20? edizione del Biografilm Festival, il programma dei 6 filmpolacchi. Bologna - 6/16 giugno 2025. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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L'artista polacca Ewa torna nella sua città d'origine dopo sessant'anni, affrontando una dura realtà. Documentario, Italia, Polonia2025. Durata 66 Minuti.
Ewa Benesz torna in Polonia dopo 60 anni di teatro in Italia. La sua arte, trasmissibile solo di persona, rischia di perdersi. Espandi ▽
Dopo sessant'anni di ricerca teatrale e performativa, Ewa Benesz decide di lasciare l'Italia e tornare a Lublino, la città da cui era fuggita negli anni '80 durante la legge marziale in Polonia. L'avanzare dell'età la costringe a interrompere i suoi laboratori, che da anni coinvolgono persone provenienti da tutto il mondo. Il distacco dai suoi allievi, alcuni legati a lei da decenni, è doloroso. La sua pratica teatrale si basa su una trasmissione diretta, da persona a persona, difficile da conservare nel tempo. Il ritorno in patria apre un confronto con le ferite della storia e con il peso di una vita spesa lontano da casa. Recensione ❯
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A Bologna, tre giovani comunisti cercano di cambiare il mondo. Ma tra scontri generazionali e crisi personali, il sogno inizia a sgretolarsi. Espandi ▽
Nel cuore della rossa Bologna, tre giovani amici Simone, Francesca e Olivia trovano nella militanza comunista una risposta alla precarietà, all'alienazione e al capitalismo che li circonda. Si uniscono al partito locale, organizzano manifestazioni, bloccano sfratti e cercano di cambiare le cose. Ma all'entusiasmo iniziale seguono scontri generazionali con i militanti più anziani, difficoltà personali e delusioni. Un ritratto empatico in time-lapse che tratteggia un sogno che si sgretola e mostra quanto sia difficile mantenere la fede in ciò che crediamo abbia senso. Recensione ❯
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A Berlino, Alicja affronta la crisi del suo matrimonio e ridefinisce sé stessa oltre i ruoli imposti. Un viaggio intimo tra amore, libertà e identità. Espandi ▽
Nella Berlino contemporanea, Sebastian e Alicja sembrano non farsi mancare niente: hanno un'azienda di successo e una famiglia amorevole. Ma Sebastian desidera maggiore libertà, e la loro vita perfetta inizia a sgretolarsi. Alicja, una donna polacca cresciuta con valori tradizionali e aspettative sociali rigide, è costretta a mettere in discussione tutto ciò che sa sull'amore e sull'indipendenza. Mentre si aprono crepe nel loro rapporto, Alicja deve affrontare i propri desideri e ridefinire la sua identità oltre i ruoli imposti. Una storia di trasformazione, vulnerabilità e coraggio. Recensione ❯
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Una strada di Varsavia. Un regista indiano immigrato scopre storie nascoste e desideri condivisi, in un ritratto caleidoscopico della società polacca. Espandi ▽
Una piccola strada del centro di Varsavia, "Ulica Wilcza" ("Wolf Street"). Arjun Talwar, un immigrato indiano, è arrivato in Polonia più di dieci anni fa. Per sentirsi meno straniero in un Paese dove non riesce ad ambientarsi davvero, inizia a filmare i suoi vicini: un postino che consegna rimedi per la solitudine, un esule siriano che ricrea la sua città natale e altre storie nascoste da raccontare. Attraverso le altre vite, Arjun riflette sulla propria ricerca di appartenenza e svela una visione caleidoscopica dell'Europa moderna, mentre la Polonia viene re-immaginata con umorismo e tenerezza attraverso l'obiettivo di un regista straniero che l'ha scelta come casa. Recensione ❯
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La condizione dei profughi al confine con la Bielorussia in un'opera che adotta un punto di vista originale. Documentario, Polonia, Qatar2024. Durata 78 Minuti.
Fin dove ci si può spingere per aiutare l'altro? Una storia di accoglienza e umanità in un villaggio polacco al confine con la Bielorussia. Espandi ▽
La strategia politica della Bielorussia è ormai nota: invitare i migranti che arrivano dal Medio Oriente (e non solo) a entrare in Unione Europea passando il confine in Polonia. Il governo polacco ha organizzato una barriera difensiva di tre chilometri per respingerli. Ai profughi è stato però chiarito che la Bielorussia non ha alcuna intenzione di occuparsi di loro. Portnoy e Solakiewicz ci collocano in una prospettiva particolare. Cioè in quella di una famiglia che abita vicino alla zona di confine e si trova un giorno davanti a un profugo siriano che bussa alla porta chiedendo aiuto. La camera riprende questa situazione nel momento in cui l’uomo è già stato accolto e sa trasmettere il senso di claustrofobia causato dal non dover rivelare questa presenza. Sa anche immergerci nella naturali e comprensibili contraddizioni di chi è combattuto tra la compassione (quella autentica) per la persona e la pervasiva propaganda che descrive tutti i migranti come criminali, stupratori e in possesso di armi. Recensione ❯
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A Vis, in Croazia, prende vita un dibattito sul futuro. Un racconto collettivo di identità, ambiente e memoria. Un'isola piccola, un tema globale. Espandi ▽
Sull'isola croata di Vis, il potere del denaro e della politica si scontra con il potere della conoscenza, della memoria e dell'empatia della comunità. Le sorgenti d'acqua e il patrimonio culturale costruito nel corso dei millenni si salveranno, oppure si distruggeranno. Prende vita un dibattito che fa riflettere su tradizione e progresso. Gli isolani - dai pescatori all'intellighenzia, dal sindaco al ricco proprietario straniero dell'ex conservificio fatiscente "Neptun" - diventano un personaggio collettivo che sostiene la crescita contrapposta alla salvaguardia dell'ambiente. L'isola è un mondo a sé, e al tempo stesso rappresenta il mondo intero. Recensione ❯
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