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In questo film("Pierdino il questurinO", di Franco Lo Cascio, scritto da Martino Onorati, , 1974) Franco Franchi è già"privo"di Ciccio Ingrassia da qualche anno, nel senso che questo è il suo sesto film da "solista", ossia senza il continuo scambio-interrelazione con Ciccio, che in ogni duo è elemento insostituibile(Stan Laurel-.Oliver Hardy, Jerry Lewis-Dean Martin, Gianni e Pinotto, Bruno Pozzetto-Cochi Ponzoni , per ,limitarsi ai più famosi)dove il meccanismo/studiato già ampiamente dal behaviroismo stimolo che parte da uno.reazione inevitabile dell'altro è alla base di ogni relazione umana e a fortiori comuniicazione. Ma Franchi in realtà inizia da solo, in anni insospettabili(immediato Dopoguerra)nella sua"Trinacria"facendo l'imitazione del Fu"hrer, pare acclamatissima-un bel libro di Buttafuoco fa luce su tale episodio-.dunque la creazione del duo è comunque susccessiva e Franco sapeva cavarsela egregiamente, appunto, anche da"lonely boy"sul palco(che spesso era una festa di paese) e sul set. Il fil m non è certo eccelso, ma sa rendere , invece di essere una pedissequa pardia di "Piedone lo sbirro", da cui natrualmente prende spunto), una sorta di little napolitan criminal comedy/con un uso del dialettto, evidentemente ben padroneggiato dal regista decisamente"irruente"(dificile da capire, se si p stati solo poche volte a Napli e, come nel caso di chi scrive qui, non si capisce quasi nulla in partenza), con un poliziotto(brigadiere)imbranato e innamorato(Franco)che non coglie i segnali dlela criminalità spicicola(contrabbando di sigarette)e neppure"macro"(traffico e produzione di droga, segnatamente cocaina)e anzi finisce per indirizzare i delinquenti sulla"giusta strada", salvo momenti di resipiscenza, diretti però dalla ragazza di cui è innamorato(Irina Maleeva, come interprete), l tutto in chiave di sostanziale sceneggiata, appunto, very partenopean... C'è poi, per il"nostro"brigadiere Petralia, il contrasto con il commissario paccacoda, dove finalmente viene fuori il talento comico di Enzo Andronico e gli incidenti di percorso, con la macchina, che regtolarmente sequestra, reso da Luca Sportelli, con la seuqneza, quasi nel subfinale, dove il guidatore, molto corplento, rtirvoa la macchina che si sfascia subito gettandosi in mare, con commento mimico di Franco, encomiabile, anche se la scene migliore lo vede, incatenato (tramite le manette)con i due spacciatori "beccati", Come interprete"risaltante"c'è poi Giulio Baraghini, che interpreta un manesco(ossia la mania"very gringa"di dare terribili pacche sulle spalle ai colleghi e atutti)come agente FBI, che finirà per invitare negli States come"consulente speciale"il famoso brigadiere Petralia, alias Franchi. Tutto questo per dire che, anche nel periodo di separazione da Ingrassia, invero non brevissimo ma neppure"epocale", Franchi era un mimo e a suo modo un comico.mattatore(non certo nell'accezione à la Gassman, ovviamente)di notevole peso, che si caratterizza come tale, in modo più che egregio, in un film che non sarà(forse mai, ma...non si sa mai) negli annali della storia del cinema, ma che sa difendersi e profilarsi come non dei peggiori della comicità, a dimostrazione del fatto che il talento paga... El Gato
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