samanta
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domenica 1 agosto 2021
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c''era una volta roma
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RECENSIONE
Il film appartiene a quel filone di pellicole americane ambientate nella Roma del dopoguerra (Vacanze romane, Due settimane in un'altra città), è una commedia leggera uscita nel 1954 con spunti interessanti sotto un'apparente banalità del racconto, ebbe non solo un ottimo successo di critica e commerciale (1,7 milioni di $ di budget e un box office di 12 milioni) ricevette anche la nomination all'Oscar 1955 come migliore film. L'incipit del film è grandioso: 3 minuti di visione mozzafiato dall'alto di Roma (Oscar per la migliore fotografia a colori) e con il sottofondo di una bella canzono (Three coins in the Fountain, Oscar come migliore canzone) cantata da Frank Sinatra.
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RECENSIONE
Il film appartiene a quel filone di pellicole americane ambientate nella Roma del dopoguerra (Vacanze romane, Due settimane in un'altra città), è una commedia leggera uscita nel 1954 con spunti interessanti sotto un'apparente banalità del racconto, ebbe non solo un ottimo successo di critica e commerciale (1,7 milioni di $ di budget e un box office di 12 milioni) ricevette anche la nomination all'Oscar 1955 come migliore film. L'incipit del film è grandioso: 3 minuti di visione mozzafiato dall'alto di Roma (Oscar per la migliore fotografia a colori) e con il sottofondo di una bella canzono (Three coins in the Fountain, Oscar come migliore canzone) cantata da Frank Sinatra. La regia è di Jean Negulesco, bravo artigiano di Hollywood anni '30-'70 (Telefonata a 3 mogli, Come sposare un milionario, Il ragazzo sul delfino).
La storia è semplice: racconta alcune settimane di 3 ragazze americane: Frances (Dorothy McGuire) da 15 anni segretaria (segretamente innamorata) di uno scrittore John Frederick (Clifton Webb) tirannico e vanitoso, ma in fin dei conti buono e comprensivo; Anita (Jean Peters) impiegata in un'agenzia americana che sta per ritornare in USA e Mary (Maggie McNamara) appena arrivata a Roma per sostituirla, tutte e 3 vivono nello stesso appartamento. Le 3 ragazze partecipano alla vita mondana: Mary s'innamora del bello e ricco principe Dino (Louis Jourdan) donnaiolo, lei furbescamente si informa dei suoi gusti, che poi condivide con lui che s'innamora, ma pentita gli racconta la verità e lui offeso la lascia, Anita d'innamora del suo collega d'ufficio d'ufficio Giorgio (Rossano Brazzi) che la ricambia, ma le relazioni sono vietate dal direttore Burgoyne (Howard St. John) che li licenzia (lui è di famiglia povera). Tutto si ricompone , lo scrittore decide di ritornare in USA per curarsi sposando Frances, il principe Dino si pente e si rimette con Maggie, Anita e Giorgio sono riassunti dal direttore convinto da Frederick e vivranno insieme.
Non è un film stucchevole o banale, riflette un mondo datato ma di cui certi sentimenti: l'amore genuino, la volontà di emergere sono ancora attuali. I personaggi sono ben costruiti psicologicamente e la vicenda scorre agevolmente, peccato che il finale nella versione italian sia stato tagliato di 5 minuti risultando così una conclusione frettolosa. Ottima la recitazione delle 3 tre interpreti femminili: Dorothy McGuire brava attrice teatrale, ebbe una carriera breve nel cinema ma con film importanti (La scala a chiocciola, Scandalo al sole, la Legge del Signore, Il buio in cima alle scale); Jean Petrs ebbe una carriera nel cinema breve ma significativa (Viva Zapata, Niagara, L'ultimo Apache) ma il matrimonio con Howard Hughes le diede la tranquillità economica ma pose fine al cinema, infine Maggie McNamara vista come una nuova Audrey Hepburn dopo pochi successi (La vergine sotto il tetto) interruppe la carriera per una grave depressione, per 18 anni fece la dattilografa a New York dove morì suicida a 47 anni. Bravo come al solito Clifton Webb, invece Rossano Brazzi e Louis Jourdan di maniera.
I film provoca nostalgia per una Roma che non c'è più ridotta nella sporcizia, con cinghiali e gabbiani che sostituiscono i colombi, con un Sindaco che parla della "cupola del Colosseo"(!), I romani nel film forse sono dipinti un pò come stereotipi di gente allegra e amichevole, ma adesso sono diventati come tutti noi: stressati e malcontenti.
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laura
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domenica 30 dicembre 2007
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il grande stile delle commedie di una volta
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Questo film è un'assoluta meraviglia, non tanto per le situazioni narrate che agli occhi degli spettatori odierni appaiono di una estrema semplicità, ma per l'eleganza degli attori che vi recitano e, soprattutto, per l'uso della lingua italiana, così forbito, e così dimenticato. Clifton Webb, uno dei miei attori preferiti, anche se non sono della sua generazione, ne è il campione: ovviamente è merito del doppiatore italiano, che è sempre lo stesso ed è talmente adeguato da far sembrare che sia lo stesso Webb a parlare la nostra lingua in quel suo modo così particolare. I dialoghi, pertanto, sia pure nella loro semplicità concettuale, sono lo spettacolo migliore di questo film, in cui, pure importanti, sono le espressioni del volto degli attori, dai quali molti interpreti di oggi dovrebbero imparare.
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Questo film è un'assoluta meraviglia, non tanto per le situazioni narrate che agli occhi degli spettatori odierni appaiono di una estrema semplicità, ma per l'eleganza degli attori che vi recitano e, soprattutto, per l'uso della lingua italiana, così forbito, e così dimenticato. Clifton Webb, uno dei miei attori preferiti, anche se non sono della sua generazione, ne è il campione: ovviamente è merito del doppiatore italiano, che è sempre lo stesso ed è talmente adeguato da far sembrare che sia lo stesso Webb a parlare la nostra lingua in quel suo modo così particolare. I dialoghi, pertanto, sia pure nella loro semplicità concettuale, sono lo spettacolo migliore di questo film, in cui, pure importanti, sono le espressioni del volto degli attori, dai quali molti interpreti di oggi dovrebbero imparare. Vedere questi film ti fa dimenticare per un po' questo mondo convulso e non sempre gradevole.
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monica brannetti
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giovedì 28 dicembre 2006
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nel film: three coins in the fountain del 1954
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gentilissimi,
vorrei sapere se nei titoli di coda di questo film è presente Bulgari come credito o special thanks.
I gioielli utilizzati in questo film dovrebbero essere della grande maison romana,
grazie per potermi fornire i titoli di coda semmai voi non poteste darmi questa info per il problema privacy.
Cordiali saluti.
Monica Brannetti
Archivio Storico
Bvlgari spa
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