Giuseppe Marotta
Per una volta, una, dovete permettermi di non scherzare. Lasciatemi incappucciare i sonagli del mio berretto: come (scusate, l'irriverenza del paragone che segue, ma ognuno è la voce di qualcosa) i preti nella settimana della Passione, incappucciano, legano le campane. Ridere è importante, ma è forse innaturale, è una facoltà dell'intelletto, è una squisita reazione: perché, infatti, l'uomo nasce, e ai cani dicendo muore, sempre con una faccia di pianto, o almeno seria, che rammenta quella di un cavaliere di Malta in una tela antica, o quella di un lettore di Carlo Emilio Gadda in tram. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (10047 caratteri spazi inclusi) su 1965