In questo mondo libero...

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Un film di Ken Loach. Con Kierston Wareing, Juliet Ellis, Leslaw Zurek, Colin Caughlin, Joe Siffleet.
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Titolo originale It's a Free World. Drammatico, durata 96 min. - Gran Bretagna, Italia, Germania, Spagna 2007. - Bim Distribuzione uscita venerdì 28 settembre 2007. MYMONETRO In questo mondo libero... * * * - - valutazione media: 3,28 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
olga mercoledì 3 ottobre 2007
libero che libero non è Valutazione 4 stelle su cinque
90%
No
10%

Che ovviamente libero non è affatto per tanti di noi; figurarsi poi se si tratta di immigrati sottoposti a vari livelli di sfruttamento fino ad arrivare a situazioni estreme di quasi schiavitù. L’altra faccia di questo problema è costituita dalla mancanza di sicurezza o perlomeno dalla sensazione che essa sia meno avvertita da molti cittadini dei paesi oggetto d’immigrazione, i quali spesso vivono a contatto con gruppi di violenti o fiancheggiatori di situazioni terroristiche. Sono questi ultimi, anche se minoranza, a determinare diffusi atteggiamenti di paura e rifiuto. Ma a Ken Loach interessano come al solito i più deboli della società, anche se in questa ultima opera il taglio sembra maggiormente articolato e chiaroscurato del solito, a cominciare da Angie, la protagonista (Kierston Wareing), una bella e complessa figura femminile. [+]

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fabrizio cirnigliaro martedì 2 febbraio 2010
non tutto si può comprare Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

La sceneggiatura di Paul Laverty, non lascia allo spettatore il tempo di studiare inquadrature, di seguire la macchina da presa, di giudicare la regia di Ken Loach, il cui stile cambia improvvisamente durante la scena del rapimento del figlio di Angie. Mentre Rosie si fa degli scrupoli, Angie riesce a tirar fuori il peggio di se stessa. E’ sempre lei a prendere l’iniziativa, nel bene , ma soprattutto nel male. L’agenzia darà lavoro ad immigrati clandestini, trovandogli un alloggio fatiscente, passaporti falsi e facendo grossi guadagni su ognuna di queste cose. Siamo tornati indietro di 100 anni se un posto letto può essere condiviso da due operai, visto che si alternano con dei turni massacranti di 12 ore ciascuno. [+]

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gabry lunedì 26 novembre 2007
in questo mondo di loach Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Angie,ragazza madre licenziata per l'ennesima volta,decide di mettersi in proprio con l'aiuto di un'amica, offrendo lavoro precario ad extracomunitari per lo più. Dall'altra parte della barricata angie diventa da sfruttata a sfruttatrice speculando su situazioni di povertà a suo beneficio, indurendosi a tal punto che non esita a denunciare alla poizia un accampamento di clandestini.Tra l'altro ha un rapporto contrastante col padre, lontano da un mondo che sta correndo troppo in fretta e l'inadeguato ruolo di madre con un figlio che sta crescendo. Unico elemento equilibrante nel film, il giovane polacco con il quale Angie intreccia una fugace relazione, un ragazzo pulito ancora intonso, non ancora corroso da uno spietato sistema che stritola i più deboli, un'oasi a cui lei vi attinge nei poci momenti di dolcezza che si concede. [+]

[+] angie e gli altri... (di efs)
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attalo giovedì 11 ottobre 2007
la qualità del realismo Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Dopo le puntate sulla commedia sentimentale interraziale(Un bacio appassionato) e sul dramma storico(Il vento che accarezza l'erba), in entrambi i casi con esiti discutibili, Ken il rosso torna alle tematiche che preferisce, quelle dello sfruttamento e del lavoro, anche se in chiave globalizzata. Non tutto è perfetto nella sceneggiatura(tutto il tema del "privato" della protagonista non appare bene a fuoco) ma il film, soprattutto nell'asciutto finale, ha l'essenzialità delle cose migliori di Loach; ed è molto azzeccata l'idea di individuare la protagonista in una perdente, a propria volta schiacciata dal bisogno, e non solo dall'ambizione, (quasi) come i soggetti che sfrutta Certo, quello che dicono i detrattori di Loach è vero. [+]

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bob giovedì 11 ottobre 2007
il solito tenace ken loach Valutazione 2 stelle su cinque
57%
No
43%

Con "in questo mondo libero..." il tenace regista Ken Loach ritorna a trattare problematiche sociali della Londra contemporanea (lavoro nero, precariato, immigrazione), temi che il regista e il suo sceneggiatore Paul Laverty conoscono bene e da vicino. La storia e' quella di Angie, una spregiudicata ragazza madre, che licenziata dall'Agenzia di reclutamento per la quale lavorava (colpevole di non aver ceduto all'ennesima "palpatina" del viscido capo di turno), decide di mettersi in proprio: con l'aiuto dell'amica Rose, riesce ad aprire una societa' (ovviamente in nero) specializzata nel trovare lavoro ad immigrati. Meglio se clandestini, cosi' lavorono di piu', al minimo sindacale(diciamo cosi') e sono talmente disperati che non possono neanche rischiare di fiatare. [+]

