Titolo originale | The Visitor |
Anno | 2007 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Tom McCarthy |
Attori | Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Jekesai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes Maggie Moore, Michael Cumpsty, Bill McHenry, Richard Kind, Tzahi Moskovitz, Amir Arison, Neal Lerner, Ramon Fernandez, Frank Pando, Waleed Zuaiter, Danai Gurira. |
Uscita | venerdì 5 dicembre 2008 |
Tag | Da vedere 2007 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,23 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 luglio 2018
Il professore universitario Walter Vale conduce una vita stanca e monotona fino a quando parte per un convegno a New York e scopre che il suo appartamento cittadino è occupato da una coppia di stranieri, il siriano Tarek e la senegalese Zainab. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office L'ospite inatteso ha incassato 1,6 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Walter Vale è un professore universitario di economia, rimasto vedovo, che insegna ormai svogliatamente e vive monotonamente in una cittadina del Connecticut. Quando di malavoglia accetta di sostituire un collega a una conferenza a New York, scopre che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato affittato con l'inganno ad una giovane coppia, il siriano Tarek, che suona il djembe in un gruppo jazz, e l'africana Zainab, disegnatrice di gioielli. Dopo la sorpresa iniziale, Walter invita i due a restare, almeno fino a che non troveranno un altro tetto, e inizia con Tarek un'amicizia nel nome della musica. Ma un contatto incidentale con la polizia, in metropolitana, fa finire Tarek, immigrato irregolare, in un centro di detenzione nel Queens. L'arrivo della madre del ragazzo, Mouna, rinnova l'impegno e l'affetto di Walter per Tarek ma il suo fermo assume sempre più i connotati della prigionia.
Opera seconda di Tom McCarthy, sceneggiatore, regista e altrove anche attore, L'Ospite inatteso ruota attorno alla figura di Richard Jenkins, perfetto "ordinary man", che fa economia sulla propria vita, cercando di restare legato al passato attraverso uno strumento -il piano- per cui non è portato, salvo scoprire accidentalmente di avere un cuore che batte ancora, al ritmo di un tamburo africano. Ma il concerto è ancora agli inizi che già deve lasciare il posto allo sconcerto, di fronte al trionfo dell'ordine e dei suoi burocratici esecutori.
Se nel precedente The Station Agent, vittorioso al Sundance, l'autore portava in scena un trio fuori dal mondo, qui i personaggi sono sì dei diversi, innanzitutto l'uno per l'altro (e Mouna non può non notare quanto sia nera Zainab), ma sono al contempo rappresentanti comuni della cittadinanza della metropoli contemporanea, suoi ospiti in entrambi i sensi di marcia.
Il senso di lutto che si respira nel film non è marginale né è un retaggio del passato dei protagonisti ma è la constatazione presente e progressiva della morte di un valore di accoglienza e di libertà che l'America si diceva orgogliosa di incarnare. Ad Ellis Island, dove si passava per diventare cittadini, ora si passa per essere schedati, trattenuti, rispediti al mittente. Non è più tempo di parlare di "green card" in chiave di commedia, ma è sempre tempo di portare la macchina da presa nelle strade e di mostrare la città quale è.
Qui Tom McCarthy fa un cinema civile e personale, delicato, sentimentale, non refrattario allo svolazzo di fantasia ma documentato e determinato. Apparentemente un fiume che scorre tranquillo, L'Ospite inatteso vive di correnti sotterranee agitate, mostra e persino dimostra, ma rigorosamente con le sole armi del cinema: una sceneggiatura forte e un gruppo di attori, fortunatamente, più forti di lei.
Mai purtroppo come adesso questo film va visto e va fatto vedere... a scuola, ai cineforum, ovunque ce ne possa essere bisogno... Mai come adesso, in un Paese che rinnega persino le sue origini di emigrante, trattando in maniera disumana i suoi "ospiti inattesi", questo film dovrebbe essere visto e studiato... Un piccolo film, una storia semplice e delicata, per alcuni forse lenta, ma umanamente [...] Vai alla recensione »
“The visitor” si conferma un piccolo gioiello, anche rivisto a distanza di molti anni (è un film del 2007). Tom McCarthy (“Mosse vincenti” e “Spotlight”) dà vita con asciuttezza di toni, sullo sfondo di una New York lontana da triti stereotipi, a un contenitore di solitudini esistenziali. Uno spaccato di realtà metropolitana post 2001 [...] Vai alla recensione »
Pellicola atipica, che ad un cinema contemporaneo, molto spesso americano, fatto di colpi di scena e di personaggi "fuori dal comune", contrappone una narrazione pacata e razionale e dei protagonisti profondamente umani, nei quali ci si può ritrovare. Le evoluzioni, specie emotive, dei personaggi non sono sottolineate in maniera esasperante, ma basta un gesto, una parola, per far comprendere quello [...] Vai alla recensione »
Un professore universitario di successo, ma insoddisfatto e perso nella sua anomia quotidiana nonostante il suo benessere; la Siria che riscalda il cuore del Connecticut; la musica come ancoraggio all'umano troppo umano; l'amicizia che arriva, inattesa, come ospite a New York; l'America che fa i conti con se stessa e la sua accoglienza, tra nuove paure e opportunità (troppo?) [...] Vai alla recensione »
Ecco un tanto atteso buon regista,ottimo sceneggiatore carico di umanità e semplicità:Thomas McCarthy.Se ne sentiva il bisogno da parte di chi guardando indietro vede il cinema americano,per citarne almeno uno:Elia Kazan senza tralasciare tantissimi altri,tutti improvvisamente venuti a mancare.I loro film non muoiono mai e così L’ospite inatteso rimarrà sempre attuale e vero.
