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Dopo il capolavoro di Trans Europe Express,Alain robbe-grillet ci stravolge e sconvolge con una grandissima pellicola,ovvero:L'uomo che mente.Un uomo ,che dice di chiamarsi Boris Varissa,venuto a conoscenza che in un castello vi e' una donna che aspetta suo fratello,oramai disperso da parecchio tempo,l'uomo decide di farle visita e crea delle storie che ben presto perdono di credibilita',poiche' la contraddizione sembra un marchio indelebile nei suoi discorsi.Dove e' la verita' ?boris ha mai conosciuto quell'uomo?tra falsi ricordi,creazioni di immagini,si perde ben presto il senso della realta',per immergersi in un mondo che dissimula ed oscura ogni cosa,ad arrivare persino a dubitare che l'uomo che stia parlando sia veramente con quelle fattezze.Un capolavoro dal punto di vista tecnico,con la sua creazioni di rumori non inerenti alla scena che creano ancora piu' smarrimento,sembra infatti di vedere il film con il sonoro di un altro film .Pertanto grillet dopo le polemiche accese durante trans europe express,ancora una volta provoca il pubblico con scene stavolta di lesbismo,ma del resto il tutto favorisce il clima ambiguo necessario per il film .Ottima tra l'altro anche la sequenza iniziale nela foresta,ovvero la confusione di un uomo che si aggira in un territorio chiuso e coperto(la menzogna) dove lo braccano dei soldati(la verita').Rimane comunque il dubbio su chi sia realmente quest'uomo,interpretato da un Trintignan in ottima forma,una cosa e' certa il suo nome non e' Boris Varissa,poiche' egli senza saperlo si appoggia ad una lapide in un cimitero dove c'e' scritto il suo nome.Chissa' che non sia realmente un sogno o che sia morto?Grillet non finisce mai di stupirci.
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