Identità |
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Un film di James Mangold.
Con John Cusack, Ray Liotta, Amanda Peet, Alfred Molina, Clea Duvall.
continua»
Titolo originale Identity.
Thriller,
durata 87 min.
- USA 2003.
MYMONETRO
Identità
valutazione media:
3,10
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Roberto Nepoti
La Repubblica
Durante un furioso temporale, dieci piccoli americani capitano in un motel gestito da una specie di Norman Bates. Contiamoli: sono una diva del cinema antipatica (Rebecca DeMornay) e il suo imprevedibile autista (John Cusack); un sedicente agente di polizia (Ray Liotta) con pericoloso criminale appresso; una graziosa prostituta che intende riciclarsi in coltivatrice d'agrumi; una coppia litigiosa e una famigliola: papà, mamma e un bambino che non apre mai bocca. Come nell'arcinoto Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, cominciano a lasciarci le penne uno dopo l'altro; ma in maniera molto più pulp ed emoglobinica: chi con la gola tagliata, chi con la testa spiccata dal corpo addirittura; chi con una mazza da baseball conficcata nell'esofago, chi nel rogo di un'auto.
La certezza di questo tipo di storia è che l'assassino si scopre necessariamente: per eliminazione. Però i sopravvissuti non la pensano così e si sforzano di capire quale fato li abbia condotti nel macabro motel, e perché. Esaminando i documenti lasciati alla conciergerie, scoprono particolari bizzarri: che ciascuno porta il nome di uno Stato americano, ad esempio, o che tutti sono nati lo stesso giorno dello stesso mese.
E qui le cose si complicano parecchio perché, un bel po' prima della fine, Identity ci racconta che tutto quel che stiamo vedendo accade nella testa di un serial-killer afflitto da personalità multipla; la qual cosa, evidentemente, dovrebbe far vacillare la nostra mente di fronte all'insondabile mistero dei rapporti tra immaginazione e realtà, invece finisce per rendere il tutto intorcinato e un po' assurdo. Malgrado la macchinosità della spiegazione, comunque, la suspance funziona, l'unità di luogo è opprimente come si conviene, le ricette di macelleria abbastanza inventive, il cast piuttosto ricco e (almeno per la prima parte) non ci si annoia.
Da La Repubblica, 21 giugno 2003
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