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stefanocas
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giovedì 18 gennaio 2007
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oltre la più livida immaginazione
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Inutilmente disfattista/pessimista; banali errori nella sceneggiatura e nella regia. L'ostentazione del sesso è fine a se stessa, anche se la tematica è in stretta correlazione con l'argomento-chiave del denaro e la mercificazione dei rapporti.
Zingaretti e Golino fuori ruolo.
Alcune pause nella narrazione sono disorientanti e controproducenti: perchè ad un certo punto Lura Chiatti scompare del tutto per riapparire artificiosamente nel finale?
Un "America Oggi" (ma senza lo stile e la classe del maestro Altman)riproposto nella cupa realtà italiana: misero, privo di humus sociologico, vacuo, noioso e ridondante come la mia recensione!
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valentino
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sabato 2 dicembre 2006
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un po' di autocritica
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dalla recensione apparsa su questo sito non sarei andato a vedere questo film, ma un mio amico cinefilo di cui mi fido mi aveva detto che gli era piaciuto. Infatti è piaciuto anche a me. Amo il cinema europeo e per questo sono molto critico quando non mi convince, ma questo film mi ha piacevolmente sorpreso (forse perchè mi aspettavo poco). Due giorni prima ho visto "Babel", altro esempio di film altmaniano, in cui ero rimasto deluso rispetto alle favorevolissime aspettative: mi è risultato un po' superficiale e prevedibile in molti momenti della storia. Ebbene, "A casa nostra", pur non essendo uncapolavoro, mi è sembrato meno scontato di quello nel dipanarsi del racconto, e più approfondito nel delineare alcuni personaggi.
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dalla recensione apparsa su questo sito non sarei andato a vedere questo film, ma un mio amico cinefilo di cui mi fido mi aveva detto che gli era piaciuto. Infatti è piaciuto anche a me. Amo il cinema europeo e per questo sono molto critico quando non mi convince, ma questo film mi ha piacevolmente sorpreso (forse perchè mi aspettavo poco). Due giorni prima ho visto "Babel", altro esempio di film altmaniano, in cui ero rimasto deluso rispetto alle favorevolissime aspettative: mi è risultato un po' superficiale e prevedibile in molti momenti della storia. Ebbene, "A casa nostra", pur non essendo uncapolavoro, mi è sembrato meno scontato di quello nel dipanarsi del racconto, e più approfondito nel delineare alcuni personaggi. Da non-romano e non-milanese non ho avuto assolutamente la sensazione che i riferimenti a Milano intendessero essere un'accusa contro la città in sè e i suoi cittadini (se fosse stato a Roma foorse si sarebbero lamentati i romani). E' questo un film ci può indurre con discreta credibilità a riflettere su quello che veramente stiamo costruendo o solo vedendo crescere intorno a noi. E' un'asciutta autocritica ad un mondo che ci può dare enormi mezzi ma porta con sè anche nefandezze che perlopiù sono nascoste e per questo ci lasciano disarmati. E' un film che lascia poco spazioall'ottimismo, ma di certo non si può sempre solo di ciò che è bello. Nella realtà tantissime persone (sia ai piani alti che a quelli più bassi della società) vivono esattamente così come descrive il film: sotterfugi, gesti quotidiani che servono molte volte solo a coprire le nostre debolezze e tristezze. Accettare le proprie miserie è forse l'unico modo per superarle. Molto bene in alcuni momenti la Golino, divertente il padre del suo fidanzatino, Luca Zingaretti a mio parere un po' forzato, poche sfaccettature nell'interpretazione del personaggio.
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andrea
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giovedì 23 novembre 2006
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film mediocre infarcito di stereotipi su milano
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Film mediocre che infila una serie di incredibili luoghi comuni sul capoluogo lombardo e il mondo degli affari. La romana Comencini non riesce a superare il solito atteggiamento denigatorio e superficiale che colpisce gli abitanti della capitale quando hanno a che fare con il "demone" Milano.
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stef.c
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mercoledì 22 novembre 2006
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una storia grigia
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una storia grigia come alcune volte lo è la nebbia di milano. Il film non permea,è un collage di situazioni tragiche e Zingaretti risulta ingessato nel suo personaggio, contornato da attori non sempre all'altezza; un'improbabile Golino "poliziotta" sia nella mimica che nelle movenze, nella sceneggiature infatti alcune scene sembrano irreali, comportamenti erronei e 'castrati' nella loro forza (vedi reazioni della Golino nella scena in cui un ragazzo picchia di notte in una solitaria via una ragazza, lei risulta poco poliziotta, poco donna, poco donna con problemi).
Il montaggio risulta veloce,(volutamente of course) e per questo troppe storie si intrecciano in modo caotico e non sempre chiaro, si ha l'impressione che la cinepresa non riesca mai a cogliere tutto, infatti si arriva ad una improbabile fine dove sembra manchino alcune scene per completare l'opera.
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una storia grigia come alcune volte lo è la nebbia di milano. Il film non permea,è un collage di situazioni tragiche e Zingaretti risulta ingessato nel suo personaggio, contornato da attori non sempre all'altezza; un'improbabile Golino "poliziotta" sia nella mimica che nelle movenze, nella sceneggiature infatti alcune scene sembrano irreali, comportamenti erronei e 'castrati' nella loro forza (vedi reazioni della Golino nella scena in cui un ragazzo picchia di notte in una solitaria via una ragazza, lei risulta poco poliziotta, poco donna, poco donna con problemi).
