Antonio Margheriti risultò sempre essere una sorta di Roger Corman italiano, dando originalità e dignità ai suoi interessanti B-Movie attraverso uno stile registico vivido e una sceneggiatura coinvolgente, con inevitabili alti e bassi degni di una filmografia libera e indipendente. Molto bistrattato da gran parte della critica soprattutto per una generale povertà di mezzi nella produzione, la sua rivalutazione oggi parte da una schiera di intelligenti estimatori, tra cui Quentin Tarantino. "Il mondo di Yor", adattamento della relativa serie televisiva, verte su un personaggio dei fumetti apparso su Lanciostory e ideato da Juan Zanotto ed Eufenio Zappietro, l'intrepido Yor, coraggioso ed agile guerriero di un'epoca lontana protagonista di storie che hanno sperimentato una straripante mescolanza di generi: fantascienza, preistoria, avventura, weird, non senza un immancabile pizzico di fantasy.
[+]
Antonio Margheriti risultò sempre essere una sorta di Roger Corman italiano, dando originalità e dignità ai suoi interessanti B-Movie attraverso uno stile registico vivido e una sceneggiatura coinvolgente, con inevitabili alti e bassi degni di una filmografia libera e indipendente. Molto bistrattato da gran parte della critica soprattutto per una generale povertà di mezzi nella produzione, la sua rivalutazione oggi parte da una schiera di intelligenti estimatori, tra cui Quentin Tarantino. "Il mondo di Yor", adattamento della relativa serie televisiva, verte su un personaggio dei fumetti apparso su Lanciostory e ideato da Juan Zanotto ed Eufenio Zappietro, l'intrepido Yor, coraggioso ed agile guerriero di un'epoca lontana protagonista di storie che hanno sperimentato una straripante mescolanza di generi: fantascienza, preistoria, avventura, weird, non senza un immancabile pizzico di fantasy. Una sorta di ambientazione kitsch è spesso stata una costante nel cinema di Margheriti e qui i rapporti spaziotemporali vengono aboliti affinché la fantasia regni sovrana. È dunque un mondo in cui l'avventura fantastica è signora incontrastata e il regista romano pare muoversi con estrema disinvoltura. In questo contesto egli riesce in verità a realizzare un prodotto entusiasmante, con un cast finalmente un po' più internazionale e appropriato del solito, nonché a mettere in scena una fantasmagorica vicenda che rievoca i fasti del cinema creativo di quegli anni e di quelli precedenti. Un esempio di come una volta l'immaginazione e la potenza visiva dettavano le regole di un modo di fare cinema oggi oramai sottovalutato.
[-]
|
|