dario
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mercoledì 21 agosto 2013
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risaputo
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Film corale alla Altman, sì ma diretto dalla Comencini e interpretato da mezzi attori. La regista, che è tale per ragioni di famiglia, ha polso debole e tanta presnzione in corpo che fortunatamente non riesce ad esprimere del tutto, tranne che alla fine con il ricatto sentimentale. Nessun approfondimento, solita visione intellettuale borghese (una iattura ereditata dal peggior neo-realismo) e tanto dilettantismo. L'episodio peggiore è quello di Battiston (meriterebbe di meglio), degli altri non si salva nessuno. Voto alto per la buona fede e per qualche capacità scenografica. Però se il cinema italiano impegnato è questo, stiamo freschi!
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rita branca
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mercoledì 21 agosto 2013
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senza veli a casa nostra
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A casa nostra, film (2006) di Francesca Comencini con Luca Zingaretti, Laura Chiatti, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Valeria Golino, Teco Celio, Giuseppe Battiston, Fabio Ghidoni
Un film drammatico che esplora da diverse angolazioni il tema della maternità nel complesso caleidoscopio della vita umana contemporanea dove nel grigio melmoso delle bassezze fa capolino un tocco di bianco candore che tutto rinobilita, forse.
Attraverso una vasta gamma di protagonisti impersonati da attori di tutto rispetto ci inoltriamo nel livore della commedia umana con le sue bassezze e le sue bellezze: un potente, sposato con moglie tormentata dall’impossibilità di diventare madre, cerca attimi di sfogo solo fisico con una splendida bionda indossatrice, insoddisfatta del ruolo senza amore che è costretta ad accettare e che lo cerca a sua volta in rapporti occasionali con sconosciuti, resa infelice da una maternità negata dall’uomo che non le appartiene se non sporadicamente.
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A casa nostra, film (2006) di Francesca Comencini con Luca Zingaretti, Laura Chiatti, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Valeria Golino, Teco Celio, Giuseppe Battiston, Fabio Ghidoni
Un film drammatico che esplora da diverse angolazioni il tema della maternità nel complesso caleidoscopio della vita umana contemporanea dove nel grigio melmoso delle bassezze fa capolino un tocco di bianco candore che tutto rinobilita, forse.
Attraverso una vasta gamma di protagonisti impersonati da attori di tutto rispetto ci inoltriamo nel livore della commedia umana con le sue bassezze e le sue bellezze: un potente, sposato con moglie tormentata dall’impossibilità di diventare madre, cerca attimi di sfogo solo fisico con una splendida bionda indossatrice, insoddisfatta del ruolo senza amore che è costretta ad accettare e che lo cerca a sua volta in rapporti occasionali con sconosciuti, resa infelice da una maternità negata dall’uomo che non le appartiene se non sporadicamente. Una finanziera, impegnata nelle indagini relative al potente e a sua volta tormentata dal desiderio di essere madre di un bambino che l’amato sfuggente le nega con lo stile di vita libero a cui non vuole rinunciare. Una prostituta in fin di vita, resa madre suo malgrado e la cui creatura diventa oggetto del desiderio e merce d’acquisto.
Le vicende sono alternate da un contrappunto di tenerezza che per fortuna è la nota che salva tutte queste creature tormentate, una volta rientrate “a casa nostra” .
Non poche le scene emozionanti che preparano all’intensa bellezza di “Quando la notte” dove un'altra Comencini tocca la vetta della maestria.
Rita Branca
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[+] intendevo cristina comencini
(di rita branca)
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cineamando
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mercoledì 4 aprile 2012
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francesca comencini conosce bene il suo paese
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Un film discreto quello della migliore (come regista) tra le sorelle Comencini. Un mosaico di tante storie italiane che si accavallano ricongiungendosi nella scena finale. Un credibile ritratto di una nazione dove vizi e virtù sono in perenne lotta tra loro. Zingaretti e Golino emergono. Discreto anche il resto del cast. Un peccato che alla Chiatti venga chiesto quasi sistematicamente di spogliarsi. Perchè il cinema italiano si sente in dovere di mostrare perennemente nude le sue attrici più avvenenti? Forse, semplicemente, perchè si rivolge appunto al pubblico italiano, sempre attratto da queste "piccole" cose.
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dario
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giovedì 14 luglio 2011
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ambizioso
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Film corale con un dato in comune: la difficoltà di vivere nel mondo moderno. La sceneggiatura non affonda e la regia, come conseguenza, è incerta sul tono da prendere. Le vidende si ritorcono su se stesse, diventano prigioniere di una involuzione letteraria rivolta all'ingiù. Si respira una vaga atmosfera masochistica. C'è tanta ambizione e poca sostanza. Ma la direzione tecnica è più che discreta, le sequenze prendono e la recitazione, per quanto vittimistica, funziona. Sorprendentemente brava la Golino. Troppo pessimismo e troppe velleità, ma non buttate in qualche modo.
