edward teach
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sabato 15 maggio 2010
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bel film
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fabrizio cirnigliaro
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mercoledì 3 febbraio 2010
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tolleranza zero
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Pellicola girata con un basso budget, meno di 500.000 euro, e distribuito in pochissime sale, il film è riuscitoa diventare un piccolo cult movie, grazie soprattutto al passaparola e ai premi e riconoscimenti ottenuti nei vari festival. Nonostante quest’opera sia totalmente in contrasto con le tendenze del cinema italiano degli ultimi anni.
Il vento fa il suo giro non è una storia di teenager, non è ambientato nel 68 o nei momenti “caldi” della storia italiana, inoltre quasi tutti gli attori non sono professionisti, e i dialoghi sono in 3 lingue: italiano, francese e occitano.
Quasi metà del film infatti è sottotitolato.
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Pellicola girata con un basso budget, meno di 500.000 euro, e distribuito in pochissime sale, il film è riuscitoa diventare un piccolo cult movie, grazie soprattutto al passaparola e ai premi e riconoscimenti ottenuti nei vari festival. Nonostante quest’opera sia totalmente in contrasto con le tendenze del cinema italiano degli ultimi anni.
Il vento fa il suo giro non è una storia di teenager, non è ambientato nel 68 o nei momenti “caldi” della storia italiana, inoltre quasi tutti gli attori non sono professionisti, e i dialoghi sono in 3 lingue: italiano, francese e occitano.
Quasi metà del film infatti è sottotitolato. La regia non sbaglia un inquadratura, non si ha l’impressione di assistere ad un’opera prima.
Gli abitanti hanno nostalgia del passato, e sono incapaci anche solo di immaginare un futuro per la loro comunità.
Non perdono occasione per ricordare e celebrare il rito del Rueido, con cui si intende il tempo in cui ognuno aiutava l’altro per il bene comune ed il suo bene personale, e poi hanno un comportamento opposto nei confronti degli “altri”.
Solo lo “scemo del villaggio” entrerà totalmente in sintonia con la famiglia francese, ma quando decideranno di lasciare il paese, il vuoto nella vita del ragazzo sarà impossibile da colmare.
La difficoltà dell’inserimento dello straniero in un a piccola comunità, la chiusura delle persone nei confronti del prossimo, la tendenza ad escludere sempre il diverso,
lo spopolamento dei piccoli borghi, sono gli argomenti principali trattati in questa pellicola, che offre molti spunti di riflessione
Il vento fa il suo giro è lo specchio dell’Italia racchiuso in un paese di un centinaio di abitanti.
Mentre per Fausto, occitano doc, “ Un popolo per essere se stesso deve salvaguardare la propria cultura, parlare la propria lingua. È la lingua che dice che delle persone hanno vissuto insieme per un migliaio di anni”, per Philippe invece“ La cultura nasce dalla convivenza, vivere insieme, giorno dopo giorno”
Per molto lo straniero, nel piccolo paese come nelle grandi città, è visto come una minaccia: per la nostra cultura, per le nostre tradizioni, perché tolgono il lavoro agli italiani, alla gente del posto. Altri invece sono più cauti nei confronti dello straniero, sono tolleranti. Ma come dice Pier “ A me la parola tolleranza non piace. Se tu devi tollerare qualcuno non c’è il senso di eguaglianza”
Queste parole riescono a trasformare uno slogan sfruttato dalla propaganda di guerra in un sogno utopistico.
Tolleranza zero
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paolo bisi
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domenica 26 luglio 2009
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uno dei migliori film italiani degli ultimi anni
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Ottimo film che segna l'esordio alla regia di Giorgio Diritti. Un film originale che fa riflettere sul rapporto che ha l'uomo con gli sconosciuti e soprattutto col proprio passato. Gli abitanti del paese rappresentano in modo esemplare la società moderna, incapace spesso di coltivare rapporti col prossimo. I paesani sono molto chiusi e freddi nei confronti del nuovo arrivato perchè si sentono superiori, non accorgendosi delle straordinarie qualità del francese. Quelle capacità che consentirono agli stessi abitanti del paese di vivere bene in un passato non troppo lontano. Questo comportamento freddo porterà loro solo all'isolamento e all'emarginazione dalla società
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francesco2
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martedì 30 giugno 2009
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giri di luna..........tra vento e noia
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Non condivido decisamente questo entusiasmo per il film di Gritti.
Quando si vuole realizzare lo spaccato di una comunità,e (in questo caso) del suo rapporto con il forestiero,la cinepresa dovrebbe seguire un'altra impostazione:cogliere i volti e le sfumature presenti sul viso delle persone, e cercare(Con l'aiuto del dialetto tipico del luogo) cogliere al contempo lo stato d'animo e la diffidenza nei confronti di chi potrebbe turbare il loro paradiso, vero o presunto che sia.
