paolp78
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sabato 18 luglio 2020
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meglio non toccare hitchcock
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Replicare un vecchio film, facendo quello che in inglese si chiama remake, significa inevitabilmente accettare che le due opere siano poste a confronto; inoltre l'autore del rifacimento implicitamente si paragona a quello della prima opera.
Ciò detto, proprio per le ragioni sopra espresse se fossi un regista mi guarderei bene dal replicare un film di Alfred Hitchcock.
Al contrario non sono mancati tentativi in questo senso (senza contare che addirittura fu lo stesso maestro del brivido a girare nuovamente uno dei suoi film del periodo britannico, “L'uomo che sapeva troppo”, di cui realizzò un remake hollywoodiano con lo stesso titolo).
In particolare, escludendo il rifacimento de “La finestra sul cortile”, che venne girato solo per la televisione, ricordo due remake entrambi curiosamente datati 1998: quello di “Psyco”, realizzato da Gus Van Sant, e la pellicola a cui si riferisce la presente recensione.
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Replicare un vecchio film, facendo quello che in inglese si chiama remake, significa inevitabilmente accettare che le due opere siano poste a confronto; inoltre l'autore del rifacimento implicitamente si paragona a quello della prima opera.
Ciò detto, proprio per le ragioni sopra espresse se fossi un regista mi guarderei bene dal replicare un film di Alfred Hitchcock.
Al contrario non sono mancati tentativi in questo senso (senza contare che addirittura fu lo stesso maestro del brivido a girare nuovamente uno dei suoi film del periodo britannico, “L'uomo che sapeva troppo”, di cui realizzò un remake hollywoodiano con lo stesso titolo).
In particolare, escludendo il rifacimento de “La finestra sul cortile”, che venne girato solo per la televisione, ricordo due remake entrambi curiosamente datati 1998: quello di “Psyco”, realizzato da Gus Van Sant, e la pellicola a cui si riferisce la presente recensione.
Van Sant nel suo “Psycho” optò per una replica fedelissima dell'originale, limitando così i rischi, ed anche i danni, ma realizzando una pellicola tutto sommato inutile.
Nello stesso anno, per la regia del meno noto Andrew Davis, usciva questo film, remake de “Il delitto perfetto”, che si caratterizza per il concedersi grosse variazioni rispetto all'originale: il risultato è ancora peggiore di quello ottenuto da Van Sant, in quanto oltre a non poter reggere il confronto con la mirabile tecnica registica del maestro inglese, le variazioni nelle sceneggiatura risultano largamente peggiorative, delineando una storia che perde tutto il fascino e la suspense dell'originale, per ridursi ad un prevedibile thriller che segue un cliché riscontrabile in molte pellicole degli anni '90.
Il buon cast è sprecato; inoltre soffre il paragone con quello del capolavoro del 1954, sicché celebrità affermate come Gwyneth Paltrow e Michael Douglas sembrano soltanto le copie mal riuscite degli originali Grace Kelly e Ray Milland.
In definitiva se la pellicola in se è un lavoro modesto ma non pessimo, si merita però un giudizio particolarmente severo per quello che definisco un autentico affronto, osato contro un classico immortale della cinematografia mondiale.
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gustibus
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domenica 28 maggio 2017
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remake?meglio dell' originale!
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Ma e'remake perche'ha lo stesso titolo?..ma su, e'impostato completamente diverso questo"Delitto perfetto"di A.davis..e per certi motivi supera per modernita'e recitazione il piu'blasonato film di Hichcock.Non puo'starci???..io dico di sì...M.Douglas in forma straripante nel tentare di voler uccidere la moglie..una bellissima G.Paltrow...e l'amante di lei un quasi sconosciuto V.mortensen..poi diventato di fama mondiale per il "signore degli anelli"..la "classe" ce'in molti punti del film,superlativa e'quando la Paltrow parla in israeliano con l'investigatore di polizia..superba!!Bellissimo film che consiglio a tutti e lasciate stare gli stupidi luoghi comuni che un allievo non possa battere il maestro!La differenza sul film"vecchio" di" Alfred" e su quello molto piu'attuale di Davis si nota e tanto anche.