L’ospite inatteso (The Visitor) (2007) film di Thomas McCarthy con Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes, Maggie Moore, Michael Cumpsty Interessante studio di un personaggio, Walter Vale, un odioso e rigido professore universitario, collega algido e poco disponibile che si trasforma, grazie agli incontri giusti, in una creatura [...] Vai alla recensione »
A prima vista potrebbe sembrare che questo film sia una denuncia contro i metodi che negli U.S.A. sono stati adottati per combattere l’immigrazione clandestina e, con essa, il terrorismo dopo l’11 settembre. Non c’è dubbio che l’America sia un Paese multietnico, ma chi non ha mai sentito, anche in Italia, immigrati di lunga data, che ormai conoscono bene la nostra lingua e si sono inseriti nel mondo [...] Vai alla recensione »
Nel ritmo lento e monotono della vita del protagonista, Walter Vale, irrompono le vite del siriano Tarek e della sua ragazza africana Zainabab. Nasce un’amicizia profonda , vera,soprattutto con Tarek attraverso la musica, una relazione fatta di condivisione e di empatia nella quale ognuno regala all’altro qualcosa di sé. La tensione drammatica, che vede il richiamo alla morte , all’abbandono della [...] Vai alla recensione »
Un professore di economia insegna ormai da anni in Connecticut. Vedovo e con il figlio a Londra, il professore vive una vita decisamente monotona. Tutto cambia quando l'uomo deve a malincuore partire per New York per un convegno e troverà il suo vecchio e a lungo disabitato appartamento abitato da una coppia di clandestini: lui siriano e lei senegalese.
Stimato prof universitario vedovo e anche un po' "woke" in pieno climaterio virile affetto da un' irrimediabile senso di solitudine si mette in casa due clandestini e finisce per suonare il tamburo in metropolitana. Questo è ciò che verosimilmente scriverebbe un trumpista tipico americano o la sua versione d'accatto più casereccia de noantri.
Un film toccante, pieno di sfumature e di significati intrinsechi. Una descrizione curata e minuziosa degli USA dopo l'attentato del 2001 con riferimenti delicati ma allo stesso tempo incisivi. Le figure dei protagonisti non sono mai fuori luogo con dialoghi oserei dire "signorili" ed aristocratici. Fondamentale la parte del Professor Wale che con coraggio e delicatezza si muove in zone inesplorate [...] Vai alla recensione »
Walter Vale è un docente di economia che da anni ricicla stancamente lo stesso corso, ha de facto abbandonato la ricerca (l’autorialità dei suoi libri, così come della vita che conduce, è solo fittizia), ‘subisce’ lezioni di piano in memoria del tempo che fu, senza che quella musica in quattro tempi più gli appartenga davvero.
Un film "minimo" che fa sorridere e commuove, mostrando i lati più semplici e complessi della nostra umanità.Un film sull'amicizia sine interesse,un film di impegno civile e sociale e dunque "politico" suo malgrado. Un film che incanta e disarma.Un film che mette in scena la dimensione drammatica del nostro essere uomini perchè mostra come"ogni istante è confine tra l'incontro l'addio".
Film bellissimo!! Emozionante e toccante, una storia attuale, splendida, che riesce ad ipnotizzarti dall'inizio alla fine!! Uno dei più bei film degli ultimi anni.....senza risse, senza azione, senza violenza....tanto amore e forza!! Da far vedere alle scuole..... Bellissimo!!
Un film "minimo" che fa sorridere e commuove, mostrando i lati più semplici e complessi della nostra umanità.Un film sull'amicizia sine interesse,un film di impegno civile e sociale e dunque "politico" suo malgrado. Un film che incanta e disarma.Un film che mette in scena la dimensione drammatica del nostro essere uomini perchè mostra come"ogni istante è confine tra l'incontro l'addio".
