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Simon, rapinatore di mezza età, mentre fa i sopralluoghi della gioielleria che intende svaligiare, si innamora della proprietaria di un negozio di antiquariato che confina con la gioielleria stessa. Questa l'idea base da cui prende avvio "Una donna e una canaglia", capolavoro di Lelouch del 1973. Le ragioni che risiedono dietro la splendida fattura di questo film sono molteplici, da una sceneggiatura solida ma allo stesso tempo brillante, a dialoghi divertenti ma mai banali (basti pensare alla scena della cena in cui si parla di cinema e di come Simon sceglie i film da vedere), ad una regia sobria e mai invasiva che si mette completamente al servizio della storia e delle interpretazioni di due attori in stato di grazia. Ma più che i singoli elementi in sé, è proprio l'equilibrio tra di essi a far si che "Una donna e una canaglia" rappresenti un autentico gioiello di eleganza, classe e stile. Benché non sia un titolo celebratissimo negli annali, il film di Lelouch rappresenta uno dei vertici assoluti della commedia cinematografica che non ha nulla da invidiare ai grandi lavori di Billy Wilder (per citare solo un nome). Un film di una modernità straordinaria che, nonostante abbia quasi quarant'anni, potrebbe essere stato fatto ieri. Per chiunque ami il grande cinema e per chiunque voglia farlo, un tappa fondamentale, un titolo imperdibile da cui c'è davvero tanto da imparare. Un classico da scoprire e ri-scoprire.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