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Ma e'remake perche'ha lo stesso titolo?..ma su, e'impostato completamente diverso questo"Delitto perfetto"di A.davis..e per certi motivi supera per modernita'e recitazione il piu'blasonato film di Hichcock.Non puo'starci???..io dico di sì...M.Douglas in forma straripante nel tentare di voler uccidere la moglie..una bellissima G.Paltrow...e l'amante di lei un quasi sconosciuto V.mortensen..poi diventato di fama mondiale per il "signore degli anelli"..la "classe" ce'in molti punti del film,superlativa e'quando la Paltrow parla in israeliano con l'investigatore di polizia..superba!!Bellissimo film che consiglio a tutti e lasciate stare gli stupidi luoghi comuni che un allievo non possa battere il maestro!La differenza sul film"vecchio" di" Alfred" e su quello molto piu'attuale di Davis si nota e tanto anche..critici scendete dal piedistallo!
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qisoneb
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domenica 17 gennaio 2016
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perdere, non riconoscere, non saprei...
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questo è un clasico film hitchockniano, un commissario, che alla
fine compare per il pubblico vedente, si trova a dover
procedere con l'arresto di qualche soggetto che, sembrava essere una
brava persona, nel dover svolgere l'arresto di un'altra che
sembrava fosse peggiore, eh, quando
le persone timorate della legge...
credevano di aiutare il sottoscritto tal dei tali, con le
loro azioni..., invece probabile che, qull'aiuto
fosse per sè..., poi, un bel dì, si sono alzati... e hanno cominciato a
rivolgere le loro azioni alla criminalità..., questo commissario cosa
avrebbe dovuto fare? indagare e procedere all'arresto di ciascun criminale, si
scopre così che, quel che sembrava essere un distinto signore
'dedito' al troppo lavoro e 'impegnato' a
impedire lo svolgere del compito 'sublime' del commisaariio, non
s'accorge che avrebbe dovuto o dovrebbe dedicare più tempo alla
moglie e non s'accorge in modo macabro forse che,l'altrettanto nemico
poco raccomandabile di questo commissario, si è occupato spesso
anche di sua moglie.
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questo è un clasico film hitchockniano, un commissario, che alla
fine compare per il pubblico vedente, si trova a dover
procedere con l'arresto di qualche soggetto che, sembrava essere una
brava persona, nel dover svolgere l'arresto di un'altra che
sembrava fosse peggiore, eh, quando
le persone timorate della legge...
credevano di aiutare il sottoscritto tal dei tali, con le
loro azioni..., invece probabile che, qull'aiuto
fosse per sè..., poi, un bel dì, si sono alzati... e hanno cominciato a
rivolgere le loro azioni alla criminalità..., questo commissario cosa
avrebbe dovuto fare? indagare e procedere all'arresto di ciascun criminale, si
scopre così che, quel che sembrava essere un distinto signore
'dedito' al troppo lavoro e 'impegnato' a
impedire lo svolgere del compito 'sublime' del commisaariio, non
s'accorge che avrebbe dovuto o dovrebbe dedicare più tempo alla
moglie e non s'accorge in modo macabro forse che,l'altrettanto nemico
poco raccomandabile di questo commissario, si è occupato spesso
anche di sua moglie..., fra surreali esistenze e furberie di
poco valore, eh, quando le persone vogliono oppure
credevano di 'offendere' mostrando una per
loro verità numericamente quasi scomoda, per questo commissatio
invece ecco che possiamo
vederne un'altrtettanta scomoda anche per loro, come in un grande ring
ciascuno per paradosso soggetto a un grande
sacrificio... anche per quel delinquentello seminnocente... solo, perchè
'costretto' a occuparsi della moglie di fatto e in
realtà... del più efferato delinquente... porbabile con le 'credenziali' di
delinquente anche prima, ecco dove occupavano le prime
posizioni lor signori..., soltanto nell'essre più criminali di questo commisaario
che per parte della legge oltre all'aver dovuto procedere all'arresto di
ciascun soggetto del genere, se deve proprio compiere un ennesimo
'sacrificio' lascia a quei preignari, furbacchioni del paradosso
comprendere quale possa essere in una storia di
