paolp78
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sabato 14 ottobre 2023
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quasi identico, ma di minor successo
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Questo film del regista tedesco Uli Edel è quasi identico al più noto “Basic Instinct” di Paul Verhoeven, che peraltro uscì nelle sale cinematografiche proprio nello stesso anno.
La trama ed i personaggi delle due pellicole si assomigliano davvero molto, sicché il parallelismo tra le due opere viene abbastanza naturale. Sebbene questa pellicola di Uli Edel poggi su una sceneggiatura migliore nel suo complesso, benché nient’affatto eccezionale e con qualche caduta di troppo, il film di Verhoeven si fa decisamente preferire, soprattutto grazie ad una forza narrativa che Edel non è capace di replicare.
L’altro elemento che ha decretato il successo di “Basic Instinct” a discapito di questo film, è dato dalla coppia protagonista.
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Questo film del regista tedesco Uli Edel è quasi identico al più noto “Basic Instinct” di Paul Verhoeven, che peraltro uscì nelle sale cinematografiche proprio nello stesso anno.
La trama ed i personaggi delle due pellicole si assomigliano davvero molto, sicché il parallelismo tra le due opere viene abbastanza naturale. Sebbene questa pellicola di Uli Edel poggi su una sceneggiatura migliore nel suo complesso, benché nient’affatto eccezionale e con qualche caduta di troppo, il film di Verhoeven si fa decisamente preferire, soprattutto grazie ad una forza narrativa che Edel non è capace di replicare.
L’altro elemento che ha decretato il successo di “Basic Instinct” a discapito di questo film, è dato dalla coppia protagonista. Paradossalmente la pellicola di Edel che conta sulla partecipazione di Madonna, in quegli anni ancora all’apice della celebrità e del successo personale, viene battuta proprio per la carica trascinante che l’altro film trovò nella protagonista femminile, l’allora poco affermata Sharon Stone, che divenne un’icone mondiale proprio grazie a quella sua interpretazione, oscurando di fatto la performance di Madonna.
Anche il bravissimo e versatile Willem Dafoe non riesce a lasciare il segno nella parte del protagonista maschile, mentre se la cava decisamente meglio Joe Mantegna. Il nutrito cast è composto poi da Anne Archer, sacrificata in una parte che risulta troppo compressa e non ben delineata; da Jürgen Prochnow e Frank Langella impegnati in due ruoli alquanto simili; ed infine dalla giovane Julianne Moore.
Le scene sessuali sono sicuramente quelle di maggiore attrattiva, soprattutto grazie alla presenza di Madonna che esibisce un corpo molto provocante e in gran forma. Come in “Basic Instinct” anche qui l’erotismo è molto appariscente e forzato; lo scopo è quello di turbare l’America perbenista, ma pur sempre entro canoni accettati dalla società statunitense, senza cioè volerla scuotere e sfidare effettivamente.
Non disprezzabili le fasi processuali, sebbene girate da Edel in modo schematico.
Buono il finale, che è anche la parte della pellicola che più si discosta dell’opera diVerhoeven.
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elio
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mercoledì 8 marzo 2023
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tenete pronti i fazzoletti e la crema per le mani!
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Body of Evidence nutre solo il voyeur che c’è in te!!!
La rappresentazione unidimensionale di tutti i personaggi è qualcosa di comune al genere “erotic-Triller” anni’90… e per tale ragione deve essere presa con le pinze.
Anche se qui si presenta come una debole imitazione del tipo “Basic Instinct”… Anche se alla fine è abbastanza divertente e ti fa passare tranquillamente 1 ora e 38 minuti piacevoli.
