movieman
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domenica 28 agosto 2011
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un residuo di paganesimo
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C'erano una volta i Druidi, ossia uno dei popoli dell'antica Inghilterra che, per ingraziarsi le divinità e avere quindi raccolti abbondanti,sacrificavano spesso vite animali o umane. Queste usanze antiche sono, per fortuna, scomparse ( spero ) ma evidentemente hanno lasciato il loro segno nell'inconscio dell'umanità. Il cinema horror, quello anglosassone in particolare ( si pensi ad "Halloween 3", per esempio ), ce li ricordano. Nel caso di questo bellissimo film di Dan Curtis, regista famoso nel mondo dell horror televisivo dell'epoca, il dio che esige sacrifici umani è, addirittura, una villa. Una casa-mostro, insomma. Qui succede che una coppia ( Karen Black e Oliver Reed ) affitti, per i mesi estivi, una graziosa villetta di campagna.
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C'erano una volta i Druidi, ossia uno dei popoli dell'antica Inghilterra che, per ingraziarsi le divinità e avere quindi raccolti abbondanti,sacrificavano spesso vite animali o umane. Queste usanze antiche sono, per fortuna, scomparse ( spero ) ma evidentemente hanno lasciato il loro segno nell'inconscio dell'umanità. Il cinema horror, quello anglosassone in particolare ( si pensi ad "Halloween 3", per esempio ), ce li ricordano. Nel caso di questo bellissimo film di Dan Curtis, regista famoso nel mondo dell horror televisivo dell'epoca, il dio che esige sacrifici umani è, addirittura, una villa. Una casa-mostro, insomma. Qui succede che una coppia ( Karen Black e Oliver Reed ) affitti, per i mesi estivi, una graziosa villetta di campagna. La casa è alquanto carina, ha perfino una graziosa piscina ed un giardino. I proprietari sono due sinistri figuri, fratello e sorella, ma il prezzo dell'affitto è talmente conveniente che il marito subodora la fregatura. La moglie, però, lo convince ad affittare la casa, anche se nel contratto c'è un obbligo piuttosto strano: i due dovranno portare i pasti alla mamma ottantenne dei due proprietari e la vecchia non vuole essere vista, nè tantomeno vuole uscire dalla sua stanza. I coniugi vanno quindi ad abitarci con al seguito il figlioletto ed una arzilla zietta del marito ( una strepitosa Bette Davis ). Ovviamente, il Male farà la sua parte: la villa si rinnova ciclicamente con il sangue versato dai propri inquilini. Diciamo la verità, l'idea della casa assassina ( con tanto di piante killer nel giardino e nel viale ! ) in sè fa ridere. Eppure ... eppure l'abilità del regista, coadiuvato da bravi interpreti e da una certa cura scenografica negli interni, è quella di aver saputo ricreare un orrore insinuante che si trasforma ben presto in un profondo disagio. Il fantastico - e l'horror in particolare - funziona meglio se si insinua lentamente nel quotidiano. Qui l'orrore parte dai particolari, dagli oggetti ( quando il piccolo di casa rompe accidentalmente un vaso intuiamo che quell'incidente avrà sicuramente delle conseguenze ! ), da ciò che, all'apparenza, è solare ed ovattato ( i bellissimi fiori, per esempio, di cui la casa è piena ) e invece si apre a squarci di improvvisa crudeltà come nella famosa scena della piscina. Il film riesce ad inquietare proprio perchè nasconde il Male dietro a ciò che è all'apparenza rassicurante. E non fa solo questo: la sceneggiatura riesce perfino a ribaltare intelligentemente molti clichès non risparmiandosi in colpi di scena veramente riusciti che naturalmente non starò a raccontarvi. Vi basti pensare che, secondo il sottoscritto, l'apparente lentezza ( che qualcuno lamenta ) della prima parte serve solo a preparare i giri di boa della parte finale trascinando lo spettatore verso un finale crudele e totalmente inaspettato e non privo di un certo umorismo nero. Non ho dubbi: uno dei migliori - e dei più sottovalutati - film sul tema della casa maledetta.
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taniamarina
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sabato 25 aprile 2009
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ci sono ossessioni e ossessioni
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L'inizio batte ossessivamente sulla descrizione di una famiglia serena, fin quasi alla nausea, sembrerebbe essere un voluto "sbaglio" cinematografico. Ma l'atmosfera cambia a poco a poco, e le porte e gli antri e le piante di casa assumono forme gotiche fatte ad arte, fin quando l'aggressione del padre al figlio shocca davvero, e il lungometraggio assume una forma completamente diversa. Forse uno dei film più belli sulle case infestate da cattivi ricordi; e il viso della protagonista, alla fine, si ricorderà per l'assoluta malignità che spaventa davvero.
Per gli amanti della suspence, è imperdibile.
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dandy
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venerdì 6 novembre 2015
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una ballata senza scampo.
