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snoopy85
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giovedì 10 gennaio 2008
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bello veramente bello...
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un film commovente e divertente come la vita e bella ma la trama e completamente diversa ma anche questa volta benigni ci fa capire che nonostante la guerra e la disperazione l amore e la vita sono le cose piu belle che ha l uomo e che ce le dobbiamo godere fino a che ci e permesso...
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gioros
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martedì 1 gennaio 2008
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ma quanto è bravo benigni?!
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Film bellissimo: recitato e diretto egregiamente.
Benigni dopo "La vita è bella" conferma di essere bravissimo su tutti i fronti!
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fonzie
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giovedì 27 dicembre 2007
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da vedere assolutamente
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un grande benigni in una storia contro la guerra.
da vedere assolutamente
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batista
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sabato 22 dicembre 2007
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se fosse così........
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Oltre a tutto ciò che di culturale, sociale, politico si può trovare nel film , primeggia il senso prettamente poetico; da intendere però non nella concezione stilistica del termine ,ma in una concezione piu’ ampia. L’interpretazione che centra il film è questa: il bello coincide col vero; a testimonianza della precedente affermazione Benigni un pò di sere fà nel quinto dell’inferno narra la storia dei due amanti(Paolo e Francesca), dice però che quella probabilmente non sarebbe dovuta essere quella vera, ma per quanto erano belli i versi danteschi lo è diventata. Ora, nel ” la tigre e la neve” in una delle scene iniziali Benigni và a prendere le sue figlie, per portarle a scuola e la donna bionda che accompagna le ragazze è a mio avviso la sua ex moglie.
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Oltre a tutto ciò che di culturale, sociale, politico si può trovare nel film , primeggia il senso prettamente poetico; da intendere però non nella concezione stilistica del termine ,ma in una concezione piu’ ampia. L’interpretazione che centra il film è questa: il bello coincide col vero; a testimonianza della precedente affermazione Benigni un pò di sere fà nel quinto dell’inferno narra la storia dei due amanti(Paolo e Francesca), dice però che quella probabilmente non sarebbe dovuta essere quella vera, ma per quanto erano belli i versi danteschi lo è diventata. Ora, nel ” la tigre e la neve” in una delle scene iniziali Benigni và a prendere le sue figlie, per portarle a scuola e la donna bionda che accompagna le ragazze è a mio avviso la sua ex moglie. Alla fine del film le due ragazze però chiamano mamma Vittoria la donna che Attilio(Benigni) insegue per tutto il film e che , per quanto bella come storia d’amore, cambia la realtà .La ex moglie scompare . Quello che è il suo sogno di tutte le notti(utilizza il sogno proprio per dare il senso di bellezza e di fascino poetico) alla fine del film diventa vero. Senza questa interpretazione che non ho trovato in nessuna critica che fin ora ho letto ,si perde l’originalità del film.
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cinemaniaco
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giovedì 13 dicembre 2007
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peccato...
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Io ammiro Benigni....ma mi sono stancato di vedere le sue viste e riviste situazioni tragi-comiche, che per altro tolgono intensita dremmatica alla scena..e non si sa se ridere o emozionarsi....film lento...questo mi ha proprio deluso...
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batista
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lunedì 10 dicembre 2007
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commento la tigre e la neve
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Oltre a tutto ciò che di culturale, sociale, politico si può trovare nel film , primeggia il senso prettamente poetico; da intendere però non nella concezione stilistica del termine ,ma in una concezione piu’ ampia. L’interpretazione che centra il film è questa: il bello coincide col vero; a testimonianza della precedente affermazione Benigni un pò di sere fà nel quinto dell’inferno narra la storia dei due amanti(Paolo e Francesca), dice però che quella probabilmente non sarebbe dovuta essere quella vera, ma per quanto erano belli i versi danteschi lo è diventata. Ora, nel ” la tigre e la neve” in una delle scene iniziali Benigni và a prendere le sue figlie, per portarle a scuola e la donna bionda che accompagna le ragazze è a mio avviso la sua ex moglie.
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Oltre a tutto ciò che di culturale, sociale, politico si può trovare nel film , primeggia il senso prettamente poetico; da intendere però non nella concezione stilistica del termine ,ma in una concezione piu’ ampia. L’interpretazione che centra il film è questa: il bello coincide col vero; a testimonianza della precedente affermazione Benigni un pò di sere fà nel quinto dell’inferno narra la storia dei due amanti(Paolo e Francesca), dice però che quella probabilmente non sarebbe dovuta essere quella vera, ma per quanto erano belli i versi danteschi lo è diventata. Ora, nel ” la tigre e la neve” in una delle scene iniziali Benigni và a prendere le sue figlie, per portarle a scuola e la donna bionda che accompagna le ragazze è a mio avviso la sua ex moglie. Alla fine del film le due ragazze però chiamano mamma Vittoria la donna che Attilio(Benigni) insegue per tutto il film e che , per quanto bella come storia d’amore, cambia la realtà .La ex moglie scompare . Quello che è il suo sogno di tutte le notti(utilizza il sogno proprio per dare il senso di bellezza e di fascino poetico) alla fine del film diventa vero. Senza questa interpretazione che non ho trovato in nessuna critica che fin ora ho letto ,si perde l’originalità del film. E forse significa anche non vederne la poesia
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giuseppe acciaro
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sabato 8 dicembre 2007
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"il trionfo della banalita' e del pressapochismo"
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Il Benigni comico-satirico ha indubbiamente un altro risalto rispetto al Benigni regista."Johnny Stecchino", "Il Mostro" e in parte "Il Piccolo Diavolo"erano lavori certamente più riusciti, dove il suo estro aveva modo di evidenziarsi al meglio, e in quei contesti non cercava a tutti i costi di inserire una poetica che nei film successivi è parsa forzata e irrisolta."La tigre e la neve" si regge su una sceneggiatura incompiuta e farraginosa,e gli snodi narrativi sono alquanto pretestuosi.Personaggi del calibro di Jean Reno e Tom Waits non riescono da soli a risollevare il livello del film, che rimane clamorosamente basso.Il discorso sulla guerra non coinvolge perchè trattato con troppa leggerezza, e gli sketch sono impostati come dei monologhi, vista la mancanza di una spalla di sostegno.
