gianni lucini
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giovedì 27 settembre 2012
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il western che avrebbe voluto girare pasolini
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Nonostante alcune critiche superficiali questo film va iscritto di diritto all’elenco dei gioiellini western diretti da Corbucci. In estrema sintesi il regista ha voluto realizzare una sorta di versione “picaresca” di “Gangster Story” dal quale attinge il carattere infantile e romantico dei protagonisti, l’incedere da ballata e alcuni elementi della trama caratteristici dei film che narrano le vicende avventurose e sentimentali di coppie che vivono al di là dei limiti della legge. Per l’occasione Corbucci sembra recuperare le atmosfere del suo Django presentando una frontiera degradata, laida, sporca, fredda e spesso fangosa. C’è chi ha scritto che il regista abbia voluto portare sullo schermo il western che avrebbe voluto girare Pasolini.
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Nonostante alcune critiche superficiali questo film va iscritto di diritto all’elenco dei gioiellini western diretti da Corbucci. In estrema sintesi il regista ha voluto realizzare una sorta di versione “picaresca” di “Gangster Story” dal quale attinge il carattere infantile e romantico dei protagonisti, l’incedere da ballata e alcuni elementi della trama caratteristici dei film che narrano le vicende avventurose e sentimentali di coppie che vivono al di là dei limiti della legge. Per l’occasione Corbucci sembra recuperare le atmosfere del suo Django presentando una frontiera degradata, laida, sporca, fredda e spesso fangosa. C’è chi ha scritto che il regista abbia voluto portare sullo schermo il western che avrebbe voluto girare Pasolini. Gli attori principali sono gestiti con grande maestria: Tomas Milian incontenibile e Susan George affascinante pur infagottata in abiti troppo grandi. Grandissimo appare Telly Savalas, capace di regalare una miriade di sfumature al personaggio dello sceriffo persecutore al di là di ogni logica. Sui suoi livelli è anche Laura Betti, tenutaria di un bordello, che sembra rappresentare quasi la conferma dell’impianto pasoliniano del film. Tra gli elementi che hanno penalizzato il film va annoverato il titolo che lo stesso regista in anni successivi ha ritenuto assurdo, inutilmente cervellotico, di impossibile pronuncia, fuorviante e scarsamente memorizzabile.
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dandy
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lunedì 7 settembre 2015
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bonnie e clyde all'amatriciana.
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Curioso quanto sfortunato western che cercava di battere nuove strade quando il genere stava ormai cominciando a calare da noi.Quasi un western femminista,dove al solito bandito rozzo,meschino e cinico si contrappone un'eroina candida(vergine,niente di meno)che lo ridimensiona e ridicolizza,mostrandone tutto il marciume.Il tono è ilare,picaresco,fuori dalle regole di genere:di fatto,il pubblico non apprezzò e oggi recuperarlo è difficile.Va rivalutato,anche perchè tra i due protagonisti l'alchimia è perfetta.Milian sembra fare le prove per Er Monnezza,e la George aderisce bene al suo personaggio(beninteso,non si spoglia).Da non dimenticare Savalas,insolito cattivo che fa una fine sorprendente.
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Curioso quanto sfortunato western che cercava di battere nuove strade quando il genere stava ormai cominciando a calare da noi.Quasi un western femminista,dove al solito bandito rozzo,meschino e cinico si contrappone un'eroina candida(vergine,niente di meno)che lo ridimensiona e ridicolizza,mostrandone tutto il marciume.Il tono è ilare,picaresco,fuori dalle regole di genere:di fatto,il pubblico non apprezzò e oggi recuperarlo è difficile.Va rivalutato,anche perchè tra i due protagonisti l'alchimia è perfetta.Milian sembra fare le prove per Er Monnezza,e la George aderisce bene al suo personaggio(beninteso,non si spoglia).Da non dimenticare Savalas,insolito cattivo che fa una fine sorprendente.E Laura Betti,tenutaria del bordello,ha un che di Felliniano.Colonna sonora di Ennio Morricone.
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fedeleto
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sabato 27 febbraio 2016
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la banda milian-george
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Dopo aver diretto ottimi western,Sergio Corbucci (Django,bersaglio mobile)ritorna al genere con qualche perplessità.La trama semplice in stile Bonny e Clyde,racconta di un fuorilegge e della recluta di Sunny,una ragazza che vuole allearsi con lui.Insieme derubano le Banche e i ricchi.Ma sulla loro pista trovano lo sceriffo Franciscus che non li molla.Western senza troppe pretese che sicuramente è aiutato dall'istrionico Tomas Milian,personaggio che dona una certa simpatia in varie scene (attaccarsi alla mammella della mucca,farsi scattare le foto per metterle sulle taglie,e trattare sempre male la sua Sunny),ma in fondo non manca nemmeno il tema del dualismo,Sunny è il suo opposto e poi invece i ruoli si invertono diventando lei la la capa della banda.
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Dopo aver diretto ottimi western,Sergio Corbucci (Django,bersaglio mobile)ritorna al genere con qualche perplessità.La trama semplice in stile Bonny e Clyde,racconta di un fuorilegge e della recluta di Sunny,una ragazza che vuole allearsi con lui.Insieme derubano le Banche e i ricchi.Ma sulla loro pista trovano lo sceriffo Franciscus che non li molla.Western senza troppe pretese che sicuramente è aiutato dall'istrionico Tomas Milian,personaggio che dona una certa simpatia in varie scene (attaccarsi alla mammella della mucca,farsi scattare le foto per metterle sulle taglie,e trattare sempre male la sua Sunny),ma in fondo non manca nemmeno il tema del dualismo,Sunny è il suo opposto e poi invece i ruoli si invertono diventando lei la la capa della banda.Soggetto di Sergio Corbucci e sceneggiatura di Amendola, Ciuffini,Bolzoni,Corbucci e Forque.Ci si aspettava qualcosa in più,ma del resto i tempi del Grande silenzio e Django sono finiti da un pezzo e si vede.Guardabile e nulla più.
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