Visto venerdi in un cineforum qui in Brescia con dibattito dopo film, molto bello, questuomo che vive una vita ormai priva di stimoli e causa di un forzato viaggio di lavoro si trova inaspettatamente coinvolto ad aiutare e rimettersi in gioco. Un po mi sono rispecchiato in questo film, anche se i cambiamenti spavento, penso che il nosto tempo non vada sprecato, ho pure conosciuto una donna molto [...] Vai alla recensione »
Non è una gran storia, ma c'è una maestria nel raccontarla che rende tutto di gran livello. Molto bravo il regista a tenerla saldamente fra le mani. Ottima la recitazione. Grande cinema e grande opera civile. Un'autentica, gradevolissima, sorpresa.
Spiace scriverlo, ma questo "Ospite inatteso" si presenta come un modesto film per animi progressisti ed aperti alla tolleranza -E' detto senza alcuna ironia-, ed in effetti lo è. Sul piano dell'immigrazione dei nuovi poveri verso le nostre coste e/o dell'amicizia che instauriamo con loro, era ben più efficace il francese "Welcome".
... se un paese non ti vuole, non ti vuole! Con che presunzione ci si può arrogare il diritto di ignorare leggi e disposizioni? Come si può pretendere di rimanere in casa di altri se ospiti non graditi? Nel film, il caso del siriano era stato analizzato dalle autorità, le quali avevano deciso di negargli il permesso di soggiorno. Ciononostante lui e sua madre decidono di rimanere come clandestini... [...] Vai alla recensione »
Piccolo avamposto dell' era Obama. Delle aspettative che alimenta. È L' ospite inatteso dell' americano Tom McCarthy, che esce oggi nelle sale italiane. In altre tonalità rinnova "Terminal" di Spielberg con Tom Hanks. Raccontare sullo sfondo delle fondate paure conseguenti all' 11 settembre la semplice esperienza umana di un incontro tra diversi. Con tutte le sfumature di fiducia, paura, buonsenso, [...] Vai alla recensione »
Si possono raccontare l'intolleranza, il disagio, la resistenza all'integrazione dell'America del dopo 11 settembre, senza ricorrere alle denunce urlate, agli scenari bellici, all'incubo terroristico. È ciò che ha fatto Thomas McCarthy con «L'ospite inatteso», lavorando su una struttura piacevolmente teatrale, una messa in scena sobria, una regia sorvegliata, ed efficaci sfumature drammaturgiche.
Prima di bere la cicuta Socrate chiese di provare a suonare il flauto. Il professor Vale, maturo docente di economia nel Connecticut, vuole iniziarsi al tamburo africano. Non perché stia per morire, ma perché una vera vita non ce l'ha più da tempo. È vedovo, solo, insegna cose che non lo interessano da un'eternità, insomma tira avanti. Finché una sera, tornando dopo anni nel suo pied-à-terre newyorkese, [...] Vai alla recensione »
«L'ospite inatteso» di Tom Mc Carthy narra la riscoperta del senso della vita nel delicato rapporto tra un professore apatico e una coppia di clandestini. Walter Vale (Richard Jenkins) è un uomo senza storia: la sua è una vita insensata, al pari di una musica stonata. Professore universitario sessantenne nel Connecticut, lascia passare i giorni nel vuoto dell'apatia.
Questa casa non è un albergo. Essere estranei a casa propria. In una società individualista come la nostra, malata di possesso e proprietà persino nei modi di dire si usa il bene materiale per definire il proprio spazio vitale. E se le nostre quattro mura fossero una pensione? Se altri ne fossero i padroni? Forse sarebbe meglio, forse impareremmo qualcosa.
Toccante, tenero dramma sull'amicizia, che si scaglia con furore, temperato dal sarcasmo, contro l'ottusità delle leggi sull'immigrazione, amplificate dalla fobia anti-araba del dopo 11 settembre. Protagonista di L'ospite inatteso è lo scostante Walter, prof universitario di economia, che tornando dopo anni nella sua casa newyorchese, la trova occupata da una coppia di immigrati, siriano lui, senegalese [...] Vai alla recensione »
When we first meet Walter Vale (Richard Jenkins), he is in a state of emotional inertia that clinicians might identify as depression. He does not seem acutely unhappy, but then again, he doesn’t seem to feel much at all, locking whatever inner life he might have behind an aloof, unfailingly polite demeanor and keeping a glass of red wine handy in case further anesthesia should prove necessary.
THE Statue of Liberty and the Twin Towers figure prominently in Tom McCarthy's "The Visitor," an unassuming but quietly heartbreaking drama about the unexpected bonds that can form in a city like New York, and their depth and fragility in times of hysteria. These monuments have become bookends to an era, yet McCarthy, an actor-turned-director who previously directed "The Station Agent," treats the [...] Vai alla recensione »
If I told you The Visitor reamed out our government for its shameful treatment of illegal immigrants, you’d say, “stop preaching.” If I told you The Visitor focused on one man, a shy, sixtyish college professor who comes out of his shell, you’d say, who wants to see that? And yet The Visitor, featuring an award-caliber performance by Richard Jenkins as the prof, is a heartfelt human drama that sneaks [...] Vai alla recensione »