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filippo catani venerdì 19 dicembre 2014
guerra tra disperati Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Angie lavora per un agenzia di collocamento che tratta soprattutto con i lavoratori dell'Europa dell'Est. Una volta licenziata, separata con un figlio, la donna decide di mettere su una agenzia propria in nero con l'aiuto della sua coinquilina.
Nonostante siano passati sette anni dalla realizzazione di quest'opera, la sua attualità è veramente stringente in quanto Loach mette in scena la più classica delle guerre tra i poveri. Da una parte troviamo persone più o meno disperate chi in fuga perchè perseguitato politico e chi semplicemente in cerca di fortuna. Queste persone sono disposte a tutto pur di essere pagate ma allo stesso tempo non accettano di essere sfruttati o presi in giro. [+]

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luca scial� lunedì 14 settembre 2015
quando una sfruttata diventa sfruttatrice Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Gli anni passano, ma il cinema di Ken Loach resta. Perchè restano i soliti problemi, quelli che caratterizzano il Mondo da sempre. In questa sede il regista britannico si occupa di sfruttatori e sfruttati, schiavi e padroni, più precisamente, di immigrati ricattabili. Ad approfittarsi di loro Angie, bionda mozzafiato, con un figlio che non vede mai, accudito dai suoi genitori. Dopo tanti lavori precari e sottopagati, decide di sfruttare il business degli immigrati dell'est, arricchendosi sulla propria pelle. Si trasforma così in una cinica senza scrupoli.
Sono passati quasi dieci anni da questo film ma non è cambiato niente. Il realismo col quale è raccontato, quello che caratterizza sempre i film di Loach anche in tempi più recenti rispetto agli inizi, ce lo mostra in tutta la sua crudezza. [+]

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renato m. mercoledì 10 ottobre 2007
ken loach, un messaggio fecondo. Valutazione 3 stelle su cinque
40%
No
60%

Ken loach ritorna a parlare del sociale, delle sottili e profonde dinamiche dell' aggregazione umana. Ritorna, anche in quest'ultima opera, il messaggio di fondo del regista: non c'è mai riscatto sociale attraverso la violenza, il sopruso, la corruzione morale; si rimane, piuttosto, sempre in una dimensione di squallore in cui la vittima, a ben guardare, si mescola con il carnefice in una condivisione infinita di miserie umane. Che gli uomini debbano condividere le proprie miserie in fondo è una realtà ma il riscatto, quello vero, va cercato nella direzione giusta se si vuole cambiare un pò questo mondo.

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francesco lunedì 15 ottobre 2007
crudelia demon Valutazione 3 stelle su cinque
43%
No
57%

La storia di Angie, "bionda homini lupa" che si sente autorizzata a sfruttare perche' sfruttata, preda e predatrice nella catena alimentare della nuova giungla multietnica (anche quando si tratta di trovare un uomo per il sabato notte), offre un'attualissima occasione di riflessione sui meccanismi selvaggi e immorali della società della "totalmente libera impresa". Che piombano sullo spettatore come quel finale-mannaia, secco e improvviso. Mentre negli occhi ci resta un mucchietto di banconote passato di mano e appena inquadrato. Perche' tanto il mercato non si ferma e la battaglia per il pane infuriava prima e infuriera' dopo lo spazio di vita narrato nel film. Loach (e Paul Laverty, il suo storico avvocato-sceneggiatore) giocano tutto intorno a un personaggio femminile al tempo stesso comprensibile e inaccettabile, vittima e carnefice, vestito di suggestioni da cinema e rotocalco: un po' moto-dark lady armata di cellulare e spiccioli di sesso, un po' Crudelia Demon in pelliccia maculata che spiega all'antichissimo padre come hanno risistemato il mondo, un po' "soccer mom" che si agita, falsamente casual, a bordocampo. [+]

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piernelweb domenica 27 gennaio 2008
in questo mondo di immigrati Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Film di denuncia sociale, premiato a Venezia 2007 per la miglior sceneggiatura, con il quale Ken Loach esplora la drammatica realtà dell'ingresso nel mondo del lavoro povero per gli immigrati dell'est europeo nella florida Inghilterra. La narrazione è sostenuta dall'ottima interpretazione di Kierston Wareing, autentica mattatrice del film che dà un anima e un volto credibili all'evoluzione del suo personaggio. E' nella riflessione sull'escalation verso il successo personale, in una desolante lotta tra mediocri, dove l'immigrazione è una nuova opportunità di guadagno per alcuni, che il lavoro del regista inglese assume il suo più integro valore. Inopportuna e poco credibile invece la love story tra Angie ed un giovane lavoratore rumeno. [+]

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