Il montaggio risulta veloce,(volutamente of course) e per questo troppe storie si intrecciano in modo caotico e non sempre chiaro, si ha l'impressione che la cinepresa non riesca mai a cogliere tutto, infatti si arriva ad una improbabile fine dove sembra manchino alcune scene per completare l'opera. Ottima l'interpretazione del benzinaio frequentatore di prostitute, unica figura reale di una milano rappresentata a 'blocchi' da personaggi mai in sintonia tra loro, come un fumetto in cui i singoli caratteri sono disegnati da un evidenziatore troppo grande e non da una matita che non li fonde con ciò che li circonda. I 'belli' del film 'Matteo' e 'Jerry' nella loro mono-espressività da fotoromanzo contribuiscono alla poca scorrevolezza del film.
Un film che, con meno storie (tutte) forzatamente in primo piano sarebbe risultato più scorrevole ed intenso. Regia poco presente nella sua 'pesantezza' che rende il film molto macchinoso e poco scorrevole nella sua eccessiva velocità, ambientato in una milano grigia ed indifferente che pur con molti intrecci non lascia sensazioni di alcun tipo e non va al di là di incompiuti spunti. Il film non lascia il segno, non è un poliziesco, non è un film alla 'francese' anche se gli ambienti domestici ricordano alcuni film francesi 'da concorso' ma è adatto ad esser visto in una serata di pioggia come quelle odierne in cui non va di rimanere a casa...'A CASA NOSTRA'.
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antarian
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martedì 14 novembre 2006
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ottimi gli intenti, mediocri i risultati...
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Di Milano si vede poco e niente...lo spaccato è quello di una città che potrebbe essere tranquillamente un'altra in qualsiasi parte del mondo..l'evolversi della storia è scontato..Lo sconsiglio, ma se la scelta deve ricadere su qualche americanata, almeno portiamo,soldi al cinema italiano...
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babuska
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lunedì 13 novembre 2006
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e' milano. e' la triste verità.
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Il film è un ottimo spaccato sulla realtà metropolitana. Il commento di Farinotti è talmente tranchant da risultare poco credibile persino per chi la pensa come lui! Unica cosa che mi ha lasciato perplessa sono i pochi dialoghi ma forse anche questo era 'voluto' e intenzionale dimostrazione dell'aridità dei personaggi rappresentati che comunque è stata compensata dalle splendide arie verdiane.
[+] e' il cinema italiano, è la triste verità
(di sus)
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claudio
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sabato 11 novembre 2006
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una storia molto neorealistica
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Un ottimo film , una fotografia netta del cinismo di un mondo che domina la città di Milano ma che probabilmente può essere allargata a gran parte del paese.
E' un film denuncia , un film che mostra un impegno che si è purtroppo perso in gran parte del cinema italiano .
Da vedere e da rivedere .
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(di darko)
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elisa
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giovedì 9 novembre 2006
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la canzone che canta laura chiatti
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So che non c'entra nulla con le recensioni, ma qualcuno che ha visto il film mi saprebbe dire se la canzone che canta il personaggio di Laura Chiatti esiste (e quindi di chi è) oppure se è stata inventata per l'occorrenza del film? grazie
[+] ancora ancora ancora
(di patz)
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[+] canzone
(di david)
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silvì
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martedì 7 novembre 2006
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dentro e fuori
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Loschi banchieri dell’eloquio grottesco, prostituta dell’est e redento strangolatore di donne, ricco uomo d’affari e giovane modella cocainomane, vivace coppia dalle consumate abitudini, determinata agente della finanza e sfuggente giovane artista, ambizioso commesso e orgogliosa infermiera.
A casa nostra è tutto questo. Casa nostra è la Milano, scelta quale teatro di eventi di cronaca economico-mondana ai quali siamo ormai tutti abituati, che ospita la casa della nostra intimità quotidiana. Personaggi e situazioni apparentemente stereotipati vengono descritti con la giusta proporzione di realismo e sentimento, mai patetici, mai sopra le righe. Tanti episodi si incastrano perfettamente come i pezzi di un puzzle per delineare il quadro generale che termina, sapientemente, senza parole, prestandosi alla libera interpretazione dello spettatore.
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Loschi banchieri dell’eloquio grottesco, prostituta dell’est e redento strangolatore di donne, ricco uomo d’affari e giovane modella cocainomane, vivace coppia dalle consumate abitudini, determinata agente della finanza e sfuggente giovane artista, ambizioso commesso e orgogliosa infermiera.
A casa nostra è tutto questo. Casa nostra è la Milano, scelta quale teatro di eventi di cronaca economico-mondana ai quali siamo ormai tutti abituati, che ospita la casa della nostra intimità quotidiana. Personaggi e situazioni apparentemente stereotipati vengono descritti con la giusta proporzione di realismo e sentimento, mai patetici, mai sopra le righe. Tanti episodi si incastrano perfettamente come i pezzi di un puzzle per delineare il quadro generale che termina, sapientemente, senza parole, prestandosi alla libera interpretazione dello spettatore.
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jules
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lunedì 6 novembre 2006
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e ti pareva...
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Neinet da fare...ormai a Farinotti manca solo la tessera di Forza Italia, dopodichè l'addio al vero cinema e il matrimonio con la critica politicamente orientata sarà sugellato definitivamente...ma dico io, passi per le incongruenze della Comencini, passi per la Milano quasi machiettistica e caricaturale al limite del ridicolo...ma cosa c'entra la Roma veltroniana coi finanziamenti che è stata salvata dal film? Ma qui viviamo veramente nell'incubo dei comunisti, vediamo politica pure dove non ce n'è...e poi vi lamentate che il vostro dizionario vende meno della metà degli altri..
[+] il denaro o il potere politico?
(di riccardo)
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