gedex
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martedì 14 ottobre 2008
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mha....
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Frank Darabont (Il Miglio Verde) gira questa pellicola tenendosi a meta’ fra il monster horror che cita il B Movie (dragoni e insettoni affamati) e il dramma psico religioso, che rappresentava, forse, la strada piu’ giusta per far decollare un soggetto che non si regge su immagini splatter ne’ sull’aspetto paranormale (da dove vengano nebbia e animali, cosa siano e cosa vogliono, non viene spiegato, se non attraverso un distratto riferimento ad un esperimento militare che “avrebbe aperto una finestra su un altro mondo“).
Un po’ poco per giustificare piu’ di due ore di ragni e locuste dentute.
Meglio funziona la zona metaforica del film, in cui si intende la nebbia come uno sprofondo umano da cui e’ impossibile riemergere; “Portaci almeno dove c’e’ meno nebbia“, supplica rassegnata la vecchia Irene (Frances Sternhagen), rivolgendosi a un David che e’ riuscito a condurre cinque di loro alla macchina, ed e’ pronto per partire.
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Frank Darabont (Il Miglio Verde) gira questa pellicola tenendosi a meta’ fra il monster horror che cita il B Movie (dragoni e insettoni affamati) e il dramma psico religioso, che rappresentava, forse, la strada piu’ giusta per far decollare un soggetto che non si regge su immagini splatter ne’ sull’aspetto paranormale (da dove vengano nebbia e animali, cosa siano e cosa vogliono, non viene spiegato, se non attraverso un distratto riferimento ad un esperimento militare che “avrebbe aperto una finestra su un altro mondo“).
Un po’ poco per giustificare piu’ di due ore di ragni e locuste dentute.
Meglio funziona la zona metaforica del film, in cui si intende la nebbia come uno sprofondo umano da cui e’ impossibile riemergere; “Portaci almeno dove c’e’ meno nebbia“, supplica rassegnata la vecchia Irene (Frances Sternhagen), rivolgendosi a un David che e’ riuscito a condurre cinque di loro alla macchina, ed e’ pronto per partire.
Gia’ ma per andare dove?
Terribile sara’ constatare che non esiste un luogo privo di nebbia, in una scoperta dagli esiti drammatici, che condurra’ il sottogruppo ad una deriva morale che nemmeno la predicatrice, sentita come piu’ pericolosa dei mostri, aveva inaugurato.
Il finale di The Mist, fastidioso, shokkante, improprio, puo’ di fatto inserirsi in quella serie di film che suggeriscono tacitamente la violenza e l’uso delle armi come panacea ad ogni male, applicabile e giustificabile come un’aspirina per il mal di testa
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antonio
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martedì 14 ottobre 2008
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un piccolo gioiello
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ho letto recensioni negative su questo film fatte da persone che definire superficiali è poco.In Italia manca una cultura cinematografica e non solo e vengono premiati solo film di cassetta con scarsi contenuti .il fruitore medio di questi film è il giovane adolescente immaturo che si gasa di fronte a film splatter o pop corn movie dove non bisogna riflettere su alcun contenuto e vengono ignorati film come questo gioello di darabont dove bisogna scavare nel profondo dell'animo umano.Viva il bel cinema anche se criticato dalla massa ignorante.
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saurus
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martedì 14 ottobre 2008
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banale
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Riuscire ad accumulare tanta banalità e tanti luoghi comuni in un solo film è un impresa a dir poco titanica...eppure il regista ci è riuscito benissimo,confezionando una vera e propria baracconata fatta di effetti speciali ridicoli e di dialoghi al limite dell'ascoltabile.Complimenti,un'altro passo verso il fondo della cinematografia mondiale.E complimenti sopratutto agli pseudocritici(mi riferisco ai sapientini che vogliono vedere cose che in questo film proprio non esitono) che l'hanno definito un bel film.per fortuna i critici veri l'hanno stroncato come merita.Cito Cabona Maurizio,"Il Giornale" <"Prima di The Fog, John Carpenter non aveva mai diretto un film brutto; prima di The Mist, nemmeno Frank Darabont (Le ali della libertà) aveva mai diretto un film brutto.
