Hunger Games |
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Un film di Gary Ross.
Con Lenny Kravitz, Jennifer Lawrence, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Bruce Bundy.
continua»
Titolo originale The Hunger Games.
Avventura,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- USA 2012.
- Warner Bros Italia
uscita martedì 1 maggio 2012.
MYMONETRO
Hunger Games
valutazione media:
3,26
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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HG, ovvero la riscrittura di un'opera (pt.1)di Giacomo J.K.Feedback: 3220 | altri commenti e recensioni di Giacomo J.K. |
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lunedì 26 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nel prossimo futuro, in una regione conosciuta oggi come Nord America, dodici distretti saranno governati e ridotti alla miseria dal duro giogo della loro ricca e spietata capitale, Capitol. In risposta ad una rivolta sedata nel sangue più di settant’anni prima, l’odiato tiranno organizza annualmente gli Hunger Games, per i quali ogni distretto è tenuto a sorteggiare due tributi, un maschio e una femmina, scelti tra i loro stessi figli, di età compresa tra i 12 e i 18 anni. I 24 tributi sono destinati a combattere fino alla morte in un vasto spazio aperto chiamato arena, pieno delle insidie preparate per loro da un ristretto gruppo di sadici “gamemakers”. Quando la sua sorellina Prim (Willow Shields) viene sorteggiata come tributo per la settantaquattresima edizione dei “giochi”, Katniss Everdeen (Jeniffer Lawrence) si offre volontaria per prendere il suo posto. Premessa. Gli “Hunger Games” sono prima di tutto un romanzo – anzi, il primo libro dell’omonima trilogia nata dalla penna di Suzanne Collins – dal carattere estremamente introspettivo: tutta la storia è narrata in prima persona, al tempo presente; il punto di vista è costantemente quello della giovane protagonista, cacciatrice di frodo per sopravvivenza e combattente suo malgrado nell’arena, e il testo lascia ampi spazi al monologo interiore. La domanda che sorge spontanea quindi è: “Chi è quel pazzo che ha scelto di trarvi una sceneggiatura?”. Ora, tralasciando il fatto che, se ormai un’opera per ragazzi, a prescindere dal mezzo di comunicazione per il quale è stata originariamente concepita, pare destinata a diventare inesorabilmente una sceneggiatura, tanto più questa sorte doveva toccare agli “Hunger Games” (che qualcuno negli Stati Uniti è già pronto a chiamare “il nuovo Harry Potter”, cfr. Washington Post); si rimane di stucco scoprendo che la sceneggiatura porta anche la firma della stessa autrice. È un caso più unico che raro che un autore decida di trasportare egli stesso su schermo la propria opera. Guardando il film, tuttavia, è facile capire le probabili motivazioni dietro la scelta di Suzanne Collins: con la sua produzione cinematografica, infatti, Collins non solo ha compiuto un immenso investimento di marketing rilanciando la lettura della saga, ma ha di fatto riscritto la sua opera: in-fatti, non potendo trasportare sullo schermo ciò che avviene in Katniss, il film ci porta il più lontano possibile da lei, direttamente nella sala dei bottoni dei “giochi”, o nelle piazze, tra gli spettatori. As-secondando questa necessità, Collins gioca forse anche la sua carta più vincente, accostando il pub-blico pagante in sala al pubblico sadico e assetato di spettacolo di Capitol, un concetto a cui nel libro si poteva solo alludere: non è forse questo che abbiamo pagato per vedere? Gli equilibri ne risultano nettamente cambiati, e alcuni personaggi devono essere inventati partendo da zero o, nel migliore dei casi, da un nome; come nel caso di Seneca Crane, il capo dei “gamema-kers”, per il quale va dato il merito agli sceneggiatori per la citazione classica nel finale, che va ad aggiungersi alle varie altre peraltro già presenti nel libro. L’intero punto di vista ne esce modificato, nonostante Katniss rimanga sempre la vera protagonista della vicenda. Ovviamente, la trasposizione da un mezzo all’altro implica anche lasciare qualcosa indietro: i tagli ci sono – i fan ve li potranno elencare uno ad uno all’uscita dal cinema – ma per la maggior parte sono giustificati. (...)
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