fabrizio cirnigliaro
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lunedì 1 febbraio 2010
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i replicanti siamo noi
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Happy Go Lucky è un film con dei dialoghi spassosi, battute a raffica per una storia semplice che fa riflettere su quanto sia diventato cupo il mondo che ci circonda. Basta un pò di cordialità, di ottimismo , di buon umore a spiazzarci e farci sentire indifesi, incapaci di lasciarci andare. Sorridere e cercare di divertirsi, accettando sempre nuove sfide, sembra quasi un atto rivoluzionario.
Quando a Poppy rubano la bicicletta lei non ne fa un dramma. Non maledice nessuno e non pensa neanche che le sia stata rovinata la giornata. Reagisce decidendo di iscriversi alla scuola guida. Tutto qui. Non siamo più ai tempi del neorealismo del dopo guerra, anni in cui il furto di una bicicletta poteva rovinarti la vita, quando era l'unico mezzo con cui poter lavorare.
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Happy Go Lucky è un film con dei dialoghi spassosi, battute a raffica per una storia semplice che fa riflettere su quanto sia diventato cupo il mondo che ci circonda. Basta un pò di cordialità, di ottimismo , di buon umore a spiazzarci e farci sentire indifesi, incapaci di lasciarci andare. Sorridere e cercare di divertirsi, accettando sempre nuove sfide, sembra quasi un atto rivoluzionario.
Quando a Poppy rubano la bicicletta lei non ne fa un dramma. Non maledice nessuno e non pensa neanche che le sia stata rovinata la giornata. Reagisce decidendo di iscriversi alla scuola guida. Tutto qui. Non siamo più ai tempi del neorealismo del dopo guerra, anni in cui il furto di una bicicletta poteva rovinarti la vita, quando era l'unico mezzo con cui poter lavorare. Nella vita di Poppy invece è giustamente solo un episodio spiacevole, niente di più.
L'entusiasmo di Poppy si contrappone al rancore e all'infelicità delle persone che incontra. L'istruttore di guida è un metodico, pur non fermandosi all'apparenza delle cose di questo mondo, si è rinchiuso in se stesso, ostaggio delle paura e della rabbia, incline a vedere sempre complotti ovunque, a partire dall'educazione scolastica. Anche l'insegnante di Flamenco ha un' atteggiamento simile, pur se più malinconico e meno rabbioso.
Mike Leigh ci regala con questa commedia due ore di divertimento, grazie soprattutto alla grande interpretazione di Sally Hawkins, vincitrice dell’Orso d’argento al festival di Berlino.
Poppy ha la battuta sempre pronta, con la sua allegria e le sue smorfie ci fa notare quanto è grigio e incolore il mondo e il modo in cui viviamo e ci fa sentire dei replicanti. Noi siamo diventati dei Nexus-6, replicanti incapaci di provare empatia, loro però almeno avevano voglia di vivere, di sorridere, di amare.
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(di alessandro verdi)
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ragnocchio
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mercoledì 13 maggio 2009
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sorridi che ti passa
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Sembrano imbecilli le persone che sorridono senza un motivo apparente anche perchè oggi non si sorride più con molta facilità.E così una come Poppy che ride anche delle cose più semplici e banali passa per una stolta che ride sempre. Ma si può essere felici anche solo guardando il cielo o incrociando qualcuno per strada, musone o sorridente che sia? Questo film ci fa pensare di sì e forse vuole proprio ricordarci con semplicità e senza nessuna pretesa che siamo vivi e non siamo soli, siamo in mezzo a tante persone ognuna con il proprio universo strano perchè diverso da svelare dolcemente con un sorriso o una parola. Più reale o pratico rispetto a "Il Favoloso mondo di Amelie" a me questo film ha rallegrato la giornata e mi ha fatto sorridere.
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Sembrano imbecilli le persone che sorridono senza un motivo apparente anche perchè oggi non si sorride più con molta facilità.E così una come Poppy che ride anche delle cose più semplici e banali passa per una stolta che ride sempre. Ma si può essere felici anche solo guardando il cielo o incrociando qualcuno per strada, musone o sorridente che sia? Questo film ci fa pensare di sì e forse vuole proprio ricordarci con semplicità e senza nessuna pretesa che siamo vivi e non siamo soli, siamo in mezzo a tante persone ognuna con il proprio universo strano perchè diverso da svelare dolcemente con un sorriso o una parola. Più reale o pratico rispetto a "Il Favoloso mondo di Amelie" a me questo film ha rallegrato la giornata e mi ha fatto sorridere.
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dreamland
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mercoledì 14 maggio 2014
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la fortuna porta felicità
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Non mi esprimerò riguardo la forma del film (un po perchè umilmente non penso di averne gli strumenti, un po perchè tutto sommato, riguardo quest'ultima e la recitazione dei personaggi, l'ho trovato piacevole). Ciò che invece mi preme fare avendolo appena visto è esprimere il mio disappunto riguardo il messaggio del film sulla positività dello "stile di vita" della protagonista.