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Riuscire ad accumulare tanta banalità e tanti luoghi comuni in un solo film è un impresa a dir poco titanica...eppure il regista ci è riuscito benissimo,confezionando una vera e propria baracconata fatta di effetti speciali ridicoli e di dialoghi al limite dell'ascoltabile.Complimenti,un'altro passo verso il fondo della cinematografia mondiale.E complimenti sopratutto agli pseudocritici(mi riferisco ai sapientini che vogliono vedere cose che in questo film proprio non esitono) che l'hanno definito un bel film.per fortuna i critici veri l'hanno stroncato come merita.Cito Cabona Maurizio,"Il Giornale" <"Prima di The Fog, John Carpenter non aveva mai diretto un film brutto; prima di The Mist, nemmeno Frank Darabont (Le ali della libertà) aveva mai diretto un film brutto. Evidentemente è la nebbia - termine che traduce tanto «fog» quanto «mist» - a portare male ai registi, quasi quanto ne porta agli spettatori che incappano in questi film sempre dell’orrore">
Da eliminare dalle sale immediatamente!!!!
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drkmarcus
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martedì 14 ottobre 2008
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o mamma mia....
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Premetto di non essere entrato in sala aspettando di vedere un Film con lo stesso spessore di "Le ali della libertà",ne tantomeno di commuovermi come nel "Miglio Verde"...ma qui si tocca il fondo della superficialità cinematografica a cui,ahime',ho dovuto fare il callo da qualche tempo a questa parte(almeno per quanto riguarda il genere horror).Ci troviamo di fronte ad un film davvero scadente,sia per quanto riguarda la suspence(inesistente) sia per quanto concerne la "scorrevolezza" della pellicola,che alterna dialoghi parossistici ed inutilmente lunghi a momenti di vera e propria ilarità...il brutto e che l'intento del regista è tutt'altro,ma il risultato è quanto di più insulso abbia avuto il dispiacere di vedere al cinema negli ultimi 10 anni.
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Premetto di non essere entrato in sala aspettando di vedere un Film con lo stesso spessore di "Le ali della libertà",ne tantomeno di commuovermi come nel "Miglio Verde"...ma qui si tocca il fondo della superficialità cinematografica a cui,ahime',ho dovuto fare il callo da qualche tempo a questa parte(almeno per quanto riguarda il genere horror).Ci troviamo di fronte ad un film davvero scadente,sia per quanto riguarda la suspence(inesistente) sia per quanto concerne la "scorrevolezza" della pellicola,che alterna dialoghi parossistici ed inutilmente lunghi a momenti di vera e propria ilarità...il brutto e che l'intento del regista è tutt'altro,ma il risultato è quanto di più insulso abbia avuto il dispiacere di vedere al cinema negli ultimi 10 anni.Un clamoroso buco nell'acqua;peccato,gli ingredienti c'erano.Da evitare
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zeph
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martedì 14 ottobre 2008
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il film piu' brutto della storia
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SONO UN RAGAZZO DI 25 ANNI,SONO UN APPASSIONATO DI HORROR,SONO UN FAN DI KING E NONOSTANTE CIO' NN SONO RIUSCITO AD ARRIVARE ALL FINE DEL FILM.
DI FILM BRUTTI NE HO VISTI NELLA MIA VITA EPPURE POSSO GIURARE SULLA TESTA DI MIA MADRE CHE QUESTA E' LA PRIMA VOLTA CHE VADO VIA PRIMA DELLA FINE DEL FILM.
PENSO CHE IL REGISTA ABBIA AVUTO QUALCOSA DEL TIPO MORTE CEREBRALE DURANTE LA SCRITTURA DEL COPIONE,BASANDOSI SU UNA GIA' OTTIMA BASE AVREBBE POTUTO TIRARE FUORI UN CAPOLAVORO,ED INVECE...?:UN'OSCENITA'
MOSTRI FATTI CON PAINT!!!!!!!TRAMA TRITA E RITRITA,ATTORI MEDIOCRI RIPRESE FATTE DA UN BIMBO CON UNA TELECAMERA CHICCO!!!!!MAI VISTO NULLA DI PEGGIO.QUESTI FILM DOVREBBERO STARE NELLE SERIE ALTA TENSIONE DI ODEON TV!!!
