Nicola Ranieri
Antonioni rifugge da qualsiasi «turismo cinematografico». «Il vagabondo vede della realtà solo ciò che il caso gli mostra. Il viaggiatore, invece, ha uno scopo preciso, esattamente come il buon scrittore. Il viaggio determina la forma del film. Nel piano del viaggio è già compreso il piano del montaggio. All’atto del montaggio non si fa altro che eliminare il superfluo».
Egli è un viaggiatore. Ma nel suo piano non è compresa la scoperta di ciò che vuol vedere, bensì la consapevolezza della relatività dell’osservatore e dei suoi strumenti. [...]
di Nicola Ranieri, articolo completo (13124 caratteri spazi inclusi) su pp. 87-95