Mario Gromo
La Stampa
Il diavolo si fa frate. Jean Cocteau, l'annoso sbarazzino di ogni avanguardia e d'ogni fumisteria, dopo avere delibato, anni or sono, un cinema per iniziatissimi con un suo breve film Le sang d'un poète, si è ora decisamente accostato al cinema-spettacolo, al cinema-vicenda, al film popolare. (Chissà quali e quanti sottili ragionamenti, nella sua chiesuola, per giustificare, o ironizzare, tanta conversione; ma a noi interessano i risultati).
Dopo una mediocre parafrasi della leggenda di Tristano eccoci ora a La bella e la bestia, accolto in Francia con campane a stormo. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (2400 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957