scontro stabilirà vincitori e vinti.
Adamson cambia le carte e crea una storia diversa dalla precedente. La fiaba si trasforma in un fantasy più complesso. I colori si fanno più cupi, le magiche foreste dai colori caldi popolate da animali parlanti lasciano spazio a luoghi più freddi, ostili, popolati da belve anche aggressive (l’orso che sta per aggredire un’incredula Lucy), con scene al buio, di notte o al chiuso a luci basse e soffuse. Il confine tra bene e male così definito e ovvio nel primo episodio (addirittura fisicamente incarnato nelle figure di Aslan e della strega) si fa ora meno certo: i protagonisti si dividono sulle strategie da adottare e si rendono responsabili di tragici errori. Emblematica è la scena in cui Peter, fallito l’assalto al castello di Miraz, e costretto pertanto ad abbandonare l’assedio, osserva impotente il suo esercito rimasto intrappolato ormai prossimo alla morte e lo abbandona al suo destino. Altrettanto significativa è la scena in cui la strega tenta Caspian promettendogli il potere e costui quasi si lascia convincere. Crollano le certezze: si dubita pure dell’esistenza di Aslan. Dunque la sconfitta, l’umiliazione, la brama di potere, l’incertezza, ma anche l’amore, sia pure timidamente accennato, tra Caspian e Susan. Sentimenti adulti, ruvidi, lontani dall’ovattato mondo fiabesco. I due film diretti da Adamson sembrano riflettere due diversi momenti dell’esistenza umana: il primo è quello dell’infanzia, dove tutto è più ovvio, evidente e facile (o almeno così dovrebbe essere), il 2° è quello successivo, in cui le persone cominciano a vedere la realtà con occhi diversi, a cogliere le sfumature, è questo un momento cruciale in quanto ci rendiamo conto che la realtà non è fatta a nostra misura, non ci sono il bene ed il male assoluto e noi stessi sperimentiamo i primi insuccessi. Sul punto trovo significativa la vicenda di Peter: Lui che è stato sovrano, che ha guidato eserciti in battaglie, che ha preso parte da protagonista ad episodi mitici, si ritrova ora, anonimo cittadino qualunque, in una fredda metropolitana londinese nell’attesa che arrivi il suo treno: crescere vuol dire sapere accettare anche questo.
Nel complesso un bel film. Forse un po’ lungo ma comunque avvincente. Adamson non ha il talento “immaginario” di P. Jackson (gli scenari de “Il Signore degli Anelli” sono un’altra cosa) ma riesce nella difficile impresa di coniugare le esigenze di un pubblico anche (ma non solo) composto da bambini con una storia più matura, fatta anche di battaglie.
Quanto agli attori, diversamente dal film, i Telmarini (Castellitto e Favino) non perdono contro i “Narniani” Pevensie, che comunque fanno bene e stanno crescendo artisticamente. Bravo anche la new entry Ben Barnes-Caspian “pescato” da Adamson dai teatri di Londra ed entrato a far parte del cast in extremis a neanche 1 mese dall’inizio delle riprese.
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(di chetristezza)
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fubo
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domenica 7 settembre 2008
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film brutto brutto
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è penoso... non ha senso, è privo di storia.. 7,5 € di cinema buttati.. e che dire dei protagonisti?? orridi....
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(di jekil)
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sabato 6 settembre 2008
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non mi è piaciuto molto ma non è nemmeno mediocre...
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gigyyy
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sabato 6 settembre 2008
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nn so
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secondo voi e + bello capian piter o edmund nn so decidere
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kety
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sabato 6 settembre 2008
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siete d'accordo se ad esempio susan e caspian governassero insieme
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tgyr4
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sabato 6 settembre 2008
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bello
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salvy
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sabato 6 settembre 2008
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un film da non perdere
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sono andato a vedere questo film e sono rimasto veramente soddisfatto,ancora più bello del primo,"Le cronache di Narnia: il Principe Caspian"è un fil da non perdere per la fantasia ma soprattutto la qualità di questo fil!!!!!!
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(di chetristezza)
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emeralda
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venerdì 5 settembre 2008
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ciao sn esmeralde io spero ke susan e piter ritornino a narnia mi piace da impazzire il principe caspian nn mi e piaciuto qnd i cattivi si sn riuniti cn quelli di narnia nn sn daccordo all'alleanza tra i narniani e quelli di telmar mi stanno molto simpatiche susan e lucy ciaoooooo vi prego ditemi se siete daccordo cn me?