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dj
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lunedì 13 ottobre 2008
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terzo king per frank darabot
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Dal racconto di Stephen King "La nebbia" (contenuto nella raccolta "Scheletri", che risale all'ormai lontano 1985) "The mist" è per il bravo regista di origini francesi la terza trasposizione cinematografica tratta dalle pagine del famoso scrittore horror. Inutile negarlo: non è la migliore. Anche se è sempre antipatico fare paragoni, il film risulta sicuramente inferiore allo splendido dramma carcerario "Le ali della libertà" (1994) e, probabilmente, è anche meno riuscito del pur sopravvalutato (specie da parte del grande pubblico) "Il miglio verde" del 1999.
Ciononostante, si tratta di un buon film. Molto fedele nello spirito, nei personaggi, nelle atmosfere all'opera di King, "The mist" mostra il lato oscuro dell'essere umano, che - rinchiuso in uno spazio ristretto, terrorizzato da creature disumane ed incapace di accettare una realtà inspiegabile - tende a trasformarsi in una belva farneticante, capace di compiere qualunque nefandezza per sperare di sopravvivere.
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Dal racconto di Stephen King "La nebbia" (contenuto nella raccolta "Scheletri", che risale all'ormai lontano 1985) "The mist" è per il bravo regista di origini francesi la terza trasposizione cinematografica tratta dalle pagine del famoso scrittore horror. Inutile negarlo: non è la migliore. Anche se è sempre antipatico fare paragoni, il film risulta sicuramente inferiore allo splendido dramma carcerario "Le ali della libertà" (1994) e, probabilmente, è anche meno riuscito del pur sopravvalutato (specie da parte del grande pubblico) "Il miglio verde" del 1999.
Ciononostante, si tratta di un buon film. Molto fedele nello spirito, nei personaggi, nelle atmosfere all'opera di King, "The mist" mostra il lato oscuro dell'essere umano, che - rinchiuso in uno spazio ristretto, terrorizzato da creature disumane ed incapace di accettare una realtà inspiegabile - tende a trasformarsi in una belva farneticante, capace di compiere qualunque nefandezza per sperare di sopravvivere. Considerando l'attuale mediocre panorama horror a cui il cinema americano si sta abituando, è già qualcosa! Unico neo, la sequenza all'interno della Farmacia, che tende ad effetti un pò troppo splatter.
Un'avvertenza: agli appassionati di cinema consiglio di evitare gli orari in cui la sala si riempe di ragazzini maleducati, che non conoscono la differenza tra guardare un film seduti tra le pareti di casa e uno al cinema. In sala - con l'eccezione dei film comici, in cui la risata diventa lo sfogo naturale - bisognerebbe evitare di fare continui commenti, battute, imprecazioni... per non parlare poi degli applausi! Ragazzi, le sale cinematografiche non sono degli stadi!
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joao pedro
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lunedì 13 ottobre 2008
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inguardabile
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La parte meno peggio del film? L'inquadratura della finestra con vista sull'albero nella tempesta: inizia subito dopo i titoli di testa, dura circa tre, quattro minuti e termina con lo sfondamento della finestra suddetta. Poi il nulla più totale. Un minestrone realizzato con gli scarti dei B-Movies di tutte le epoche. Una mistura putrida a base di calamari giganti e uccellacci antidiluviani a caccia di zanzare ipersviluppate; piccoli insetti dimenticati sul set della Mummia e ragni giganti che sembrano la brutta copia degli extraterrestri della Guerra dei Mondi. E, giusto per non farci mancare niente, una predicatrice meno credibile di un Testimone di Geova circonciso.
La parte migliore del film? I titoli di coda.
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La parte meno peggio del film? L'inquadratura della finestra con vista sull'albero nella tempesta: inizia subito dopo i titoli di testa, dura circa tre, quattro minuti e termina con lo sfondamento della finestra suddetta. Poi il nulla più totale. Un minestrone realizzato con gli scarti dei B-Movies di tutte le epoche. Una mistura putrida a base di calamari giganti e uccellacci antidiluviani a caccia di zanzare ipersviluppate; piccoli insetti dimenticati sul set della Mummia e ragni giganti che sembrano la brutta copia degli extraterrestri della Guerra dei Mondi. E, giusto per non farci mancare niente, una predicatrice meno credibile di un Testimone di Geova circonciso.