Ma Gritti opera una scelta diversa, costruisce dei dialoghi relativamente lunghi con inquadrature che senza un eccesso di fantasia ci (Tras)portano da una scena all'altra.Quindi, una successione di figure e situazioni, neanche tutte originalissime.
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Non condivido decisamente questo entusiasmo per il film di Gritti.
Quando si vuole realizzare lo spaccato di una comunità,e (in questo caso) del suo rapporto con il forestiero,la cinepresa dovrebbe seguire un'altra impostazione:cogliere i volti e le sfumature presenti sul viso delle persone, e cercare(Con l'aiuto del dialetto tipico del luogo) cogliere al contempo lo stato d'animo e la diffidenza nei confronti di chi potrebbe turbare il loro paradiso, vero o presunto che sia.
Ma Gritti opera una scelta diversa, costruisce dei dialoghi relativamente lunghi con inquadrature che senza un eccesso di fantasia ci (Tras)portano da una scena all'altra.Quindi, una successione di figure e situazioni, neanche tutte originalissime.
E' un caso che questo film, come un altro titolo sperimentale, "Giri di luna tra terra e mare",(Un pò superiore a questo) nelle sale abbia avuto serie difficoltà, dopo avere fatto(Mi sembra) incetta di premi nei festival internazionali?Forse no e forse sì,anche se la valutazione del pubblico non sempre è così determinante.
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[+] guarda che si chiama diritti e non gritti
(di gilezzelig)
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il conte di montecristo
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mercoledì 29 aprile 2009
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trionfo e sconfitta del cinema italiano
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La gente va a vedere "Non prendere impegni sta sera" o "Il seme della discordia", film penosi e pubblicizzati che trovano soldi e finaziamenti per far pubblicità ed avere attori famosi. Vergogna!!!!
Questo è un film! Ben girato, ben raccontato, bella fotografia, ben sceneggiato. Infatti vince premi in giro per l'Europa e in pochi sanno che è uscito. Al cinema nel mio paese neanche è passato. Tanto di cappello al cinema italiano.
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pepo
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lunedì 21 aprile 2008
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"un film girato a mano"
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Un piacevole film dipinto col pennello senza effetti speciali , dove la realtà si tocca con mano , una vera storia rurale, genuina come il formaggio di capra dove la pioggia e la neve sono vere come le stagioni.
Complimenti a Giorgio Diritti ed al suo cast ,aspetto la prossima opera, mi auguro che sia "girata a mano" come il vento...
dimenticavo: il titolo è bellissimo.
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budima
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lunedì 7 aprile 2008
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tutto torna nell’ottima coralità raggiunta
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Come la cultura occitana è nata dall’incontro di culture diverse così oggi i suoi discendenti non riescono più a tollerare e ad aggregare diverse culture ma neppure a far convivere i diversi tipi di allevamento. Un prodotto italiano da premio dove tutto torna nell’ottima coralità raggiunta nella confezione del film. Notevole la colonna sonora, ottima la fotografia, sapiente la regia, convincente la recitazione degli attori non professionisti che interpretano una sceneggiatura asciutta, misurata e ritmata di una storia veritiera, avvincente e ben tracciata.
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giovanni spada
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sabato 5 aprile 2008
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un centochiodi alpino
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Un Centochiodi alpino dove la Val Maira prende il posto del fiume Po. La storia di una comunità occitana tormentata da un grande passato di solidarietà e da un arido presente. L'aura incontra la durezza di una montagna priva di gioia.
Rispetto all'ultima riflessione del maestro Olmi, il capolavoro di Giorgio Diritti annulla gli aspetti metafisici e avvicina la sua sintesi al pensiero di John Stuart Mill. La Natura domina la Storia.
Ottimo lavoro. Bravi gli attori, professionisti e non, in particolare Alessandra Agosti e i bimbi.
Più che al David di Donatello, quest'opera potrebbe tranquillamente puntare all'Oscar !!
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(di on air)
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[+] giri di luna tra terra.......e vento
(di francesco2)
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giampi
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domenica 23 marzo 2008
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meraviglioso!
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Bellissimo, profondo, mi ha lasciato davvero tanto dentro
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riki
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martedì 11 marzo 2008
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un'emozione unica, indescrivibile
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mi riesce difficile parlarne, le parole su un'opera d'arte come questa sono inutili. Un film fatto d'amore e nel quale un sacco di persone ci hanno messo amore e amorevoli cure.
Imperdibile
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