Poppy è una ragazza che vive come idillio la sua fortunata vita (fa l'insegnante, ha buone amiche e fortuna con gli uomini) guardando con commiserazione (molto espressiva e poco verbale, sincera?) e senso paternalistico (dall'alto di quale esperienza?) le sofferenze e i problemi umani (dalla pazzia del barbone, alla violenza del bambino all'isterismo-gelosia dell'istruttore di scuola guida) concludendo il tutto - lei, le sue amiche e il regista - con opinabili frasi fatte quali "la fortuna si costruisce.
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Non mi esprimerò riguardo la forma del film (un po perchè umilmente non penso di averne gli strumenti, un po perchè tutto sommato, riguardo quest'ultima e la recitazione dei personaggi, l'ho trovato piacevole). Ciò che invece mi preme fare avendolo appena visto è esprimere il mio disappunto riguardo il messaggio del film sulla positività dello "stile di vita" della protagonista.
Poppy è una ragazza che vive come idillio la sua fortunata vita (fa l'insegnante, ha buone amiche e fortuna con gli uomini) guardando con commiserazione (molto espressiva e poco verbale, sincera?) e senso paternalistico (dall'alto di quale esperienza?) le sofferenze e i problemi umani (dalla pazzia del barbone, alla violenza del bambino all'isterismo-gelosia dell'istruttore di scuola guida) concludendo il tutto - lei, le sue amiche e il regista - con opinabili frasi fatte quali "la fortuna si costruisce.." (tipica di chi appunto non ha conosciuto la sfortuna di nascere in quartieri malfamati, in mezzo a guerre o carestie).
L'ipocrisia è insita già nel titolo del film. A mio modesto avviso la felicità non porta fortuna, al contrario solitamente ne è l'effetto. Allo stesso modo "Poppy" vede la propria fortuna come effetto del suo modo di essere (naturale o artificioso che sia) anzichè accorgersi del contrario, ovvero che se può permettersi allegria e superficialità è proprio perchè tutto le è andato bene, e la regia si fa complice di tale "bugia" non accennando - sicuramente per furbizia, non certo per mancanza di maturità - mai alla vita passata, ne ad eventuali drammi interiori della protagonista.
Concludendo, quest'ultima, portavoce di un modo di vivere libero dai programmi e calcoli che contraddistinguono la vita della sorella - e anche qui c'è da dire che è facile farlo quando si ha già di che vivere, ottiene il contrario di ciò che nell'ultima scena afferma di desiderare ("migliorare il mondo con un sorriso"): ella diviene un personaggio inutile alle vite altrui inquanto se ne estranea dall'alto della sua condizione: lo dimostra il fatto che esce dalla vita di ciascuno dei tre "casi umani" (il barbone, il bambino e l'istruttore) in modo passivo, senza migliorare la loro percezione del mondo ne raggiungerne ella stessa uno stadio maggiore.
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madison763
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lunedì 16 febbraio 2009
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la felicità porta fortuna
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Sono un grande ammiratore di Mike Leigh, mi spiace dirlo ma a mio parere con questo film, non è riuscito a dare all'idea fantastica che ha avuto uno sviluppo adeguato.
Ho trovato uno sviluppo troppo forzato addirittura, in alcuni frangenti banale.
La felicità è uno stato che una persona deve avere lo scopo di perseguire, invece Poppy mi sembrava ubriaca di felicità, così tanto ubriaca di felicità da non poterne godere appieno, la prima scena ne è un esempio quando non ritrova la bicicletta Poppy ha lo stesso livello di felicità che in ogni altro momento del film, risulta quasi una felicità artefatta mono-tono.
Ho trovato banali e quasi finti, anche il personaggio del medico bello, nero e simpatico e l'insegnante di scuola guida, razzista, brutto, intollerante e ignorante (ce le aveva tutte lui), quando magari nella realtà i difetti e i pregi sono più equamente distribuiti nelle persone.
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Sono un grande ammiratore di Mike Leigh, mi spiace dirlo ma a mio parere con questo film, non è riuscito a dare all'idea fantastica che ha avuto uno sviluppo adeguato.
Ho trovato uno sviluppo troppo forzato addirittura, in alcuni frangenti banale.
La felicità è uno stato che una persona deve avere lo scopo di perseguire, invece Poppy mi sembrava ubriaca di felicità, così tanto ubriaca di felicità da non poterne godere appieno, la prima scena ne è un esempio quando non ritrova la bicicletta Poppy ha lo stesso livello di felicità che in ogni altro momento del film, risulta quasi una felicità artefatta mono-tono.
Ho trovato banali e quasi finti, anche il personaggio del medico bello, nero e simpatico e l'insegnante di scuola guida, razzista, brutto, intollerante e ignorante (ce le aveva tutte lui), quando magari nella realtà i difetti e i pregi sono più equamente distribuiti nelle persone.
L'ultimo commento è per l'insegnante, di Flamenco che invece era molto passionale, anche se è risultata banale quando ha parlato degli zingari, del loro orgoglio e del loro riscatto. Io trovo quando si fa razzismo al contrario sia tanto grave di quando si fa razzismo.
