Lolita |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con James Mason, Shelley Winters, Sue Lyon, Gary Cockrell, Jerry Stovin.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 152 min.
- Gran Bretagna, USA 1962.
MYMONETRO
Lolita
valutazione media:
3,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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All'alba del nuovo espressivo e del costumedi Paolo 67Feedback: 9827 | altri commenti e recensioni di Paolo 67 |
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sabato 10 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è strutturato come un lungo flashback con una cornice in cui il protagonista affronta il suo doppio (una delle ossessioni kubrickiane) in una rivolta edipica (altro tema fondamentale dell'opera di Kubrick, una ribellione all'autorità posta anche in chiave storica, coll'indicazione del 1776, l'anno della dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti) oltre che un'autopunizione. Come tutti i film dell'autore da allora in poi, "Lolita" è una favola filosofica (qualcosa ricorda "Alice nel paese delle meraviglie" di Lewis Carrol, con Quilty identico nella sua invisibilità e nel suo sorriso al gatto di Cheshire) e una allegoria satirica (l'ironia nelle scritte e nei nomi dei personaggi, come il campeggio Climax o il signor Swine (suino). Stilisticamente, il film è costruito su piani-sequenza che esaltano la recitazione degli attori, tutti straordinari, in una ricerca della chiarezza anche fotografica, contraddistinguendosi però nelle scene notturne per l'estetica del noir, una delle formazioni basilari di Kubrick in senso artistico e intellettuale, eredità dell'Europa, di quell'espressionismo nato in Germania, della quale certe manifestazioni sono parodiate nella grottesca figura del professor Zemph, interpretato in maniera sublime da Peter Sellers che preannuncia nell'inquietante e proteiforme Quilty il dottor Stranamore. Approvato da Nabokov, entusiasta soprattutto dalla performance degli attori (Sue Lyon, attrice professionista, fu scelta da Kubrick dopo centinaia di provini, a cui si presentarono anche donne di mezza età e bambine di nove anni truccate e coi tacchi alti -migliaia di ragazze furono proposte dalle stesse madri (quando non si proponevano loro stesse per il film): "La mia è una Lolita nata!", dissero alcune-), il film piacque allo spettatore medio, che ne decretò il successo, mentre fu a lungo sottovalutato dagli intellettuali (con qualche eccezione come Pauline Keal, la zarina della critica newyorkese, che definì il film "la prima nuova commedia americana dagli anni '40"). "Lolita" mantiene una freschezza che non sfiorisce ad ogni nuova visione, perchè Kubrick ha sostanzialmente reinventato il romanzo di Nabokov, traducendo in stile i contenuti emotivi, sentimentali e intellettuali dell'opera. "Lolita" è considerato uno degli impulsi all'erotismo al cinema, aprendo assieme ad altri film contemporanei le porte alla rappresentazione moderna, ma dovette passare per il vecchio sistema. Il codice vietava la rappresentazione della perversione e della depravazione. Sulla base dell'argomentazione che il protagonista e la ragazzina avrebbero potuto sposarsi in Stati come il Kentucky o il Tennessee, Kubrick riuscì a non far considerare il soggetto osceno. Il film fu girato in Inghilterra anche per migliori possibilità finanziarie (una legge consentiva ai produttori stranieri di dedurre le spese se l'80% dei collaboratori al progetto fossero stati inglesi). Dopo un lungo negoziato con la censura (in Inghilterra col mitico Trevelyan del British Board of film Censors, quello che secondo il regista di "Goldfinger" aveva da ridire "ogni due per tre"), in cui l'astuzia di Kubrick non aveva da invidiare all'abilità diabolica di un Lubitsch, di contro alla rinuncia a girare una scena che esplicitava la predilezione del professore per le ninfette poterono passare, grazie a un raffinato e intelligente lavoro sul montaggio e sulle battute degli attori, scene audaci quanto mai prima come quella con la foto di Lolita che eccita il protagonista, quella del gioco erotico sussurrato dalla ragazza all'orecchio dello stesso e una semitrasparenza del seno della Lyon nella scena della recita scolastica -il tema dell'erotismo come rappresentazione che tornerà in "Arancia meccanica"- che non mancò di indignare i puritani. Nonostante alcuni ecclesiastici avessero espresso un parere positivo sul film, esso venne proscritto dalla cattolica Legion of Decency (come "Baby Doll", "La dolce vita" e "Boccaccio '70"), che perlomeno dimostrò la propria incorruttibilità (pare rispetto a una cospicua offerta alla Chiesa americana fatta dalla società di produzione del film). Quando Humbert uccide Quilty dietro un ritratto in stile Gainsborough di una giovane e conturbante donna Kubrick rivela le radici settecentesche della storia: il successo -del libro e del film- è dovuto anche al riassumere l'immaginario collettivo di un secolo (lo stesso della stanza dove approda il protagonista al termine del viaggio oltre l'infinito in "2001" -potrebbe essere un immagine della sua memoria-) sul quale per molti versi si fonda quello attuale.
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