Titolo originale | Fengkuang de saiche |
Anno | 2009 |
Genere | Commedia |
Produzione | Cina |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Hao Ning |
Attori | Jack Kao, Bo Huang, Lifan Dong, Zheng Xu, Cheung Yung Kung-Wei Lu. |
MYmonetro | 2,96 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 aprile 2009
Un campione di ciclismo risulta positivo al doping, vittima di un complotto. Finisce a fare il fattorino in bicicletta e si ritrova coinvolto in una rete criminale, popolata da personaggi grotteschi.
CONSIGLIATO SÌ
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Il giovane Geng Hao è un po' sfortunato. Sta per vincere una gara di ciclismo ma il caso vuole che un concorrente lo superi, con un capitombolo da manuale, proprio sulla linea del traguardo. Surclassato a medaglia d'argento, viene truffato anche dallo sponsor Li Fafa che gli fa bere una bevanda 'drogata' eliminandolo definitivamente dalle gare. Ma non è il solo a patire le sofferenze impartite da un destino malevolo. Attorno alla tragicomica vita di Geng Hao, si consumano le miserie di una gang criminale thailandese, di una coppia di improvvisati assassini, poliziotti a caccia di un grosso caso da scovare e un'agenzia di pompe funebri particolarmente avida di denaro. Tutti ambiscono a una vita migliore, covano risentimenti, sognando lusso, belle donne e popolarità. Così vanno le cose in Cina, dove il boom economico degli ultimi anni ha introdotto il culto del denaro anche tra le classi più povere. Il film di Ning Hao ha il merito di aver dato nuovo slancio creativo alla commedia cinematografica cinese, facendo proprie caratteristiche tipiche della black comedy hollywoodiana. I personaggi di Crazy Racer sembrano i corrispondenti orientali degli strampalati 'losers' della provincia americana tanto amata dai fratelli Coen, spesso in bilico su un'esistenza abbozzata, sul'orlo di trasformarsi in vita ai margini, fuori dalle regole sociali, contro le leggi civili. A dettare l'evoluzione degli eventi è il caso, impegnato costantemente a ribaltare i fragili equilibri tra le parti; e la brama di successo (esilarante la sequenza in cui il truffatore Li Fafa imbastisce lezioni di autostima vestito da superman), oltre che un patologico attaccamento al denaro che mette in luce uno degli aspetti più volgari della Cina contemporanea. Il regista riesce ad essere raffinato, pur rappresentando imbrogli, truffe e omicidi a sangue freddo. Il trucco - smorzare i toni più drammatici e crudeli degli eventi virandoli in chiave comica - c'è ma non si vede. Con uno stile virtuosistico che accoglie numerosi giochi grafici, dallo split screen ad ardite inquadrature dall'alto, crea un andamento narrativo giocoso e leggero che porge la mano allo spettatore e investe di genuina ironia riflessioni difficili da accettare. Battute sardoniche, veloci e intrise di sapiente genialità linguistica, rappresentano la voce di coloro che, della ricchezza economica, hanno visto e vedranno solamente le conseguenze negative: la frustrazione di non aver raggiunto fama e potere e la precarietà di una vita sregolata che inevitabilmente investe la quotidianità di ordinaria follia.
Irresistibile "Black Comedy" dalla trama efficace e da personaggi ben caratterizzati. Se all'inzio le trame parallele dei vari protagonisti rischiano di confondere lo spettatore, man mano che gli snodi narrativi convergono è proprio la casualità degli incontri/scontri fra i personaggi, e gli equivoci che ne nascono, a far scattare la comicità. Gli attori sono tutti in parte e il film non manca un colpo [...] Vai alla recensione »