ricdalo
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lunedì 21 gennaio 2008
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agghiacciante!!
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Mannaggia, forse dire il più brutto della storia è poco...
il problema è che mai come in questo caso dovrebbero consentire di dar sfogo a tutta la volgarità possibile nel lasciar recensire questa specie di aborto!!
Ecco questo è l'effetto che fa sto film!!
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federicafinlandia
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lunedì 21 gennaio 2008
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tutti gli spettatori fissavano i titoli di coda
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Tutti gli spettatori fissavano lo schermo con i titoli di cosa, paralizzati. Perchè?
Per scoprirlo bisogna andare a vedere questo film, armandosi di pazienza. Un po' perchè dura 2 h e 30 minuti e un po' perchè la regia è ricca di primi piani e rumori assordanti.Le tematiche sono forti e attuali, ma è tremendamente lungo soprattutto nel particolareggiare le crisi isteriche dei personaggi. Non siamo più abituati a film così "reali"e questo da un lato, è un bene.
Ma il finale..abbassa la media...
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ricdalo
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lunedì 21 gennaio 2008
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il film più brutto della storia del cinema
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2 ore e mezza di agonia in cui niente funziona, dai dialoghi noiosi e inconcludenti alle immagini da mal di testa. Se lo girava un bambino di 3 anni riusciva meglio. Insomma mai visto un film peggiore in tutta la mia vita, e a conferma c era una intera sala disgustata, e sottolineo intera!!
uno dei fil da PERDERE assolutamente!!!!
Quanto ai critici, è sconfortante assistere ad un così sfrontato servilismo alle regole di mercato!!
Mai fidarsi di loro.
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francesco
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lunedì 21 gennaio 2008
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assordante
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BlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBlaBla.....Tante parole. Inutili. Si può anche esprimere un concetto profondo con poche parole, o addirittura con il silenzio. Ma Kechiche, purtroppo, lo ignora.
Andare a vedere questo film è stata un'esperienza traumatizzante.
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ad
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lunedì 21 gennaio 2008
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quante chiacchiere...
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la storia non è male.. ma i dialoghi sono luuuunghissimi,.. per dire una cosa ci mettono 20 minuti,, e la ripetono.. ripetono.. poteva senz'altro durare molto meno..
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lucia
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lunedì 21 gennaio 2008
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film terribilmente noioso
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Amo il cinema e mi appassiono a quei film che di solito nessuno va a vedere, piccole produzioni, storie minori, introspezione e frammenti di vite, cinema impegnato, nessun buonismo e pochi effetti speciali... E così sono corsa a vedere questo film così magnificato dalla critica.
Tre ore di sofferenza atroce, tra il mal di mare arrecatomi dalle inquadrature imperfette del regista ed il mal di testa causato dai dialoghi di voci sovrapposte, urlate, confuse. Per non parlare della più totale inverosimiglianza di tempi, modi e situazioni (nulla torna in una prospettiva cronologicamente intesa, a partire dai tempi di cottura del cous cous che sostituirà quello scomparso). Spunto interessante, ma esprimibile al massimo in trenta minuti di pellicola.
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Amo il cinema e mi appassiono a quei film che di solito nessuno va a vedere, piccole produzioni, storie minori, introspezione e frammenti di vite, cinema impegnato, nessun buonismo e pochi effetti speciali... E così sono corsa a vedere questo film così magnificato dalla critica.
Tre ore di sofferenza atroce, tra il mal di mare arrecatomi dalle inquadrature imperfette del regista ed il mal di testa causato dai dialoghi di voci sovrapposte, urlate, confuse. Per non parlare della più totale inverosimiglianza di tempi, modi e situazioni (nulla torna in una prospettiva cronologicamente intesa, a partire dai tempi di cottura del cous cous che sostituirà quello scomparso). Spunto interessante, ma esprimibile al massimo in trenta minuti di pellicola. Neorealismo arabo-francese? No. Noia mortale. Il lirismo è tutta un'altra cosa. E la capacità di sintesi è una gran dote. Un'esperienza terribile.
