50 giorni di cinema internazionale di Firenze 2016 i film documentari
50 giorni di cinema internazionale di Firenze, il programma dei 95 film genere documentario. Firenze - 29 ottobre/9 dicembre 2016. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un racconto intimo, ambientato a Cesenatico, sulla vita di una comunità di migranti provenienti dalle coste africane. Espandi ▽
Il film documenta le esperienze quotidiane e il funzionamento di un albergo adibito a centro di accoglienza per rifugiati. Il documentario intreccia una doppia narrazione per raccontare differenti itinerari: il drammatico viaggio segnato da violenze e abusi intrapreso dai migranti per giungere in Europa e il percorso dei richiedenti asilo dall'ingresso nel centro di accoglienza fino alla conclusione dell'iter di valutazione. Recensione ❯
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Un documentario che, cogliendo i quasi impercettibili lampi di vita nello sguardo delle persone ricoverate, finisce per porre un problema di eticità. Documentario, Francia2016. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Blanche, giovane ragazza di novant'anni si innamora del coreografo, e la sua malattia diventa la malattia dell'amore. Espandi ▽
Presso il reparto geriatrico dell'ospedale Charles Foix d'Ivry il coreografo di fama internazionale Thierry Thieu Niang tiene un laboratorio di danza con i pazienti affetti dal morbo di Alzheimer. Attraverso la danza si crea una forma diversa di comunicazione che mette in rete anche chi ha ormai disabilità fonetiche o è affetto da ossessioni. Una paziente in particolare, Blanche Moreau di 92 anni, entra in relazione con il coreografo fino al punto di innamorarsene e di dichiararglielo. Recensione ❯
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Un cinema che produce emozioni, pensieri e universalità eludendo qualsiasi banalizzazione di atrocità che non avrebbero mai dovuto essere. Documentario, Italia, Francia, Belgio2015. Durata 92 Minuti.
Nel 1943 Silvano Lippi è un ufficiale italiano in Grecia. Ma con la caduta di Mussolini e la fondazione della Repubblica di Salò, alla quale rifiuta di aderire, la sua vita cambia. Espandi ▽
Nel 1943 Silvano Lippi è un ufficiale italiano in Grecia. Ma con la caduta di Mussolini e la fondazione della Repubblica di Salò, alla quale rifiuta di aderire, la sua vita cambia. Prigioniero dei tedeschi a Mauthausen, viene assegnato alla più terribile delle corvée, diventando addetto ai forni crematori. 39 mesi d'inferno, poi 60 anni di silenzio, infine il tentativo di sublimare la sofferenza e la vergogna in un'instancabile attività di testimonianza, continuata fino alla sua morte nel 2014. Giovanni Cioni mette in scena un'intensa conversazione fra due generazioni, che accompagnandoci tra le immagini del presente e del passato ricostruisce un trauma incancellabile della nostra storia. Recensione ❯
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Max è l'allenatore della Giallo Dozza, squadra multietnica di rugby composta dai detenuti della Casa Circondariale Dozza di Bologna, ed è anche il motore di un processo di trasformazione umana che è forse già cinema, prim'ancora che realtà. Gli estenuanti allenamenti, le partite giocate sempre in casa, e sempre perse, la voglia di riscatto che si trasforma nella voglia di un gioco con delle regole. Due narrazioni che scorrono parallelamente: quella della cella, qui solo evocata, e quella del campo da gioco, che è un altro interno, che però include e non isola. Recensione ❯
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Una sorta di romanzo investigativo, ma anche un thriller scientifico su Majorana e sulla sua misteriosa scomparsa. Espandi ▽
La vita e il genio di Ettore Majorana affascinano ancora oggi, a quasi 80 anni dalla sua misteriosa scomparsa, avvenuta nel marzo 1938 quando aveva 31 anni. La Fisica aveva appena scoperto l'atomo, la seconda guerra mondiale era alle porte e Majorana, pur giovanissimo, aveva già spinto in avanti i confini della fisica quantistica e della cosmologia con la sua teoria in materia di neutrini. Il film si svolge come un romanzo investigativo e un thriller scientifico su Majorana, sulla sua misteriosa scomparsa, e sulla storia della fisica in un'epoca travagliata come gli anni Trenta. Recensione ❯
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Un film che torna a parlare di guerra, della fuga e dell'accoglienza come necessaria conseguenza. Espandi ▽
Girato, tra il Centro Baobab di Roma autogestito dai cittadini romani (sgomberato nel dicembre 2015 dalle forze dell'ordine) e il No Borders di Ventimiglia, (sgomberato anche questo di recente), il film usa la realtà virtuale come uno strumento per immergersi nella vita dei centri di accoglienza e offrire un punto di vista diverso da quello dei media tradizionali grazie all'annullamento delle distanze. Recensione ❯
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Il prolifico e inclassificabile musicista viene ricordato in questo documentario interamente composto con materiale d'archivio. Espandi ▽
Un ritratto di Zappa fatto attraverso un montaggio serrato di interviste (anche rare) concesse in 30 anni di carriera sui temi più disparati, dal rapporto con il pubblico, alla lotta contro la censura nella musica. Ne risulta un Frank Zappa che ci parla di se stesso. Recensione ❯
