Anche qui basandosi(traendo spunto da)su un romanzo, Nicolas Roeg realizza un film che non ha spiegazioni in termini meramente logico-deduttive puramente"razionali", ma pesca in quel serbatoio che è dell'/nel'inconscio oppure altrimenti in quella dimensione che comunque a-razionale, "fantastica", altra rispetto allla semplice logica della"comprensibilità"che si realizza con criteri sperimentali, basati , cioè, sul"cimento"galileino o più modernamente sulla verificabiità/falsificabilità. Lo stile narrativo di Roeg franto, pieno di"illuminazioni"e"oscuramenti"anche proprio cromatici, è adattissimo a veicolare un simile produzione di senso,al di della"credibilità"della storia narrata.
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Anche qui basandosi(traendo spunto da)su un romanzo, Nicolas Roeg realizza un film che non ha spiegazioni in termini meramente logico-deduttive puramente"razionali", ma pesca in quel serbatoio che è dell'/nel'inconscio oppure altrimenti in quella dimensione che comunque a-razionale, "fantastica", altra rispetto allla semplice logica della"comprensibilità"che si realizza con criteri sperimentali, basati , cioè, sul"cimento"galileino o più modernamente sulla verificabiità/falsificabilità. Lo stile narrativo di Roeg franto, pieno di"illuminazioni"e"oscuramenti"anche proprio cromatici, è adattissimo a veicolare un simile produzione di senso,al di della"credibilità"della storia narrata. Nessunpericolo che il film voglia veicolare conversioni... Interpreti in parte, sempre fulgide Therese Russel e Talia Shire. El Gato
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