Roma, 1942.
Lilia Silvi è Catina, una ragazza esagitata, poco incline alla serenità d'animo, e molto invece alla polemica e all'aggressività bonaria verso familiari e amici. Amedeo Nazzari è Pietruccio, un americano che ha fatto fortuna ed ora torna, più che mai agguerrito a sposare la “bisbetica” Catina. A parte i nobili “natali” della storia (Shakespeare), quello che maggiormente colpisce è il ritmo indiavolato che Ferdinando Maria Poggioli, solitamente moderato e contenuto nelle sue “commedie educate”, riesce ad imprimere alla storia, grazie soprattutto ad una formidabile Lilia Silvi, probabilmente anche un po' eccessiva e sopra le righe, ma allo stesso tempo straordinaria, dotata di una vis comica difficilmente riscontrabile in altre sue colleghe coeve.
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Roma, 1942.
Lilia Silvi è Catina, una ragazza esagitata, poco incline alla serenità d'animo, e molto invece alla polemica e all'aggressività bonaria verso familiari e amici. Amedeo Nazzari è Pietruccio, un americano che ha fatto fortuna ed ora torna, più che mai agguerrito a sposare la “bisbetica” Catina. A parte i nobili “natali” della storia (Shakespeare), quello che maggiormente colpisce è il ritmo indiavolato che Ferdinando Maria Poggioli, solitamente moderato e contenuto nelle sue “commedie educate”, riesce ad imprimere alla storia, grazie soprattutto ad una formidabile Lilia Silvi, probabilmente anche un po' eccessiva e sopra le righe, ma allo stesso tempo straordinaria, dotata di una vis comica difficilmente riscontrabile in altre sue colleghe coeve. Amedeo Nazzari fa quello che può per starle dietro....mentre molto ben tratteggiati (da Paolo Stoppa, Carlo Romano e Laura Solaro) i personaggi di contorno. Finale consolatorio nello stile dell'epoca.
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