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Nella città di Wagu, un gruppo di donne va alla ricerca di alghe trasformandosi in vere e proprie creature sottomarine. Espandi ▽
Quando i ciliegi sono in fiore nella piccola città giapponese di Wagu, le Ama-San o "donne del mare", raggiungono le rive dell'oceano e, tramutandosi in veri e propri esseri sottomarini, s'immergono nel segreto delle sue acque alla ricerca di alghe, crostacei e molluschi. Come creature degli abissi, queste donne appartenenti a generazioni diverse preservano, nei loro agili gesti, il rituale di una pesca antica che necessita al tempo stesso di forza e delicatezza. Recensione ❯
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Il film rivela la storia umana e il dietro le quinte dello scandalo sessuale che ha colpito il politico Anthony Weiner. Espandi ▽
Il film documenta il tracollo politico, imminente e di proporzioni epiche, dell'ex politico Anthony David Weiner. Quella che inizia come una rimonta inaspettata di un politico decaduto ex membro del Congresso, prende una brusca virata una volta che Weiner è costretto ad ammettere nuovamente accuse di uno scandalo sessuale. Recensione ❯
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C'è una Parigi di notte dove clochard senza casa sopravvivono ai margini di una società che sembra non vederli. Espandi ▽
C'è una Parigi di notte dove vivono Jeni, Wenceslas, Christine, Pascal e tanti altri. Clochard senza casa, occupano gli angoli delle strade, i ponti e i corridoi delle metropolitane, sopravvivendo ai margini di una società che sembra non vederli. Un documentario intimo, sincero e umanista che dà voce e storia agli homeless parigini, solitari e magnifici. La macchina da presa cerca una verità profonda su un universo invisibile, illuminato come nei quadri di Giorgio De Chirico, Caravaggio e Jérôme Bosch. Recensione ❯
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Un giorno a Danielle Arbid viene chiesto di realizzare un programma per la radio. La regista incontra e interpella donne e uomini che conosce, in Libano, registrando una vasta collezione di racconti intimi sulle idee, le vicende, le esperienze sessuali di una generazione. Qualche tempo dopo la messa in onda radiofonica, quello stesso materiale viene ripreso e impiegato nella realizzazione di un cortometraggio cinematografico. Recensione ❯
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La grande rivoluzione musicale di oggi si svolge in Africa, dove la musica urbana dei club si fonde con gli stili tradizionali. Le ultime tecnologie e la velocità delle comunicazioni hanno creato nuovi ed eccellenti talenti la cui musica e le cui idee si diffondono velocemente nel resto del mondo. Viaggiando da Dakar, attraverso Accra, Lagos e Luanda e arrivando fino a Johannesburg, incontriamo alcuni dei giovani artisti più creativi e interessanti della scena odierna. D'accompagnamento, i loro videoclip e le parole dalla voce di Fela Kuti, tratta da interviste d'archivio inedite. Recensione ❯
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Intrecciando vita quotidiana, libri e morte, il regista riflette sulla sua progressiva perdita delle forze e sulla forza che ci vuole per lasciare andare la vita. Espandi ▽
"Dum spiro spero" è un motto latino che significa 'finché respiro spero', ancora oggi usato da coloro che vogliono vivere fino all'ultimo respiro. Intrecciando vita quotidiana, libri e morte, il regista riflette sulla sua progressiva perdita delle forze e sulla forza che ci vuole per lasciare andare la vita. Pero Kvesic, acclamato scrittore croato, è al primo film: il risultato raggiunge le vette della sua letteratura. Un diario in cui le immagini e le parole girano libere, in un intreccio di ironiche e lapidarie scintille d'autore che sanciscono la libertà individuale, nella vita come nella morte. Recensione ❯
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Holot è un centro di detenzione nel deserto israeliano nei pressi del confine con l'Egitto. Ospita richiedenti asilo dall'Eritrea e dal Sudan, che non possono essere rimpatriati nei loro paesi, ma che altresì non hanno prospettive d'integrazione in Israele grazie alle politiche repressive del paese. Anche se non è tecnicamente una prigione, l'appello tre volte al giorno e la posizione isolata ne creano una virtuale a tutti gli effetti. Chen Alon e Avi Mograbi decidono di avviare un laboratorio teatrale con queste persone nella più precaria delle situazioni, seguendo i principi del "Teatro degli oppressi", che si propone come un percorso estetico che stimoli il cambiamento politico e sociale a partire da scene di vita quotidiana dei richiedenti asilo.
Questo approccio dà ai richiedenti asilo la possibilità di affrontare le proprie esperienze di migrazione forzata e di discriminazione per confrontarsi con una società israeliana che ha deciso di considerarli come infiltrati pericolosi. Recensione ❯
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Siamo al centro assistenza sanitaria per migranti dell'ospedale Avicenne di Bobigny, vicino alla banlieu parigina. Il mondo che sfila davanti ai nostri occhi è un mondo sofferente, di uomini affetti da mali fisici e psicologici amplificati dal loro percorso per raggiungere la Francia e dall'estrema precarietà del loro quotidiano. Dinanzi a loro, un medico, affiancato da uno psichiatra, tenta di offrire soluzioni mediche immediate e un ascolto accogliente. Recensione ❯
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