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blade
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martedì 1 marzo 2011
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merita nonostante . . . . .
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Il film all'inizio è molto difficile da capire seppur nel suo tentativo di partire da frammenti "parlo di immagini e di contenuti" per arrivare ad un nucleo compatto nel suo messaggio. MI piace come sono trattati i personaggi e la loro umanità - a volte disumana o meglio venduta. Caotico soprattutto all'inizio. L'impostazione del film mi ricorda film già visti nella sua struttura a ricaduta circolare di fatti ed eventi. I contenuti sono tanti e nonostante tutto calibrati.
L'immagine che ne esce è universale purtroppo, rattrista vedere Milano come qualunque altra città credo...
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barbie
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venerdì 30 novembre 2007
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brutto!!!
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film alquanto mediocre!!nn m è piaciuto affatto!bello sl argentero nei panni di jerry
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(di blade)
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raffaella langiulli
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venerdì 17 agosto 2007
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il paradosso dei sentimenti
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Poco credibile e convincente la storia di A casa Nostra. E' un film che soffre di forti contraddizioni tra i temi trattati e la loro trattazione. Buona l'idea dell'intreccio delle storie ma molto scadente la sceneggiatura. Vuole essere uno spaccato della realtà italiana ma non fa altro che raccontare storie paradossali che si intrecciano in modo sempre meno organizzato con una conclusione scontata e posticcia (vedi la comparsa di Laura Chiatti nell'ultima scena davanti all'ospedale). La nostra Italia starà anche assistendo ad un inaridimento dei valori e dei rapporti umani dovuto al cinismo della logica del guadagno e alla mancata assunzione di responsabilità nel rapporto a due, ma una cosa è rappresentare il dramma dell'uomo difronte a certe problematiche e una cosa è mettere in scena sentimenti estremi e poco realistici che rischiano di portare al paradosso un amore ventennale (quello del professore in pensione nei confronti della moglie), la passione del personaggio interpretato dalla Golino per un uomo che la sfrutta (personaggio sbiadito), il melodramma della modella per una maternità negata o per una carriera non decollata (personaggio inutile e mal interpretato dalla Chiatti) e il ruolo poco convincente di un uomo d'affari (interpretato da Luca Zingaretti) protagonista mancato della vicenda.
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Poco credibile e convincente la storia di A casa Nostra. E' un film che soffre di forti contraddizioni tra i temi trattati e la loro trattazione. Buona l'idea dell'intreccio delle storie ma molto scadente la sceneggiatura. Vuole essere uno spaccato della realtà italiana ma non fa altro che raccontare storie paradossali che si intrecciano in modo sempre meno organizzato con una conclusione scontata e posticcia (vedi la comparsa di Laura Chiatti nell'ultima scena davanti all'ospedale). La nostra Italia starà anche assistendo ad un inaridimento dei valori e dei rapporti umani dovuto al cinismo della logica del guadagno e alla mancata assunzione di responsabilità nel rapporto a due, ma una cosa è rappresentare il dramma dell'uomo difronte a certe problematiche e una cosa è mettere in scena sentimenti estremi e poco realistici che rischiano di portare al paradosso un amore ventennale (quello del professore in pensione nei confronti della moglie), la passione del personaggio interpretato dalla Golino per un uomo che la sfrutta (personaggio sbiadito), il melodramma della modella per una maternità negata o per una carriera non decollata (personaggio inutile e mal interpretato dalla Chiatti) e il ruolo poco convincente di un uomo d'affari (interpretato da Luca Zingaretti) protagonista mancato della vicenda.
Unica storia che merita l'aggettivo "drammatico" è quella della prostituta e del suo amore negato perchè racconta una realtà semplice e non paradossale, o meglio un evento straordinario che rende realisticamente drammatica la conclusione, lasciando una riflessione al pubblico più attento.
Ottimi i primi piani ed i silenzi che valgono più delle battute melodrammatiche e scontate di una sceneggiatura che avrebbe potuto far decollare la pellicola ma che la lasciano sospesa nel limbo del non finito.
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luis
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martedì 24 aprile 2007
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un film inutile
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Cosa voleva dimostrare la regista nel proporre la tematica del (tele)film? Francamente non l'ho capito, forse l'immagine sporca di una certa borghesia del nord Italia, ma non c'é riuscita. Fortunatamente ho avuto modo di vedere la pellicola in un circuito a basso prezzo, perché mi sarei veramente arrabbiato se avessi speso la cifra piena.
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saltarelli
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martedì 17 aprile 2007
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fim feminista ?
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Qui ha detto che non c'erà spreranza nel film ?
La sperenza è rapresentata dalle donne che sono tutte (a parte la top model il posisitvo della società
Portano le valore di giustizia, di onestà e di amore e a loro livello lottano contro un sistem capitalista e maschilista che le usa come delle merce
[+] anche la topmodel
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