Discendente di una nobile famiglia siciliana, svolse un'intensa attività teatrale, rimanendo tuttavia sempre un attore di secondo piano, nonostante le buone doti drammatiche, la signorilità e la disinvoltura dei modi. Pur avendo sostenuto un gran numero di ruoli in teatro, nel cinema e nella televisione, gli furono offerte occasioni troppo inadeguate per permettergli di raggiungere una vera notorietà. Fino da giovane recitò in ottime compagnie teatrali, facendosi apprezzare per il suo fine umorismo e per la sobrietà della recitazione, tanto da essere considerato uno dei più efficaci caratteristi degli anni Trenta-Quaranta. Attivo anche durante la guerra, lavorò con successo nel teatro di rivista, scritturato dalle migliori compagnie fino alla metà degli anni Cinquanta, quando decise di ritornare alla sua antica passione, il teatro di prosa, con il Teatro Stabile di Genova; negli ultimi anni della sua attività artistica, lo troviamo infatti accanto al grande Romolo Valli, diretto da Giorgio De Lullo, nel malinconico e memorabile Prima del silenzio (1979). Scandurra esordì nel cinema nel 1938, in Giuseppe Verdi (Carmine Gallone); ma anche sul grande schermo non ebbe mai l'occasione di interpretare ruoli degni delle sue qualità e della sua preparazione; fa eccezione un unico film, I promessi sposi, diretto nel 1941 da Mario Camerini, in cui fu un eccellente conte Attilio, l'ironico e schernevole cugino di Don Rodrigo. In TV Scandurra fu spesso presente, sia nel teatro di rivista che in sceneggiati di successo; dal 1964 al 1968 fu una presenza quasi fissa in trasmissioni ad episodi, di vario genere ed argomento; ma l'ambito nel quale poté far valere meglio le sue qualità sempre sottovalutate, fu una serie di commedie adattate per il piccolo schermo. Nel 1968, diretto ottimamente da Mario Ferreri in una di esse, Gallina vecchia, Scandurra offrì una splendida interpretazione da co-protagonista, recitata in un piacevole vernacolo fiorentino, accanto ad una magnifica Sarah Ferrati e ad un giovane Renzo Montagnani.