paolp78
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mercoledì 24 agosto 2022
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assassinii, indizi e sospetti
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Thriller ad alta tensione diretto da James Mangold che non è proprio un esperto del genere (nella sua filmografia non spiccano altri thriller puri come questo), ma ciò nonostante dimostra di cavarsela benissimo soprattutto nelle scene chiave degli omicidi che sono tutte girate ricorrendo ad espedienti e particolari che le rendono non banali; inoltre queste sequenze sono cariche di un'ottima suspense che Mangold riesce a creare con sapiente utilizzo di riprese, musiche di sottofondo e giuste atmosfere.
La sceneggiatura, che nella sua impostazione di base si richiama al celebre giallo di Agatha Christie "Dieci piccoli indiani", ha un punto di assoluta originalità che emerge quando si è già abbondantemente superata la metà della pellicola; tuttavia deve dirsi che non sempre l'atipicità è un elemento positivo.
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Thriller ad alta tensione diretto da James Mangold che non è proprio un esperto del genere (nella sua filmografia non spiccano altri thriller puri come questo), ma ciò nonostante dimostra di cavarsela benissimo soprattutto nelle scene chiave degli omicidi che sono tutte girate ricorrendo ad espedienti e particolari che le rendono non banali; inoltre queste sequenze sono cariche di un'ottima suspense che Mangold riesce a creare con sapiente utilizzo di riprese, musiche di sottofondo e giuste atmosfere.
La sceneggiatura, che nella sua impostazione di base si richiama al celebre giallo di Agatha Christie "Dieci piccoli indiani", ha un punto di assoluta originalità che emerge quando si è già abbondantemente superata la metà della pellicola; tuttavia deve dirsi che non sempre l'atipicità è un elemento positivo. Nel caso specifico, questo elemento di novità che rende peculiare la storia, pare francamente troppo cervellotico ed in definitiva neppure di grande effetto.
Altro elemento caratterizzante la trama è la pluralità di personaggi, tutti ben delineati, molto interessanti, variegati e ben assortiti; tale aspetto permette a Mangold di utilizzare un cast corale di buonissimo livello, che il regista statunitense dirige con ottimo profitto, valorizzandolo al meglio.
I ruoli di maggior risalto sono quelli ricoperti da John Cusack, Amanda Peet e Ray Liotta, con i primi due nei panni dei principali protagonisti e Liotta in quello del poliziotto di cui non ci si può fidare più di tanto, ruolo spesso ricoperto dal bravo attore americano. Del resto del cast si ricorda il sempre bravo Alfred Molina, un'irriconoscibile Rebecca De Mornay, John Hawkes autore di una buona prova ed altri ottimi caratteristi come John C. McGinley, Clea DuVall, Jake Busey e Pruitt Taylor Vince, quest'ultimo in un ruolo chiave.
Molto apprezzabile l'idea di disseminare qua e là indizi vari, con l'effetto di far sorgere dubbi e sospetti nello spettatore che è portato a cercare di ricomporre il complicato mosaico per individuare l'assassino.
Il finale a sorpresa con l’insospettabile colpevole è ormai talmente ricorrente in pellicole di questo genere che pare quasi scontato: in questo caso tuttavia se ne deve riconoscere l'efficacia ed ottima riuscita.
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giovanni
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sabato 30 novembre 2019
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assurdo
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Storia decisamente assurda. Si pone fra il thriller e l'horror, ma non emoziona e non spaventa. Ricordando la battuta di Fantozzi (Paolo Villaggio), direi che è ... una corazzata Potëmkin
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r.a.f.
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mercoledì 2 ottobre 2019
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e alla fine non ne rimase nessuno
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Thriller originalissimo, nonostante sia costruito sulla falsariga di 10 piccoli indiani e faccia inevitabilmente pensare al motel di Psyco. Una serie di personaggi di varia provenienza ed estrazione sociale, apparentemente non accomunati da nulla, si ritrovano confinati in un motel isolato, in seguito ad un temporale che ha allagato le strade, interrompendo ogni via di comunicazione, compresi radio e telefoni. Non passa molto tempo che iniziano a morire uno dopo l’altro, in circostanze più o meno sospette, e la responsabilità degli omicidi pare da attribuirsi ad un detenuto, ospite anch’esso del motel, sfuggito alla sorveglianza della polizia durante un trasferimento.
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Thriller originalissimo, nonostante sia costruito sulla falsariga di 10 piccoli indiani e faccia inevitabilmente pensare al motel di Psyco. Una serie di personaggi di varia provenienza ed estrazione sociale, apparentemente non accomunati da nulla, si ritrovano confinati in un motel isolato, in seguito ad un temporale che ha allagato le strade, interrompendo ogni via di comunicazione, compresi radio e telefoni. Non passa molto tempo che iniziano a morire uno dopo l’altro, in circostanze più o meno sospette, e la responsabilità degli omicidi pare da attribuirsi ad un detenuto, ospite anch’esso del motel, sfuggito alla sorveglianza della polizia durante un trasferimento. Ma quando anche il detenuto viene trovato morto, e i cadaveri cominciano a sparire, si inizia a comprendere che c’è sotto qualcos’altro, e per un attimo si è portati a immaginare qualcosa di sovrannaturale. Il colpo di scena arriva dopo oltre la metà del film, ma è di quelli che lasciano il segno: un ribaltamento di prospettiva che cambia completamente le dinamiche della storia. Perché gli ospiti del motel non sono gli unici personaggi della storia, e non è detto che siano del tutto reali. E prima della parola fine c’è ancora spazio per un’ultima sorpresa, questa volta forse un po’ più prevedibile, ma non per questo meno impressionante.