'tristi e azzardate' esistenze oltre che sbagliate mi pare
evidente, per una storia che forse riemerge dal
passato evidente direi, dalle sfumature della
perfezione irritante quasi del maestro unico
che molte persone conoscevano e conoscono, mister
per intenderci, hitchcok, il mito di holliwood, ancorquando
lor signori pensavano di 'scavalcare' i ruoli... nonostante
i loro malsani redditi e o alte pensioni... di sgraffigno, sembravano
fruttargli quel qualcosa in più, non previsto però per la legge,
controbilanciante anche
quelle scuse... per cui questo commissario 'avrebbe' dovuto
rinunciare... a tutto per le loro miserabili sesistenze e perchè
guardando un soggetto di legge vedendolo un pò troppo
piccolo... e indifeso, salvo qualche eccezione, per il ruolo che
'occuopavano' di secondo piano rispetto a quello di primo mi pare ovvio,
per un sorprendente fim da 4,5 stelline e di improbe
e coraggiose idee criminali non in sintonia con l'altrettanto dato in
prestito per loro... modo genuino di esistere...
e per soddisfare quelle dicerie fuoriluogo del,' è onesto
però non basta... mi pare possano ricordarsene tutte
le persone no? del precendente film del maestro(?) in questione.
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fabal
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sabato 29 novembre 2014
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più che remake, adeguamento
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Più che di remake si tratta di adeguamento. Delitto perfetto di Davis non può che uscire strapazzato dal raffronto con il maestro del brivido, ma merita una piccola assoluzione per l'autonomia narrativa che si ritaglia fin da subito, adeguandosi alle esigenze del cinema più recente.
Le congruenze con la pellicola hitchcockiana - e con lo script originale di Knott - costituiscono solo il binario narrativo di Davis per quanto riguarda pianificazione e movente. Ma la sceneggiatura si presenta libera al limite dell'anarchico e, bella o brutta che sia, è farina del sacco del thriller moderno. Quello interessato all'esasperante ricerca del colpo di scena, al continuo capovolgimento di certezze: all'effetto sorpresa di cui Hitchcock si faceva beffe, costruendo una suspense "raccontata" dalle immagini più che dalla trama.
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Più che di remake si tratta di adeguamento. Delitto perfetto di Davis non può che uscire strapazzato dal raffronto con il maestro del brivido, ma merita una piccola assoluzione per l'autonomia narrativa che si ritaglia fin da subito, adeguandosi alle esigenze del cinema più recente.
Le congruenze con la pellicola hitchcockiana - e con lo script originale di Knott - costituiscono solo il binario narrativo di Davis per quanto riguarda pianificazione e movente. Ma la sceneggiatura si presenta libera al limite dell'anarchico e, bella o brutta che sia, è farina del sacco del thriller moderno. Quello interessato all'esasperante ricerca del colpo di scena, al continuo capovolgimento di certezze: all'effetto sorpresa di cui Hitchcock si faceva beffe, costruendo una suspense "raccontata" dalle immagini più che dalla trama. Ma, ben consapevoli che Davis non è Hitchcock, Delitto perfetto va forse ripensato nell'ottica thrilling de Il fuggitivo, opera dello stesso regista alcuni anni prima. E se l'atmosfera" mozzafiato" pecca di raffinatezza da una parte, dall'altro costruisce un film comunque godibile, immediato e senza fronzoli formali. Davis non vuole tributare il maestro con esercizi di regia stucchevoli - come fa De Palma tanto per intendersi - ma vuole avvincere il pubblico. E in fondo ci riesce, perché il suo Delitto perfetto sa tenere col fiato sospeso, pur avvalendosi di pochi lampi originali e di stravolgimenti schematici. Perde di credibilità nel finale, dove il tira e molla tra Douglas e Mortensen è davvero eccessivo, come poco verosimile è l'intuizione della Paltrow. Pazienza: questo delitto, davvero poco perfetto, non vuole essere un capolavoro né lo pretende. Il film di 40 anni prima resta un intoccabile e, appurato questo, quello di Davis è un thriller discreto con un ottimo cast, in cui la mandibola contratta di Douglas fa sempre la sua parte.
