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Esiste una lunghissima tradizione, cinematografica e documentaristica, dedicata al mondo dell'infanzia e dell'adolescenza, che vanta capolavori assoluti quali quelli firmati da Truffaut e Malle, ma sono in realtà assai poche le opere in cui la narrazione di tale mondo non viene piegata, deviata, dal punto di vista degli adulti, dal confronto con un modello, positivo o negativo, di padre o maestro che a quel mondo si accosta, con cui tale mondo è costretto, nel bene e nel male, a fare i conti. E' questo il merito maggiore di Fabio Bobbio, il saper aderire pienamente allo sguardo dei suoi protagonisti, lasciati padroni assoluti delle proprie vite ed emozioni, lasciando completamente fuori campo gli adulti, la vita domestica e scolastica, restituendo allo spettatore la pienezza delle eterne giornate di vacanza, che non ha bisogno di location esotiche perché trova la propria Africa sulle rive di un fiume, la propria New York nelle giostre di una festa paesana. Rendendo possibile allo spettatore rivivere il proprio passato, il proprio mito privato.
Ma non è solo questo, perché Fabio Bobbio di questa fase della vita riesce a cogliere un momento centrale, il suo acme e tramonto, il primo passaggio di una linea d'ombra, quando i giochi iniziano ad essere non più solo giochi, ma a divenire esperienze, quando si scopre l'autentico senso dell'amicizia, con i suoi drammi e tradimenti, con quella capacità di superarli che fonda le vere amicizie, quelle che possono durare tutta una vita, proprio perché insieme si sono fatte le prime esperienze importanti, si sono vissuti i primi sussulti del sentimento, le prime curiosità verso il proibito. Perché si inizia a comprendere che ciò che conta è la presenza, che non ha bisogno di parole, di quelle reiterate conferme verbali, di quella necessità di parlarsi addosso di cui si nutrono i rapporti cosiddetti maturi.
Estremamente convincenti i giovanissimi interpreti Samuele Bogni e Matteo Turri. Bravissima Valentina Padovan, cui spetta il difficile compito di essere l'unica adulta del film, nel saper mettersi al servizio di questa storia, nel saper incarnare le proiezioni di due ragazzini che scoprono, incuriositi quanto intimoriti, il sesso.
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