Gli attori sono tutti convincenti nel proprio ruolo, complice anche il fatto che i personaggi sono un po’ stereotipati e necessariamente privi di sfumature, vista la loro funzione nella storia: Cusack, con la consueta recitazione equilibrata, mai sopra le righe, e con la sua faccia da uomo della porta accanto guida il variegato gruppo di strambi personaggi, riuscendo a dare senso e unità alla storia. Su tutti spicca lo sguardo alienato di Pruitt Taylor Vince, che ci regala l’ennesimo psicopatico da antologia, pur con un ruolo non certo da protagonista. Montaggio e regia contribuiscono a sostenere il ritmo, che non cala mai, nemmeno sul finale.
Un’idea originale, realizzata in modo insolito e con un finale tutt’altro che scontato.
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lukebiba94
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giovedì 24 marzo 2016
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10 piccole identità
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Questo inquietante thriller somiglia sotto molti aspetti al best-seller di Agatha Christie, 10 Piccoli Indiani, ed infatti come nel romanzo viene narrata la tragica fine di 10 perfetti sconosciuti che rimangono uccisi uno dopo l’altro in un luogo isolato dal resto del mondo.
Il luogo prescelto per la loro tragica fine è un motel del Nevada (in 10 Piccoli Indiani si trattava di un’isola), nel quale gli sconosciuti sono costretti a rifugiarsi per la bufera. Gli sfortunati ospiti del Motel vengono accolti da un equivoco gestore che a molti ricorderà quello del famigerato Bates Motel (Psycho). Il susseguirsi degli omicidi ci porterà a credere che l’assassino sia uno dei personaggi della vicenda, ma ogni presunto sospettato verrà scagionato dai delitti successivi e solo nel finale ci viene rivelata l’identità del vero colpevole.
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Questo inquietante thriller somiglia sotto molti aspetti al best-seller di Agatha Christie, 10 Piccoli Indiani, ed infatti come nel romanzo viene narrata la tragica fine di 10 perfetti sconosciuti che rimangono uccisi uno dopo l’altro in un luogo isolato dal resto del mondo.
Il luogo prescelto per la loro tragica fine è un motel del Nevada (in 10 Piccoli Indiani si trattava di un’isola), nel quale gli sconosciuti sono costretti a rifugiarsi per la bufera. Gli sfortunati ospiti del Motel vengono accolti da un equivoco gestore che a molti ricorderà quello del famigerato Bates Motel (Psycho). Il susseguirsi degli omicidi ci porterà a credere che l’assassino sia uno dei personaggi della vicenda, ma ogni presunto sospettato verrà scagionato dai delitti successivi e solo nel finale ci viene rivelata l’identità del vero colpevole. Il finale è senza dubbio originale e per nulla scontato, ma differisce da quello del romanzo della Christie.
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nerazzurro
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giovedì 3 dicembre 2015
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un incubo immerso nell'incubo!
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Un robusto thriller con un grande cast ed una sceneggiatura grandiosa che rievoca un classico come 10 piccoli indiani. Da non perdere!
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toty bottalla
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martedì 24 febbraio 2015
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un incubo confuso e utopico!
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Un racconto che va in scena sottoforma di mosaico da interpretare e da capire, narrazione progressiva intrigante un pò confusa ed enigmatica da tenerti sveglio e attento, dopo aver esaltato la location, fotografia e un cast convincente, resta la perplessità per un'opera incompiuta ed evanescente con finale thriller da telenovelas, buono lo svolgimento d'azione e alcune brevi fasi di suspense, incisiva la prova di cusack. Saluti.
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filippo catani
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sabato 22 marzo 2014
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come rovinarsi una serata
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Un manipolo di sconosciuti si ritrova a dover passare la notte in uno squallido motel a causa di una eccezionale tempesta. Mentre i presenti scopriranno di avere alcuni elemnti in comune, si scatenerà l'azione di uno spietato killer.
Questo film scimmiotta malamente Dieci piccoli indiani trascinato lo spettatore in un crescendo di assurdità condite. Gente che viene ammazzata in un mix di Seven e Final destination, contorti personaggi che si devono difendere da un serial killer e lo spettatore che a metà pellicola prova la bruttissima sensazione di stare a mettersi a ridere. Regista e sceneggiatore paiono non accorgersene e anzi puntano tutte le loro fiches sul finale che dovrebbe sconvolgerti; sì peccato che ti sconvolge perchè è talmente assurdo e insensato da essere peggiore del resto della pellicola.