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Il Benigni comico-satirico ha indubbiamente un altro risalto rispetto al Benigni regista."Johnny Stecchino", "Il Mostro" e in parte "Il Piccolo Diavolo"erano lavori certamente più riusciti, dove il suo estro aveva modo di evidenziarsi al meglio, e in quei contesti non cercava a tutti i costi di inserire una poetica che nei film successivi è parsa forzata e irrisolta."La tigre e la neve" si regge su una sceneggiatura incompiuta e farraginosa,e gli snodi narrativi sono alquanto pretestuosi.Personaggi del calibro di Jean Reno e Tom Waits non riescono da soli a risollevare il livello del film, che rimane clamorosamente basso.Il discorso sulla guerra non coinvolge perchè trattato con troppa leggerezza, e gli sketch sono impostati come dei monologhi, vista la mancanza di una spalla di sostegno. Si salva il brillante riferimento a "Il buono, il brutto, il cattivo". La recitazione di Nicoletta Braschi è a dir poco penosa.
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sixoclock
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venerdì 7 dicembre 2007
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ma che brava persona...
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Ma quanto è bravo il personaggio che interpreta Roberto Benigni in tutti i suoi film, non c'è un minimo di cattiveria in tutto quello che fa, è un angelo sceso sulla terra, sempre pronto a morire per la donna che ama. In pratica "irrealmente" ridicolo.
Benigni sembra l'unico sulla faccia della terra ad essere ancora convinto che la moglie sappia recitare e la propone sempre come sex symbol(in verità si propone anche lui[di pessimo gusto le scene in boxer]). Il film è il solito guazzabuglio di eventi casuali ma programmati che coronano l'amore a cui ci ha sempre abituato il regista toscano. I dialetti vengono miscelati male e l'unico attore salvabile del cast è qui Jean Reno(veramente bravo).
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Ma quanto è bravo il personaggio che interpreta Roberto Benigni in tutti i suoi film, non c'è un minimo di cattiveria in tutto quello che fa, è un angelo sceso sulla terra, sempre pronto a morire per la donna che ama. In pratica "irrealmente" ridicolo.
Benigni sembra l'unico sulla faccia della terra ad essere ancora convinto che la moglie sappia recitare e la propone sempre come sex symbol(in verità si propone anche lui[di pessimo gusto le scene in boxer]). Il film è il solito guazzabuglio di eventi casuali ma programmati che coronano l'amore a cui ci ha sempre abituato il regista toscano. I dialetti vengono miscelati male e l'unico attore salvabile del cast è qui Jean Reno(veramente bravo). Per il resto...forse è meglio che Benigni si guardi attorno e si renda conto di quello che accade nel mondo, l'unico vero pezzo d'artiglieria valido del suo bagaglio di celluloide rimane sicuramente "Il mostro".
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lalli
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giovedì 6 dicembre 2007
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3 stelle e mezzo, bello si ma...
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molti paragonano questo film (bello) alla" vita è bella" dicendo che non è un gran che... ogni paragone x me è insensato, ingiusto: è un altro film, un altro film di Benigni, dove si ride amaro, dove ci mostra(anche se poteva molto di più battere su questo senso)l'assurdità e lo schifo della guerra, di tutte le guerre. Dovevi insistere di più su questo ,Benigni, su come gli americani invece che portare ordine , giustizia, portino tante vittime in più, tanto odio in più e tanta crudeltà in più. Una stella in meno x questo. Cmq Benigni è sempre un grandissimo: capace d far ridere, piangere, riflettre, essere spensierati, di far commuovere davanti a quell' immenso capolavoro di Dante, che sono sicura tanti hanno apprezzato anche grazie a lui.
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molti paragonano questo film (bello) alla" vita è bella" dicendo che non è un gran che... ogni paragone x me è insensato, ingiusto: è un altro film, un altro film di Benigni, dove si ride amaro, dove ci mostra(anche se poteva molto di più battere su questo senso)l'assurdità e lo schifo della guerra, di tutte le guerre. Dovevi insistere di più su questo ,Benigni, su come gli americani invece che portare ordine , giustizia, portino tante vittime in più, tanto odio in più e tanta crudeltà in più. Una stella in meno x questo. Cmq Benigni è sempre un grandissimo: capace d far ridere, piangere, riflettre, essere spensierati, di far commuovere davanti a quell' immenso capolavoro di Dante, che sono sicura tanti hanno apprezzato anche grazie a lui. Grazie Roberto!!
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pupina
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giovedì 6 dicembre 2007
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benigni dovrebbe essere clonato
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Ho letto un commento di un certo "genio": uno come Benigni dovrebbe essere clonato...... davvero!!!!!!!!
Ditemi voi che lo criticate tanto.... quanti altri registi in Italia riescono a fare film del genere, fondendo insieme poesia e guerra???????????
Benigni, oltre ad essere un regista, è un cultore della letteratura. La sua interpretazione del V canto dell'Inferno è stata fantastica. Se vi fosse una televisione del genere: 1) pagherei molto più volentieri il canone Rai; 2)si eleverebbe anche l'italianotto medio, che preferisce guardare "c'è posta per te" e andare al cinema a vedere "Come tu mi vuoi".
Voi che ne dite??
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