Umberto Eco
Quel che è avvenuto a Venezia l’altro sabato stava tra la fantascienza e la commedia all’italiana, con un pizzico di western. La Biennale ha fatto quello che si sarebbe dovuto fare da tempo: dare â molti l’occasione di vedere o di rivedere le tre ore e mezzo di documentario incriminato, affinché si possa al fine aprire un dibattito politico e estetico intorno ad un avvenimento di cui ormai si hanno notizie solo attraverso dispacci di agenzia.
Cos’è Cina di Antonioni? Coloro che l’avevano vista in televisione la ricordavano come un’opera che manifestava un atteggiamento di cordiale e calda partecipazione alla grande vicenda del popolo cinese; un atto di giustizia da parte della televisione che finalmente rivelava a milioni di spettatori una Cina umana e pacifica al di fuori degli schemi propagandistici occidentali. [...]
di Umberto Eco, articolo completo (5422 caratteri spazi inclusi) su pp. 104-109