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Decisamente interessante, questo"Foreign Intrigue"(1956, Sheldon Reynolds, anche autore del soggetto e produttore), in quanto, come puro film "noir"(musiche di Paul Durand e Charlie Norman)rende molto bene anche la vicenda spionistica che solamente"sottesa"alla storia, Ricatto internazionale, legato allo spionaggio, che si snoda tra Costa Azzurra, Vienne, Stoccolma, in un contestom anche storico(siamo poco dopo la metà degli anni 1950)nel quale le vicende belliche sono ancora fortemente "aggettanti"sulle vicende internazionali dell'epoca(nazismo, Seconda Guerra Mondiale, dominio del mondo, anche poi in prosptteiva di Yalta e dell'inzio della"cool war". Robert Mitchum, come portagonista(forse volutamente un po'"chiuso", ripiegato su se stesso, nella sua interpretazione), sembra un inncoente gioranlista, segretario di un magnate USA, ma in realtà, indagando sul passato del suo ex.datore di lavoro, morto improvvisamente, scopre"verità nascoste"che sarebbe stato meglio non scoprire mai, forse o invece... Tutti i servizi segreti coinvolti, per un film che è , appunto, decisamente più"noi"che spionsitico, ma in cui comunque la componente spionistica c'è, nella chiave che prima spero di avere, brevemente, delineato. Nulla a che vedere con quanto, neppure un decennio dopo, si vedrà nella seire"bondiana", dove la "dynamis"è data sia dalla volontà dei produttori, sia da Sean Connery, sia dai tempi comunque cambiati... Co-interprete Geneviève page, efficacissima, bene Ingrid Thulin, al suo esordio in una produzionhe cinematografica internazionale, dato che prima era stata impegnata solo in film svedesi(Bergman docet). Gli/le altre interpreti dicono poco, a chi legge o anche scrive oggi e bisognerebbe riscontrarne i nomi in qualche biografia filmica specializzata o in una sorta di"prontuario"o anche di storia del cinema che tratti quel peiorodo, con il rischio, in ogni caso, di non ricavarne granché. Possiamo dire che il cinema, con "Foreign Intrigue", raggiunge comunque un livello interessante di commistione tra generi e di cinema"nuovo", forse, per l'epoca, nel quale i fantasmi del passato sono comunque richiamati per una conoscenza più apporofndita di quanto avviene/avveniva nel Dopoguerra o almeno nel periodo cruciale che segna la defjnitiva divisione tra i"blocchi"successivi a Yalta. Cose che forse interessano meno chi è nato dopo il 1990, ma che comunque continuano ad agire ancora su quanto avviene oggi e a quanto(probabilmente)avverrà negli anni a venire... Film anche d'atmosfera(è"noir", d'altronde)decisamente capace di riscostruire quelle strade poco illuminate in cui avveniva/8avviene di tutto... El Gato
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