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Mah...la solita pappa pseudo verista in cui l' effetto consiste nello sbattere in faccia allo spettatore la durezza e la bruttezza della vita. Ossia il realismo di questo tipo di film non si basa su una resa accurata della tranche de vie magari con un' interpretazione dei motivi antropologici di fondo o anche di una possibile prospettiva di cambiamento, ma si limita invece sempre e comunque a questo "sbattimento in faccia" che in quanto brutale, in quanto mette in scena le brutture della vita, solo per questi motivi è da considerarsi obbligatoriamente "vero".--
Manco per niente purtroppo e si resta sempre sull' americanata che è consolatoria in quanto si pone come "denuncia" dei mali della società e quindi mette a posto la coscienza dello spettatore che ha visto il film di denuncia e quindi "ha fatto il suo"; che titilla la scomposta aggressività tipica del pubblico anglosassone (ormai tracimata anche da noi) con scene di violenza e con dei toni sempre troppo gridati che si giustificano sempre per il fatto di essere una "denuncia" della brutalità della vita; e infine sempre unidimensionale nella rappresentazione della società (la tranche de vie è strettamente inquadrata in un singolo strato sociale) il che comporta l' impossibilità di andare a fondo nell'analisi dei motivi di fondo e per forza di cosa si resta sempre sul consolatorio-vellicatorio bassamente commerciale di cui parlavo prima.
Ma ai cugini piacerà sicuramente; dopo una dura giornata di esperimenti all' università a cercare banane nel labirinto che se sbagliano gli danno pure la scossa, i cugini vogliono roba semplice, birra e popcorn. Domani alle sei vivisezionano zio; meglio non pensarci...
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