Madonna come sempre è gustosa, polposa e succosa, ma… la recitazione non è qualcosa in cui eccelle; lei semplicemente spalanca gli occhi e rimane ferma nelle scene in aula e dicendo un sacco di stupide battute…
Ma in fondo il buon Dino de Laurentiis (un maestro nel creare B-Movies) aveva scelto Madonna, non per questo …!! Il suo “ruolo” in questo discusso film era quello di… “farlo diventare di marmo” agli spettatori maschi,… spogliandosi, mostrando il suo bel corpo nudo, incredibilmente scolpito e le sue splendide tette, mentre cavalcava ansimando di piacere e con “sano e convinto entusiasmo”, prima di Micheal Forrest e poi il fortunato e poco professionale suo avvocato difensore: il Dottor Goblin… Willem Dafoe … E in questo è stata davvero eccezionale: da vincitore del premio Oscar per la migliore interpretazione di una puttana, mai apparsa sullo schermo!! Quello che sà fare meglio… ed è quello che tutti si aspettavano da Madonna.
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Body of Evidence nutre solo il voyeur che c’è in te!!!
La rappresentazione unidimensionale di tutti i personaggi è qualcosa di comune al genere “erotic-Triller” anni’90… e per tale ragione deve essere presa con le pinze.
Anche se qui si presenta come una debole imitazione del tipo “Basic Instinct”… Anche se alla fine è abbastanza divertente e ti fa passare tranquillamente 1 ora e 38 minuti piacevoli.
Madonna come sempre è gustosa, polposa e succosa, ma… la recitazione non è qualcosa in cui eccelle; lei semplicemente spalanca gli occhi e rimane ferma nelle scene in aula e dicendo un sacco di stupide battute…
Ma in fondo il buon Dino de Laurentiis (un maestro nel creare B-Movies) aveva scelto Madonna, non per questo …!! Il suo “ruolo” in questo discusso film era quello di… “farlo diventare di marmo” agli spettatori maschi,… spogliandosi, mostrando il suo bel corpo nudo, incredibilmente scolpito e le sue splendide tette, mentre cavalcava ansimando di piacere e con “sano e convinto entusiasmo”, prima di Micheal Forrest e poi il fortunato e poco professionale suo avvocato difensore: il Dottor Goblin… Willem Dafoe … E in questo è stata davvero eccezionale: da vincitore del premio Oscar per la migliore interpretazione di una puttana, mai apparsa sullo schermo!! Quello che sà fare meglio… ed è quello che tutti si aspettavano da Madonna.
Quindi; che cavolo te ne frega della storia, del finale, di chi è l’assassino… ?!! Tieni i fazzoletti Scottex e la crema Nivea bella pronta; una mano sulla cerniera dei pantaloni, una sul telecomando e siamo pronti per il PLAY !
Buona sega a tutti.
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aristoteles
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sabato 7 novembre 2015
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rebecca
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E' uscito lo stesso anno del più famoso e riuscito "Basic Instinct" con il quale ci sono alcuni similitudini.
Qui la "femme fatale" e' la Ciccone, in arte Madonna, che in quanto a fisico e fascino se la cava più che dignitosamente.
Tra aule di tribunale e passionali rapporti sessuali il buon Dafoe cerca di scagionare la rampante Rebecca.
La sceneggiatura non stupisce e i dialoghi sono poco raffinati,sopratutto quelli durante il processo.
insomma quella doverosa atmosfera thriller non c'è,si parla di sesso estremo cercando lo scoop scandalistico che non viene a galla.
Qualche graffio,due colpi di cintura,qualche cassetta porno e frasi tipo "ti possiedero' come nessuno prima" ci fanno dormire sonni tranquilli,privi di sogni erotici.
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E' uscito lo stesso anno del più famoso e riuscito "Basic Instinct" con il quale ci sono alcuni similitudini.
Qui la "femme fatale" e' la Ciccone, in arte Madonna, che in quanto a fisico e fascino se la cava più che dignitosamente.
Tra aule di tribunale e passionali rapporti sessuali il buon Dafoe cerca di scagionare la rampante Rebecca.
La sceneggiatura non stupisce e i dialoghi sono poco raffinati,sopratutto quelli durante il processo.
insomma quella doverosa atmosfera thriller non c'è,si parla di sesso estremo cercando lo scoop scandalistico che non viene a galla.