Continuare a parlare di persone come razza, popolazione ecc. non fa altro che mantenerli vivi come entità ed è solo rifornimento per le menti bacate e razziste anche se si parla in toni positivi.
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giorgio
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domenica 22 febbraio 2009
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la sensibilita' puo' mettere paura
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LA FELICITA’ PORTA FORTUNA
Un film bello e leggero, ma non nel senso che non affronti argomenti seri, tutt’altro, leggero perché lo fa in maniera delicata con il sorriso sulle labbra, come veniva fatto e purtroppo non più, nella commedia all’italiana.
La protagonista, Poppy, ti appare all’inizio come una svampita, che non sa fare altro che smorfie e sorrisi, ma poi non tardi a capire, che in mondo popolato da nevrotici, falliti e ipertesi, è forse l’unica, insieme alla sua amica Zoe, ad essere una persona normale e sensibile. C’è una scena del film in cui si racchiude molto di quello che il film stesso ci vuol dire: Poppy in piena notte si avvicina, in un posto isolato, ad un barbone che sta vaneggiando e con il candore che la contraddistingue cerca di parlargli.
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LA FELICITA’ PORTA FORTUNA
Un film bello e leggero, ma non nel senso che non affronti argomenti seri, tutt’altro, leggero perché lo fa in maniera delicata con il sorriso sulle labbra, come veniva fatto e purtroppo non più, nella commedia all’italiana.
La protagonista, Poppy, ti appare all’inizio come una svampita, che non sa fare altro che smorfie e sorrisi, ma poi non tardi a capire, che in mondo popolato da nevrotici, falliti e ipertesi, è forse l’unica, insieme alla sua amica Zoe, ad essere una persona normale e sensibile. C’è una scena del film in cui si racchiude molto di quello che il film stesso ci vuol dire: Poppy in piena notte si avvicina, in un posto isolato, ad un barbone che sta vaneggiando e con il candore che la contraddistingue cerca di parlargli. La sensazione che ti assale immediatamente è quella di pensare che sia un’incosciente e che non capisce il rischio che corre, che dovrebbe fuggire e via dicendo. E se ci pensiamo è vero, perché la violenza nelle grandi città e ormai anche nelle piccole è dilagante, però quello che ti colpisce quando ci pensi è che tutto ciò ti porta a criminalizzare la bontà, l’amore verso il prossimo come se fossero questi a mali della società! Per inciso il barbone è innocuo ed è solamente uno dei tanti diseredati della nostra società! Ecco il film secondo me vuole farci riflettere sul fatto che anche le persone buone e sensibili in una società fatta di lupi, finiscono per essere guardate come colpevoli.
Mike Leigh, invece, ti porta lentamente ad apprezzare Poppy in tutte le sue sfaccettature, facendoti capire che non vive nelle nuvole ma ha bene i piedi in terra nonostante sia sempre sorridente ed allegra, e che la sua funzione di maestra la svolge dedicando tutta la sua attenzione e sensibilità ai ragazzini cui insegna, senza ignorare i problemi che gli si parano davanti. Ed alla fine, forse è in questo il titolo, riesce anche ha trovare se non l’amore, sicuramente un ragazzo con cui iniziare una storia.
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robdealb91
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martedì 23 dicembre 2008
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film molto bello
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Leggendo tutti quei commenti negativi mi è sorta la curiosità di andare a vedere questo film, giudicato molto positivamente (e secondo me a ragione) dalla critica, e ho avuto un'ottima sorpresa: il film era molto bello!
La grandezza di Poppy sta nel fatto che, pur avendo un'aria (e anzi essendo) un po' svampita e superficiale, in realtà è molto attenta a chi le sta intorno e alle situazioni che la circondano, senza essere finta e ipocrita, sapendo vivere complementarmente; il messaggio finale sta nel fatto che per ognuno il percorso è diverso (vedi la barca), e che noi possiamo costruire il nostro e cercare di aiutare gli altri a farlo (come Poppy), ben sapendo che non è però tutto, e che può fallire.
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Leggendo tutti quei commenti negativi mi è sorta la curiosità di andare a vedere questo film, giudicato molto positivamente (e secondo me a ragione) dalla critica, e ho avuto un'ottima sorpresa: il film era molto bello!
La grandezza di Poppy sta nel fatto che, pur avendo un'aria (e anzi essendo) un po' svampita e superficiale, in realtà è molto attenta a chi le sta intorno e alle situazioni che la circondano, senza essere finta e ipocrita, sapendo vivere complementarmente; il messaggio finale sta nel fatto che per ognuno il percorso è diverso (vedi la barca), e che noi possiamo costruire il nostro e cercare di aiutare gli altri a farlo (come Poppy), ben sapendo che non è però tutto, e che può fallire.
Ottima Sally Hawkins (e ottimo Eddie Marsan), ottima recitazione, ambientazione e trama, ottimo film!
Da vedere!
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[+] film superficiale e noioso
(di gibo)
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[+] sono totalmente d'accordo con gibo
(di rossovino)
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