“Canzone di primavera” non viene realizzato per sfruttare la fresca fama di Claudio Villa. Il personaggio di punta della pellicola è Leonardo Cortese, uno degli attori più popolari degli anni Quaranta e apprezzato protagonista di storie d’amore e d’avventura. Figlio di un nobile romano, quando gira questa gradevole, ma non eccelsa, commediola dalle tinte drammatiche è reduce dallo straordinario successo della sua interpretazione teatrale di “Le mani sporche” di Jean Paul Sartre, che ha entusiasmato critica e pubblico. Il film di Costa, costruito come un fotoromanzo, punta a far leva sui sentimenti del pubblico coinvolgendolo nelle vicende dei protagonisti.
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“Canzone di primavera” non viene realizzato per sfruttare la fresca fama di Claudio Villa. Il personaggio di punta della pellicola è Leonardo Cortese, uno degli attori più popolari degli anni Quaranta e apprezzato protagonista di storie d’amore e d’avventura. Figlio di un nobile romano, quando gira questa gradevole, ma non eccelsa, commediola dalle tinte drammatiche è reduce dallo straordinario successo della sua interpretazione teatrale di “Le mani sporche” di Jean Paul Sartre, che ha entusiasmato critica e pubblico. Il film di Costa, costruito come un fotoromanzo, punta a far leva sui sentimenti del pubblico coinvolgendolo nelle vicende dei protagonisti. La presenza di Claudio Villa è marginale rispetto allo svolgersi della narrazione, ma ampiamente pubblicizzata sia nei manifesti che nella promozione del film, e consente al regista di strizzare l’occhio anche al grande pubblico degli appassionati della canzone. Snobbata dalla critica, la pellicola ottiene un buon successo e rafforza la popolarità del ‘reuccio’.
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