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fabal
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sabato 4 ottobre 2014
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più che remake, adeguamento
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Più che di remake si tratta di adeguamento. Delitto perfetto di Davis non può che uscire strapazzato dal raffronto con il maestro del brivido, ma merita una piccola assoluzione per l'autonomia narrativa che si ritaglia fin da subito, adeguandosi alle esigenze del cinema più recente.
Le congruenze con la pellicola hitchcockiana - e con lo script originale di Knott - costituiscono solo il binario narrativo di Davis per quanto riguarda pianificazione e movente. Ma la sceneggiatura si presenta libera al limite dell'anarchico e, bella o brutta che sia, è farina del sacco del thriller moderno. Quello interessato all'esasperante ricerca del colpo di scena, al continuo capovolgimento di certezze: all'effetto sorpresa di cui Hitchcock si faceva beffe, costruendo una suspense "raccontata" dalle immagini più che dalla trama.
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Più che di remake si tratta di adeguamento. Delitto perfetto di Davis non può che uscire strapazzato dal raffronto con il maestro del brivido, ma merita una piccola assoluzione per l'autonomia narrativa che si ritaglia fin da subito, adeguandosi alle esigenze del cinema più recente.
Le congruenze con la pellicola hitchcockiana - e con lo script originale di Knott - costituiscono solo il binario narrativo di Davis per quanto riguarda pianificazione e movente. Ma la sceneggiatura si presenta libera al limite dell'anarchico e, bella o brutta che sia, è farina del sacco del thriller moderno. Quello interessato all'esasperante ricerca del colpo di scena, al continuo capovolgimento di certezze: all'effetto sorpresa di cui Hitchcock si faceva beffe, costruendo una suspense "raccontata" dalle immagini più che dalla trama. Ma, ben consapevoli che Davis non è Hitchcock, Delitto perfetto va forse ripensato nell'ottica thrilling de Il fuggitivo, opera dello stesso regista alcuni anni prima. E se l'atmosfera" mozzafiato" pecca di raffinatezza da una parte, dall'altro costruisce un film comunque godibile, immediato e senza fronzoli formali. Davis non vuole tributare il maestro con esercizi di regia stucchevoli - come fa De Palma tanto per intendersi - ma vuole avvincere il pubblico. E in fondo ci riesce, perché il suo Delitto perfetto sa tenere col fiato sospeso, pur avvalendosi di pochi lampi originali e di stravolgimenti schematici. Perde di crebilità nel finale, dove il tira e molla tra Douglas e Mortensen è davvero eccessivo, come poco verosimile è l'intuizione della Paltrow. Pazienza: questo delitto, davvero poco perfetto, non vuole essere un capolavoro né lo pretende. Il film di 40 anni prima resta un intoccabile e, appurato questo, quello di Davis è un thriller discreto con un ottimo cast, in cui la mandibola contratta di Douglas fa sempre la sua parte.