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francesco
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lunedì 21 gennaio 2008
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forse non sarà un capolavoro
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Forse non sarà un capolavoro, forse la seconda parte non è padroneggiata a fondo, forse è troppo prolisso, ma ragazzi!, come viene resa la sensualità del cibo, la carnalità del corpo, la fisicità della vita. I sapori, i profumi, gli odori (anche i cattivi odori) ti vengono sparati dallo schermo, ti sembra di sentirli in sala, nel naso, in bocca, il corpo sovrappeso di Hafsia Herzi è lancinante, esplode negli occhi, sconvolge i sensi. Esagero? Può darsi, ma questo è cinema etnico, bellezza, cinema meticcio puro, che ci piaccia o meno. E' difficile fare un cinema di questo tipo, e forse ancor di più apprezzarlo, guastati come siamo nella nostra capacità di concentrazione dal frenetismo del cinema attuale, i blockbusters americani in primis.
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taryn
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lunedì 21 gennaio 2008
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carino ma troppo lungo...
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L'idea del film era senz'altro interessante ma il regista si è dilungato in maniera ecessiva su certe scene. Bastavano 90 minuti di film anzichè 150.
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davide74ge
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lunedì 21 gennaio 2008
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agghiacciante...
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Incomprensibile, se non in quell'ottica radical-chic che digerisce tutto solo per il fatto che rappresenta qualcosa di "diverso", di bizzarro e solo apparentemente multiculturale, la pioggia di premi e di critiche positive ricevute da questo film.
Tecnicamente pessimo: in un'ora di film ho contato solo 22 scene riprese NON in primo piano. Praticamente è un esame dermatologico dei volti degli attori (sicuramente poco piacevole, specie quando mangiano). Il resto delle riprese è sempre barcollante, come se l'operatore soffrisse di Parkinson, roba da mal di testa. Dialoghi inconsistenti, concetti ripetuti ossessivamente, spesso con voci urlate decisamente fastidiose.
Trama inconsistente: in tutto il film accadono quattro cose decisive, il resto è la noiosa rappresentazione di un'affettata e forzata naturalità familiare nordafricana, contro il bianco eternamente "cattivo", sempre indifferente alle idee che potrebbero "affrancare" finalmente l'eternamente povero ma genuino immigrato, ma sempre sufficientemente beota da farsi incantare da un po' di liquore e un po' di pittoresca danza del ventre (con tanto di cellulite sui fianchi.
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Incomprensibile, se non in quell'ottica radical-chic che digerisce tutto solo per il fatto che rappresenta qualcosa di "diverso", di bizzarro e solo apparentemente multiculturale, la pioggia di premi e di critiche positive ricevute da questo film.
Tecnicamente pessimo: in un'ora di film ho contato solo 22 scene riprese NON in primo piano. Praticamente è un esame dermatologico dei volti degli attori (sicuramente poco piacevole, specie quando mangiano). Il resto delle riprese è sempre barcollante, come se l'operatore soffrisse di Parkinson, roba da mal di testa. Dialoghi inconsistenti, concetti ripetuti ossessivamente, spesso con voci urlate decisamente fastidiose.
Trama inconsistente: in tutto il film accadono quattro cose decisive, il resto è la noiosa rappresentazione di un'affettata e forzata naturalità familiare nordafricana, contro il bianco eternamente "cattivo", sempre indifferente alle idee che potrebbero "affrancare" finalmente l'eternamente povero ma genuino immigrato, ma sempre sufficientemente beota da farsi incantare da un po' di liquore e un po' di pittoresca danza del ventre (con tanto di cellulite sui fianchi... ma gli esperti, sempre numerosissimi, diranno in coro: le danzatrici del ventre sono tutte così!!!).
Un film inutile, pessimo, peggiorato dalla lunghezza atroce. Pane per i denti degli pseudo intellettuali da gauche-caviar, sicuramente pronti a definirlo all'istante un "mirabile affresco". Chi ama, come me, forse un po' fantozzianamente, il cinema semplice, efficace, scarno, capace di andare al punto, può definirlo solo: una boiata pazzesca.
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[+] wow
(di sand)
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amapola
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domenica 20 gennaio 2008
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un'occasione mancata
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Ho visto centinaia di film vacui ed inconsistenti nobilitati da una confezione impeccabile. Questa volta un'idea spendibile e l'occasione per dipingere un bel ritratto corale sono state sciupate da una fotografia insopportabile che ha fatto scriteriatamente ricorso al mosso e ai primi piani esasperati. Si esce con il mal di mare senza aver avuto la possibilità di apprezzare gli spunti (talvolta poco sviluppati) e certa poesia che emerge nonostante tutto. Un bravo regista avrebbe accorciato il film di un'ora, spurgandolo delle troppe lungaggini e compiacimenti. Peccato.
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