Qualche graffio,due colpi di cintura,qualche cassetta porno e frasi tipo "ti possiedero' come nessuno prima" ci fanno dormire sonni tranquilli,privi di sogni erotici.
La Ciccone comunque la sua "porca" figura la fa,a qualcuno potrebbe bastare.
Il finale,forse,voleva stupirci,purtroppo non riesce nel suo intento.
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elgatoloco
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mercoledì 16 settembre 2015
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emblematico degli anni '90, comunque
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Non credo sia qui questione da dibattere la"qualità artistica"esplicita o intrinseca dell'opera di Uli Edel(lontani i tempi , pseudo-documentaristici, di"Christiane F-Wir Kinder vom Bahnhof Zoo", anche perché qui gira negli States), quanto piuttosto di ragionare su come il film(nulla a che vedere con il romanzo omonimo di Patricia Cornwell, tanto per chiarire-sgombrare il campo da dubbi...)renda il"Zeitgeist"degli anni Novanta del 1900: credo molto, per l'intrinseca ambiguità del film, non del suo"messaggio"(quelli li porta il pstino, ci suggerisce nell'orecchio uncle Alfie, alias Hitchocock), perché la colpevolezza e/o innocenza sono ormai valori in crisi, perché l'apparenza, la"veridicità", la testimonianza falsa o discutibile(o per caso"vera")non sono concetti assoluti, in quanto il"non sapere"soppianta il"sapere", il dire-non dire si insinua nella"volontà di dire"-sapere la"verità".
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Non credo sia qui questione da dibattere la"qualità artistica"esplicita o intrinseca dell'opera di Uli Edel(lontani i tempi , pseudo-documentaristici, di"Christiane F-Wir Kinder vom Bahnhof Zoo", anche perché qui gira negli States), quanto piuttosto di ragionare su come il film(nulla a che vedere con il romanzo omonimo di Patricia Cornwell, tanto per chiarire-sgombrare il campo da dubbi...)renda il"Zeitgeist"degli anni Novanta del 1900: credo molto, per l'intrinseca ambiguità del film, non del suo"messaggio"(quelli li porta il pstino, ci suggerisce nell'orecchio uncle Alfie, alias Hitchocock), perché la colpevolezza e/o innocenza sono ormai valori in crisi, perché l'apparenza, la"veridicità", la testimonianza falsa o discutibile(o per caso"vera")non sono concetti assoluti, in quanto il"non sapere"soppianta il"sapere", il dire-non dire si insinua nella"volontà di dire"-sapere la"verità". Forte la componente erotica del film, con una Madonna scatenata(più delle apparizioni della Madonna contano , ormai, quelle di Madonna, diceva a lezione a fine anni Ottanta, dunque al massimo sei anni prima del film il sociologo Arnaldo Nesti, affermazione non certo peregrina né suscettibile di fare solo scalpore...), anche questa in linea con il tempo e il suo"spirito", quando il ritorno al privato e la crisi della politica(crisi anch'essa indotta, ma non voglio qui insistere con la"lamentatio")festeggiano i loro fasti(nefasti, da un altro punto di vista, certo). Attori come il bravissimo William Dafoe, Joe Mantegna, Julianne Moore, Anne Archer non sono certo"casuali", ma si inseriscono nella, volendo, "confusa"(ma cfr. quanto si è cercato di dire sopra), "volontà di dire" del film. El Gato
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dandy
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venerdì 17 aprile 2009
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da guardare una volta e basta.
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L'unica ragion d'essere di questo film(che tra l'altro è diretto dal regista di "Christiane F"[complimenti,bel passo indietro!])sono le performance erotiche di Madonna,che però sommate assieme non sono granchè.Cera di candele,seni al vento,mugolii ma spesso le mutande ascellari non si calano.Per il resto siamo vicini allo zero,a cominciare dalla recitazione di tutto il cast.Per cui a mio parere va visto solo per togliersi la curiosità di vedere la protagonista"all'opera".Se possibile evitate il finale,non ci rimetterete.
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