All’inizio degli anni Sessanta la figura del gladiatore gode di una certa fortuna nel genere storico mitologico italiano. Abbandonate le suggestioni della mitologia il genere cerca di trarre ispirazioni dalle narrazioni storiche e dalle leggende. In questo film soggettisti e sceneggiatori mescolano le vicende di Marco, Valerio e Nisia con eventi come le persecuzioni contro i cristiani, l’uccisione di Caracalla e l’avvento di Macrino nel 217 d.C. Non ci sono dei, interventi soprannaturali, mostri e neppure esagerate prove di forza, ma la formula vincente resta la solita: l’eroe forzuto che difende i deboli resistendo ai supplizi e superando prove di coraggio. A innervare il film ci sono i muscoli possenti di Gordon Scott e l’astuzia non immune da verve comica di Pietro De Vico.
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All’inizio degli anni Sessanta la figura del gladiatore gode di una certa fortuna nel genere storico mitologico italiano. Abbandonate le suggestioni della mitologia il genere cerca di trarre ispirazioni dalle narrazioni storiche e dalle leggende. In questo film soggettisti e sceneggiatori mescolano le vicende di Marco, Valerio e Nisia con eventi come le persecuzioni contro i cristiani, l’uccisione di Caracalla e l’avvento di Macrino nel 217 d.C. Non ci sono dei, interventi soprannaturali, mostri e neppure esagerate prove di forza, ma la formula vincente resta la solita: l’eroe forzuto che difende i deboli resistendo ai supplizi e superando prove di coraggio. A innervare il film ci sono i muscoli possenti di Gordon Scott e l’astuzia non immune da verve comica di Pietro De Vico.
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