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Un manipolo di sconosciuti si ritrova a dover passare la notte in uno squallido motel a causa di una eccezionale tempesta. Mentre i presenti scopriranno di avere alcuni elemnti in comune, si scatenerà l'azione di uno spietato killer.
Questo film scimmiotta malamente Dieci piccoli indiani trascinato lo spettatore in un crescendo di assurdità condite. Gente che viene ammazzata in un mix di Seven e Final destination, contorti personaggi che si devono difendere da un serial killer e lo spettatore che a metà pellicola prova la bruttissima sensazione di stare a mettersi a ridere. Regista e sceneggiatore paiono non accorgersene e anzi puntano tutte le loro fiches sul finale che dovrebbe sconvolgerti; sì peccato che ti sconvolge perchè è talmente assurdo e insensato da essere peggiore del resto della pellicola. Cusack e Liotta gettati là alla rinfusa come specchietto per le allodole per cercare di attrarre più persone possibili nella trappola. Insomma se volete provare il brivido di rovinarvi completamente la serata, Identità fa proprio al caso vostro. Inguardabile.
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luigi chierico
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mercoledì 19 febbraio 2014
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un’offesa allo spettatore
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Sono proprio tanti i brutti film che ci vengono propinati, soprattutto dall’America, forse perché ne produce di più, o ha delle platee meno esigenti e, per così dire, più…tolleranti. Per tutti questi brutti film non è il caso di perdersi in chiacchiere per bollarli e per avvertire “Attenzione pericolo di morte”.
Per Identità non si può tacere, non è onesto, lo spettatore deve essere avvertito, è facile trovare di meglio come passare 90 minuti!
E’ tra i più assurdi e balordi film che si sia mai visto.
Confusionario, i morti non si contano, forse anche tra gli ignari spettatori.
La fotografia inutile, il dialogo assente. È’ vero che per quattro soldi si è disposti anche a partecipare a questo genere di.
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Sono proprio tanti i brutti film che ci vengono propinati, soprattutto dall’America, forse perché ne produce di più, o ha delle platee meno esigenti e, per così dire, più…tolleranti. Per tutti questi brutti film non è il caso di perdersi in chiacchiere per bollarli e per avvertire “Attenzione pericolo di morte”.
Per Identità non si può tacere, non è onesto, lo spettatore deve essere avvertito, è facile trovare di meglio come passare 90 minuti!
E’ tra i più assurdi e balordi film che si sia mai visto.
Confusionario, i morti non si contano, forse anche tra gli ignari spettatori.
La fotografia inutile, il dialogo assente. È’ vero che per quattro soldi si è disposti anche a partecipare a questo genere di.….,consentitemi di non definirlo, per quello che lo si fa passare, un film, ahimè!
Senza capo e coda, paradossale, impossibile. I casi sono due: o regista e company sono pazzi come l’irresponsabile pluriomicida, ovvero regista e company hanno voluto prendersi gioco e dare dello stupido a tutti coloro che dopo essere …. corsi a vedere questo indegno spettacolo di morte, sono poi corsi via gambe levate.
Peccato che abbia preso fuoco una macchina e non la pellicola.chigi
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virginia1982
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domenica 11 dicembre 2011
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thriller originale da vedere assolutamente
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Davvero uno spettacolo! Godibile pellicola che sfiora la perfezione. Storia di eccezionale trasporto realizzata al meglio. Fotografia e ambientazione che coinvolge in una tela ben studiata e finemente confezionata. Non c'è un minuto in cui ci si può distrarre o distogliere lo sguardo dalla trama e dalle immagini che corrono in un tempo giusto. Quasi un noir, per l'oscurità che avvolge i personaggi e il tono in cui la sceneggiatura è stata scritta. Il regista prende spunto da classici del genere, tra i tanti viene sicuramente in mente il cult "Psyco", pur avendo idee ben chiare sul percorso e sviluppo del film che non ricorda in nessun modo altre pellicole.
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Davvero uno spettacolo! Godibile pellicola che sfiora la perfezione. Storia di eccezionale trasporto realizzata al meglio. Fotografia e ambientazione che coinvolge in una tela ben studiata e finemente confezionata. Non c'è un minuto in cui ci si può distrarre o distogliere lo sguardo dalla trama e dalle immagini che corrono in un tempo giusto. Quasi un noir, per l'oscurità che avvolge i personaggi e il tono in cui la sceneggiatura è stata scritta. Il regista prende spunto da classici del genere, tra i tanti viene sicuramente in mente il cult "Psyco", pur avendo idee ben chiare sul percorso e sviluppo del film che non ricorda in nessun modo altre pellicole. Originale quindi, davvero ben studiato. Cast ottimo tra cui spicca un John Cusack in forma. Buona colonna sonora. Da vedere per gli amanti del thriller intelligente e non scontato. Finale assolutamente geniale a sorpresa .
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paride86
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venerdì 8 ottobre 2010
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carino
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Un ottimo film per passare una serata in compagnia, non certo un capolavoro.
Un po' macchinoso nel rivelare il suo funzionamento, ma va bene anche così.
Comunque io il finale l'avevo capito fin da metà film!!
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