Difficile dire del film, quando si tratta di Franco e Ciccio: loro"sono"il film, quasi "se lo mangiano". Se Boris Vian diceva della Piaf"potrebbe cantare l'elenco telefonico", idem(quasi, invero)vale per la coppia inseparabile(allora, poi nei Seventies le cose cambiano, ma...). Ma proverò a farlo: "DUe mafiosi contro Goldginger"è parodia(non satira, certo)riuscita dei film à la e anzi propriamente di James Bond, senza qui essere parodia troppo calligrafica. Ambientazione sospesa, curiosamente, tra vari ambienti(Francia, Spagna, Italia, England), come una spy-story pur se comica, richiede, certamente, ma con una"sospensione", appunto, un po'curiosa, ossia oscillante, indecisa e"paradossale", con tutto il contorno spionistico(ottimo vilain qui il grande interprete spagnolo Fernando Rey), con una particolare coloritura femminile(presenza di alcune bellissime girls, come peraltro nei film propriamente"bondiani", ma qui il tutto è virato in chiave comico-grottesca) dove i due siciliani"pastori"si trovano scaraventati(avviene spesso anche in altri loro film, forse in questo di Giorgio Simonelli un po'meglio, ossia più marcatamente), "gettati", per dirla à la Heidegger a riguardo dell'esistenza umana in genere.
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Difficile dire del film, quando si tratta di Franco e Ciccio: loro"sono"il film, quasi "se lo mangiano". Se Boris Vian diceva della Piaf"potrebbe cantare l'elenco telefonico", idem(quasi, invero)vale per la coppia inseparabile(allora, poi nei Seventies le cose cambiano, ma...). Ma proverò a farlo: "DUe mafiosi contro Goldginger"è parodia(non satira, certo)riuscita dei film à la e anzi propriamente di James Bond, senza qui essere parodia troppo calligrafica. Ambientazione sospesa, curiosamente, tra vari ambienti(Francia, Spagna, Italia, England), come una spy-story pur se comica, richiede, certamente, ma con una"sospensione", appunto, un po'curiosa, ossia oscillante, indecisa e"paradossale", con tutto il contorno spionistico(ottimo vilain qui il grande interprete spagnolo Fernando Rey), con una particolare coloritura femminile(presenza di alcune bellissime girls, come peraltro nei film propriamente"bondiani", ma qui il tutto è virato in chiave comico-grottesca) dove i due siciliani"pastori"si trovano scaraventati(avviene spesso anche in altri loro film, forse in questo di Giorgio Simonelli un po'meglio, ossia più marcatamente), "gettati", per dirla à la Heidegger a riguardo dell'esistenza umana in genere. Fanno i due"sciocchi", con due punte notevolissime: lo show di Franco Franchi"condizionato"ossia"teleguidato-incapsulato"(la capsula è simbolo ma anche proprio forza condizionante, qui nel film di metà anni Sessanta), dove il mimo eccelso emerge pienamente, come altrimenti credo solo"life", ossia in recite di piazza negli anni"eroici"e a teatro, dove direi che Gordon Craig avrebbe riconosciuto la sua(teorizzata)"supermarionetta"e ancora, ma in questo caso verso l'inizio del film, quando alla presentazione di un Bond un po'bolso, che si presenta dichiarando la sua"licenza di uccidere", lo stesso Franco F.risponde tranquillamente dicendo il suo nome e aggiungendo:"Licenza elementare". Un petit chef -d'-oeuvre, mes frères...Nel film c'è anche Gloria Paul, forse all'epoca(non ne sono certo, però)semi-esordiente o quasi; ma è uno dei film, tra l'altro, in cui il duo Franco-Ciccio "funziona meglio", ossia è maggiormente evidenziato, come in certi sketches TV, dove la"concentrazione"piuttosto che il finire in un ampliamento"smisurato"come in certi film, favorisce i pezzi forti della coppia. In complesso Simonelli ha saputo gestire bene il tutto, quasi(non è denigratorio, anzi), "cuciando insieme"il tutto. El Gato
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