A casa nostra |
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Un film di Francesca Comencini.
Con Valeria Golino, Luca Zingaretti, Laura Chiatti, Giuseppe Battiston, Luca Argentero.
continua»
Drammatico,
durata 99 min.
- Italia 2006.
- 01 Distribution
uscita venerdì 3 novembre 2006.
MYMONETRO
A casa nostra
valutazione media:
2,71
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il paradosso dei sentimentidi Raffaella LangiulliFeedback: 0 |
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venerdì 17 agosto 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Poco credibile e convincente la storia di A casa Nostra. E' un film che soffre di forti contraddizioni tra i temi trattati e la loro trattazione. Buona l'idea dell'intreccio delle storie ma molto scadente la sceneggiatura. Vuole essere uno spaccato della realtà italiana ma non fa altro che raccontare storie paradossali che si intrecciano in modo sempre meno organizzato con una conclusione scontata e posticcia (vedi la comparsa di Laura Chiatti nell'ultima scena davanti all'ospedale). La nostra Italia starà anche assistendo ad un inaridimento dei valori e dei rapporti umani dovuto al cinismo della logica del guadagno e alla mancata assunzione di responsabilità nel rapporto a due, ma una cosa è rappresentare il dramma dell'uomo difronte a certe problematiche e una cosa è mettere in scena sentimenti estremi e poco realistici che rischiano di portare al paradosso un amore ventennale (quello del professore in pensione nei confronti della moglie), la passione del personaggio interpretato dalla Golino per un uomo che la sfrutta (personaggio sbiadito), il melodramma della modella per una maternità negata o per una carriera non decollata (personaggio inutile e mal interpretato dalla Chiatti) e il ruolo poco convincente di un uomo d'affari (interpretato da Luca Zingaretti) protagonista mancato della vicenda. Unica storia che merita l'aggettivo "drammatico" è quella della prostituta e del suo amore negato perchè racconta una realtà semplice e non paradossale, o meglio un evento straordinario che rende realisticamente drammatica la conclusione, lasciando una riflessione al pubblico più attento. Ottimi i primi piani ed i silenzi che valgono più delle battute melodrammatiche e scontate di una sceneggiatura che avrebbe potuto far decollare la pellicola ma che la lasciano sospesa nel limbo del non finito.
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