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Dal romanzo di Robert Marasco un horror di tutto rispetto,ai tempi poco visto ma diventato col passare degli anni famoso come merita.Curtis rifugge effetti ed effettacci,fa trasparire l'orrore dai piccoli dettagli,orchestra con maestria il crescendo di oppressione e terrore,e dirige il cast in modo perfetto.La confezione è elegante,ma le musiche sono un un pò enfatiche,mentre la fotografia flou è superflua per l'atmosfera inquietante che si respira.Il romanzo ha evidentemente ispirato Stephen King per "Shining",e anche i duei film si assomigliano in più punti.Qui a impazzire è la moglie,il film di Kubrick ebbe uno strasuccesso immediato.Ma qui il finale è totalmente tragico.
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Dal romanzo di Robert Marasco un horror di tutto rispetto,ai tempi poco visto ma diventato col passare degli anni famoso come merita.Curtis rifugge effetti ed effettacci,fa trasparire l'orrore dai piccoli dettagli,orchestra con maestria il crescendo di oppressione e terrore,e dirige il cast in modo perfetto.La confezione è elegante,ma le musiche sono un un pò enfatiche,mentre la fotografia flou è superflua per l'atmosfera inquietante che si respira.Il romanzo ha evidentemente ispirato Stephen King per "Shining",e anche i duei film si assomigliano in più punti.Qui a impazzire è la moglie,il film di Kubrick ebbe uno strasuccesso immediato.Ma qui il finale è totalmente tragico.E anche qui c'è una similarità con quello di "Shining":l'uso delle foto.
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noia1
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giovedì 3 agosto 2017
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magistrale ed atipico
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Una famigliola accetta l’offerta di una coppia di anziani trascorrendo durante il loro periodo vacanziero un soggiorno nella loro vecchia ma fatiscente casa, naturalmente l’offerta troppo vantaggiosa nasconde un segreto terribile.
Film d’altri tempi come davvero si può dire di pochi altri, di certo un pilastro della categoria case infestate ma importante soprattutto perché atipico ed interessante oggi come al tempo, dalla sua parte a determinarne il successo c’è sicuramente un cast di stelle che per di più fa un bel figurone devo ammetterlo.
Film con sfumature diverse a seconda dell’occhio che ci si dedica, per alcuni può non succedere assolutamente niente mentre per altri potrebbero esserci spunti per infinite conversazioni, per alcuni può risultare piatto mentre per altri quadrato ad un modo perfetto per introdurre lo spettatore ai suoi profondi e cupi sottotesti.
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Una famigliola accetta l’offerta di una coppia di anziani trascorrendo durante il loro periodo vacanziero un soggiorno nella loro vecchia ma fatiscente casa, naturalmente l’offerta troppo vantaggiosa nasconde un segreto terribile.
Film d’altri tempi come davvero si può dire di pochi altri, di certo un pilastro della categoria case infestate ma importante soprattutto perché atipico ed interessante oggi come al tempo, dalla sua parte a determinarne il successo c’è sicuramente un cast di stelle che per di più fa un bel figurone devo ammetterlo.
Film con sfumature diverse a seconda dell’occhio che ci si dedica, per alcuni può non succedere assolutamente niente mentre per altri potrebbero esserci spunti per infinite conversazioni, per alcuni può risultare piatto mentre per altri quadrato ad un modo perfetto per introdurre lo spettatore ai suoi profondi e cupi sottotesti.
Di certo qui abbiamo a che fare con la storia del cinema perché è oggettivo che d’ora in poi – da dopo l’uscita nelle sale – s’è aperta la strada ad una nuova concezione della casa infestata ancora oggi molto potente e che ancora non smette di sfornare variazioni sul genere. Personalmente comunque penso che per quanto riguarda l’analisi dei rapporti nella famiglia nessuno sia stato tuttora in grado di eguagliare la gelida delicatezza che ha usato il regista Dan Curtis in questa pellicola. Non siamo semplicemente di fronte all’idilliaca rappresentazione di un amore incondizionato portato a dura prova da poteri demoniaci, non siamo illusi di niente perché il ritratto familiare è il più realistico possibile e non parlo dell’illusione (al contrario) che il male si possa insinuare tra rapporti scricchiolanti, i tre protagonisti non fanno parte d’alcun tipo di stereotipo. Ne deriva un’analisi della discesa agli inferi quanto più dolorosa ed agghiacciante possibile non solo perché la netta sensazione che il male venga proprio da Ben (Oliver Reed) e da sua moglie (Karen Black) ma soprattutto perché – al di là della magistrale quadratura – tutto è rappresentato con una precisione tale che ha il sapore d’un’atroce cronaca.
Al di là di quanto penso sia bello comunque lo consiglio come dimostrazione tangibile di come è cambiato il cinema, un prodotto del genere ora come ora è impossibile ad un pubblico ormai rimbambito dagli jumpscare che rompono ritmi ormai forsennati. La cosa che però veramente bisogna tenere a mente è che al tempo questo fu un successo, in un tempo dove il pubblico era molto più curioso e l’ambiente sperimentava ed azzardava poteva quindi capitare che le atmosfere miste all’abilità nei tempi ed all’accortezza nelle inquadrature venissero riconosciute. Non mancano naturalmente gli effetti speciali e i bei soprassalti, anzi, ai più sadici il finale farà impazzire; certo però questa è un’ottima testimonianza che il cinema è anche ben altro.
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