La parte migliore del film? I titoli di coda. Giudizio finale: un film che fa passare la voglia di andare al cinema.
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geko
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lunedì 13 ottobre 2008
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un vero horror che lascia inquietudine profonda
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Un gran bel film, la sensazione di pericolo che si sente sulla pelle osservando la follia collettiva che monta all'interno del supermercato, solo ad opera di un'invasata, è assolutamente terrificante: claustrofobia pura, non c'è via di scampo per i pochi che ancora conservano la ragione dopo solo poche ore di assedio...affrontare una morte atroce nella nebbia o subire la truce follia pseudo-religiosa della massa?
Il finale è bellissimo, grazie ovviamente a una colonna sonora mozzafiato (unico brano invero) dei Dead Can Dance.
Il budget limitato si vede negli effetti speciali un po' scarsi ma a parte il primo mostro alquanto finto le altre creature sono assolutamente realistiche e le ambientazioni dove i mostri dimorano fanno davvero spavento.
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Un gran bel film, la sensazione di pericolo che si sente sulla pelle osservando la follia collettiva che monta all'interno del supermercato, solo ad opera di un'invasata, è assolutamente terrificante: claustrofobia pura, non c'è via di scampo per i pochi che ancora conservano la ragione dopo solo poche ore di assedio...affrontare una morte atroce nella nebbia o subire la truce follia pseudo-religiosa della massa?
Il finale è bellissimo, grazie ovviamente a una colonna sonora mozzafiato (unico brano invero) dei Dead Can Dance.
Il budget limitato si vede negli effetti speciali un po' scarsi ma a parte il primo mostro alquanto finto le altre creature sono assolutamente realistiche e le ambientazioni dove i mostri dimorano fanno davvero spavento.
Sicuramente al livello di altri film quali the others e cloverfield per la qualità delle idee e della regia.
Personalmente ho fatto un po' di fatica nel primo tempo, la narrazione scarna non prende subito, ma dopo il film decolla decisamente, verso un finale angoscioso e inquietante.
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lbj
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lunedì 13 ottobre 2008
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discreto
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non mi è piaciuto molto troppa psicologia e troppa azione il tutto in una situazione paranormale, finale inoltre di cattivo gusto
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patrick bateman
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lunedì 13 ottobre 2008
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un film sopravvalutato ancora prima di uscire
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Sono perplesso nel dare un giudizio su questo film già blasonato ed incensato dalla critica oltre/oceano.... film che vuole collocarsi nel filone fant/horror sul generis un po' cervellotico e molto pretenzioso ,forse dovuto al fatto di essere tratto da un romanzo di King (altro sopravvalutato),ma che si allontana decisamente da film veramente inquietanti vedi La guerra dei mondi,per non parlare dei fatascentifici anni 60'/80' Terrore dallo spazio profondo su tutti. la scenografia non incanta più di tanto ,la recitazione e lo sviluppo psicologico dei personaggi non brilla e si colloca sulla sufficenza piena solo qualche effetto speciale specie quelli dei "mostri" piovuti non si sà da dove!!!! Ma il tutto senza un minimo si angoscia suspence Da dimenticare anche il finale volutamente e forzatamente "Cattivello" in definitiva.
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Sono perplesso nel dare un giudizio su questo film già blasonato ed incensato dalla critica oltre/oceano.... film che vuole collocarsi nel filone fant/horror sul generis un po' cervellotico e molto pretenzioso ,forse dovuto al fatto di essere tratto da un romanzo di King (altro sopravvalutato),ma che si allontana decisamente da film veramente inquietanti vedi La guerra dei mondi,per non parlare dei fatascentifici anni 60'/80' Terrore dallo spazio profondo su tutti. la scenografia non incanta più di tanto ,la recitazione e lo sviluppo psicologico dei personaggi non brilla e si colloca sulla sufficenza piena solo qualche effetto speciale specie quelli dei "mostri" piovuti non si sà da dove!!!! Ma il tutto senza un minimo si angoscia suspence Da dimenticare anche il finale volutamente e forzatamente "Cattivello" in definitiva...Film da vedere e DIMENTICARE!!!!!!!
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