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In un prossimo futuro l'odierno Nord America sarà diviso in dodici distretti e a causa di una ribellione ormai vecchia di settant'anni nella capitale vengono organizzati gli Hunger Games. Ognuno dei dodici distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza che, al termine di un periodo di preparazione di alcuni giorni, dovrà confrontarsi in una sfida all'ultimo sangue che determinerà l'unico vincitore.
Sgombriamo subito il campo dagli equivoci; nonostante il grandioso successo al box office americano e nonostante avesse l'etichetta (immeritata) di film per (soli) teenagers, il film è davvero interessante e suggerisce allo spettatore una serie di spunti di riflessione decisamente non banali. Intanto partiamo dalla sceneggiatura che funziona e riesce a coinvolgere lo spettatore lungo l'intera durata della pellicola. Peccato per una piccola caduta di stile nella sequenza di 10-15 minuti tra la protagonista e una ragazzina di un altro distretto che risulta essere fuori luogo. Per il resto funziona il mondo post ribellione così come funziona l'idea di questi terrificanti giochi e la giustificazione che ne dà l'altrettanto cinico e terrificante dittatore (l'ottimo D. Sutherland). E poi un punto che ci tocca davvero da vicino e cioè il meccanismo perverso del realty show. Ormai ne vediamo davvero di tutti i colori e sarebbe terrificante sapere che in futuro ci potrebbe aspettare un reality del genere. Meraviglioso l'attore che interpreta il conduttore del gioco che prima della partenza intervista i protagonisti tra una battuta e l'altra sapendo che da lì a poco solo uno di loro sarebbe sopravvisuto. Lascia senza fiato anche il meccanismo degli sponsor da garantirsi a tutti i costi anche inventando cose che non ci sono pur di avere aiuti per la sopravvivenza (i riferimenti si sprecherebbero). Insomma niente di più lontano dalle saghe che hanno invaso i nostri schermi negli ultimi anni e un film che è consigliato a tutti indipendentemente dall'età perchè è decisamente ben fatto. Bene anche i protagonisti e ritmo davvero incalzante e avvincente con qualche sapiente pausa. Infine decisamente molto apprezzato il fatto che il film, al contrario di quanto si potrebbe pensare di primo acchito, non si abbandona a scene trucolente o di violenza gratuita.
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