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kevin costner
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lunedì 12 luglio 2010
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thriller interessante
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Film più che discreto con un eccellente cast formato da star come Michael Douglas e Viggo Mortensen. Tiene col fiato sospeso tutto il tempo ed è molto interessante l'evolversi di tutte le mosse che fanno gli interpreti. Immagino, sicuramente che sia più bello il primo film, quello di Alfred Hitchcock del 1954, che purtroppo devo ancora vedere. Nel complesso mi è piaciuto. Dal regista del film Il Fuggitivo (1993) Andrew Davis, dove l'attore Tommy Lee Jones vinse l'oscar al miglior attore non protagonista.
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toty bottalla
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mercoledì 25 marzo 2009
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suspance all'americana.
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il film è orchestrato bene ha in se gli ingredienti giusti per dissuadere lo spettatore dal distrarsi.
DOUGLAS e la PALTROW sono ottimi attori e la storia che raccontano con la loro interpretazione risulta credibile.
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dodix
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sabato 4 ottobre 2008
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remake, ma non troppo...
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Naturalmente è impossibile pargonare la maestria di Hitchcock con questo remake,che, a pare mio è stato troppo modernizzato.
La scena dell'aggressione, il momento apice del film, in cui la tensione deve salire alle stelle, è stata totalmente rifatta, le scene TROPPO movimentate per essere un film del genere "suspance", il cui trucco sta nel far sapere allo spettatore già da prima cosa succederà al protagonista, e no con una scena improvvisa che sarebbe più congrua per un film "horror"... Nonostante le scappatelle del regista, bravissimi gli attori, brava la Paltrow che è l'attrice che è stata messa più in difficolta: competere con GRACE KELLY!!!
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vale'93
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martedì 1 luglio 2008
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a me è piaciuto
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Beh, a me qst film è piaciuto....Non ho visto purtroppo quello di Hitchcock quindi nn posso fare confronti...E' una bella storia,la suspance viene tenuta costantemente alta e i dialoghi sono abbastanza buoni...Bravi tutti gli attori!Scusate ma nn mi viene altro da dire perchè l'ho visto un pò di tempo fa e nn ricordo granchè,ma qnd lo rivedrò farò un commento più completo...Saluti!
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(di audreyh)
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stefania
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lunedì 26 marzo 2007
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douglas e paltrow perfetti
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Delitto Perfetto è un film da vedere.La storia è quella di un marito,uomo d'affari spregiudicato, che commissiona l'assassinio
della giovane moglie.La donna riesce a salvarsi uccidendo l'aggressore, ma le cose non sono così semplici.L'incaricato del marito,infatti è proprio l'amante della moglie,falso pittore in realtà pregiudicato, specializzato in truffe ai danni di donne ricche.Emily, fragile solo in apparenza, riuscirà a scoprire la verità e a salvarsi.Ottimo thriller con attori ben calati nei personaggi,perfetta la Paltrow,tenera e forte nel ruolo della moglie -vittima sia del marito che dell'amante.Inquietante e spietato quanto basta Douglas nei panni del marito assassino, innamorato,ma troppo avido ,Viggo Mortnsen,nei panni dell'amante.
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Delitto Perfetto è un film da vedere.La storia è quella di un marito,uomo d'affari spregiudicato, che commissiona l'assassinio
della giovane moglie.La donna riesce a salvarsi uccidendo l'aggressore, ma le cose non sono così semplici.L'incaricato del marito,infatti è proprio l'amante della moglie,falso pittore in realtà pregiudicato, specializzato in truffe ai danni di donne ricche.Emily, fragile solo in apparenza, riuscirà a scoprire la verità e a salvarsi.Ottimo thriller con attori ben calati nei personaggi,perfetta la Paltrow,tenera e forte nel ruolo della moglie -vittima sia del marito che dell'amante.Inquietante e spietato quanto basta Douglas nei panni del marito assassino, innamorato,ma troppo avido ,Viggo Mortnsen,nei panni dell'amante.Un ottimo film con un finale neanche troppo scontato: sono i soldi a muovere il mondo,non il sesso.Stefania 25/03/07
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