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giulia menei
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venerdì 5 settembre 2008
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ritorno a narnia
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Dopo anni di dilanianti guerre, il popolo di Narnia, orfano dei suoi regali, vive avvolto nell'oscurità, scosso dalle barbarìè del potente Miraz. Tutti attendono con ansia, anche se con un pizzico di risentimento e rancore, il ritorno della giustizia e della pace in un paese dove tutto ha un'anima e perfino gli alberi danzano e si muovono al passaggio di creature mitologiche e fantastiche. Rispetto al primo episodio della serie mancano l'armadio fatato, porta d'ingresso del magico mondo di Narnia, la strega, quasi del tutto sconfitta e ibernata, solo potenzialmente pericolosa, il fauno Tumnus deceduto perchè ormai bicentario. Ma l'assenza di qualcuno ha un peso specifico su uomini e centauri: Aslan, il leone dispensatore di forza, coraggio e magnanimità.
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Dopo anni di dilanianti guerre, il popolo di Narnia, orfano dei suoi regali, vive avvolto nell'oscurità, scosso dalle barbarìè del potente Miraz. Tutti attendono con ansia, anche se con un pizzico di risentimento e rancore, il ritorno della giustizia e della pace in un paese dove tutto ha un'anima e perfino gli alberi danzano e si muovono al passaggio di creature mitologiche e fantastiche. Rispetto al primo episodio della serie mancano l'armadio fatato, porta d'ingresso del magico mondo di Narnia, la strega, quasi del tutto sconfitta e ibernata, solo potenzialmente pericolosa, il fauno Tumnus deceduto perchè ormai bicentario. Ma l'assenza di qualcuno ha un peso specifico su uomini e centauri: Aslan, il leone dispensatore di forza, coraggio e magnanimità. Tuttavia, la mancanza di una figura tanto ammirata non è motivo di dispersione di buoni sentimenti e propositi. Nonostante il male imperversi, non mancano la forza e il coraggio necessari per distruggerli. I tre giovani regali di Narnia sono cresciuti, ed hanno maturato sapienza ed esperienza, doti immancabili per governare un paese tanto affascinante come Narnia. Anche il principe Caspian, seppur venato ancora da sentimenti di rabbia che lo fanno apparire il meno cresciuto tra gli eroi, avrà modo in questo capitolo di riscattare la morte del padre per mano del tiranno Mizar e affermare tutta la sua regale forza d'animo. Tutti hanno sviluppato la loro personalità, trovato le loro forze interiori e fisiche e sono in grado di sconfiggere il Male. Un Male tuttavia rassegnato e costretto a inginocchiarsi dinnanzi a tanta regalità. La storia è condita da battaglie tra uomini e fantastiche figure mitologiche, in dilanianti scontri per affermare la supremazia assoluta su Narnia. Ma resta epico il combattimento all'ultimo sangue tra il principe Peter e il crudele Mizar, un vero e proprio scontro tra il bene e il male, dove a gettare le armi sarà proprio quest'ultimo, umiliato e lacerato dalla spada di Peter e dalla brutalità del suo animo. Anche se il finale può sembrare già anticipato, con un "vissero felici e contenti" proprio delle fiabe ancestrali, nulla è dato per scontato. Così ammirerete il ritorno del leone, con i suoi ruggiti di sapienza e forza, la stessa forza della natura con il suo materializzarsi in vesti mitiche, vedrete alla fine tornare gli alberi danzare, la pace regnare incontrastata, perfino lo scocco di un timido bacio, segno di un amore mai esplicato ma covato tra il principe Caspian, bello come il sole, e la tenera Susan. Ritornare nel magico mondo di Narnia vale come esperienza da non perdere, anche per rallegrarci nel vedere interpretazioni nostrane come quelle di Sergio Castellitto, il perfido Mizar, e Pier Francesco Favino, capitano perplesso e dal ciglio più corrucciato che mai. Abbiamo di che vantarci per aver prestato due dei nostri più preziosi interpreti ad una produzione internazionale come "le Cronache di Narnia", e per essere queste due interpretazioni pari per bellezza e raffinetezza a quelle dei giovani colleghi d'oltreoceano. Un'occasione unica, dunque, Narnia per guardare la realtà strizzando l'occhio alla fantasia.
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(di giorgia)
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