toty bottalla
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martedì 17 gennaio 2023
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storia di conversione alla vita!
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Un film divertente e profondo interpretato benissimo e diretto bene. L'argomento religioso è trattato con discrezione ed ironia e la morale che si evince dalla storia appare chiara e indiscutibile perchè Tommaso rinasce alla fine del racconto!
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giovedì 6 maggio 2021
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il confronto giallini-gassman è strepitoso
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Sono d'accordissimo con la sua bella recensione. La cosa che più mi è piaciuta del film è il modo in cui Don Pietro risponde all'approccio di Tommaso. Il prete, da uomo di mondo abituato a confrontarsi con tantissima gente e per giunta con un passato difficile, capisce di avere a che fare con un personaggio complesso ed intuisce anche che lo sta imbrogliando ma decide comunque di aiutarlo e tutto questo glielo fa capire con una ironia ed un disincanto profondamente romani che Tommaso, da buon romano pure lui, coglie al volo. Tommaso, che era partito con l'idea di smascherare un delinquente mistificatore, sospende il giudizio e diventa attento e recettivo. E' proprio così che si può ottenere il meglio dai rapporti umani.
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giovanni tonti
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mercoledì 27 novembre 2019
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da tanto non ridevo di gusto
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Veramente piacevole, ritmo veloce, sceneggiatura brillante e una comicita' che al 50% deve dire grazie agli attori consumati che compongono il cast.
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giovedì 6 settembre 2018
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se dio vuole
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Concordo sulla recensione di Paolo Casella. Ottimo film. rilassante e con contenuto. Italo
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antrace
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mercoledì 4 ottobre 2017
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un annuncio imprevisto
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Tommaso e Pietro vivono nella stessa città, a poca distanza, con idee e prospettive del tutto lontane. Il primo è un valente chirurgo, borioso e pago, sicuro nelle relazioni familiari, l'altro è un sacerdote originale, coinvolgente. Li unisce un giovane ventenne, Andrea, figlio del medico, che frequenta la parrocchia di don Pietro e decide di prendere i voti. L'annuncio dell'imprevista vocazione di Andrea giunge come una bastonata, a sconvolgere la vita di tutta la sua famiglia, pronta ad assecondare ogni desiderio del ragazzo, ma a digiuno di qualsiasi riferimento evangelico. Tommaso cerca di frenare l'iniziativa di Andrea, ponendosi sulle tracce del presunto suggeritore, di colui che ritiene abbia sedotto la coscienza del figlio, ossia di quel prete mellifluo e subdolo che lo ha distolto dagli studi universitari.
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Tommaso e Pietro vivono nella stessa città, a poca distanza, con idee e prospettive del tutto lontane. Il primo è un valente chirurgo, borioso e pago, sicuro nelle relazioni familiari, l'altro è un sacerdote originale, coinvolgente. Li unisce un giovane ventenne, Andrea, figlio del medico, che frequenta la parrocchia di don Pietro e decide di prendere i voti. L'annuncio dell'imprevista vocazione di Andrea giunge come una bastonata, a sconvolgere la vita di tutta la sua famiglia, pronta ad assecondare ogni desiderio del ragazzo, ma a digiuno di qualsiasi riferimento evangelico. Tommaso cerca di frenare l'iniziativa di Andrea, ponendosi sulle tracce del presunto suggeritore, di colui che ritiene abbia sedotto la coscienza del figlio, ossia di quel prete mellifluo e subdolo che lo ha distolto dagli studi universitari. Il medico è un ateo convinto, ostile alla Chiesa, deciso a impedire che Andrea indossi l'abito talare. Si adopera così a frequentare Don Pietro, convinto di poterne smascherare atteggiamenti ambigui e vizi privati; dal rapporto tra i due nascerà invece un' intesa sincera, che indurrà il chirurgo a ripensamenti profondi. Il ragazzo, dopo alcune esperienze religiose, tornerà ai suoi studi, mentre il prete sarà vittima di un grave incidente e sottoposto ai ferri per evitare la morte. Non si sa se il racconto ironico e brillante di Edoardo Falcone abbia voluto lasciare un segno di fede , certo il regista con tratti semplici descrive la dirompenza di un sacerdote un pò stravagante nel mondo attuale, come a dire che la sua predicazione assuma toni sorprendenti e nuovi nel muto, bolso scenario delle case benestanti, sia un soffio vitale, di fronte a considerazioni cerebrali, di una cultura laica presuntuosa e spenta. Temi seri, affrontati con le mani leggere e sapienti della commedia, per fare ridere e riflettere, senza schemi convenzionali. Il regista è bravo, lo scopo sembra raggiunto.
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sargi67
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martedì 22 novembre 2016
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il burbero tenerone.....
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Grande interpretazazione del duo Gassman / Giallini.
Un grande film, dove il cardiochirurgo burbero (Giallini) bravo, onesto e serio nella sua professione, si trova spiazzato e contrariato davanti alla decisione del figlio Andrea (il giovane Enrico Oetiker) di diventare prete.
Credendo che a convincere il proprio figlio a questa scelta sia stato il prete Don Pietro (Gassman), dopo diverse peripezie, a tratti spassose, si rende conto che (grazie soprattutto all'apporto schietto e deciso di Don Pietro) la decisione del figlio va rispettata e, dal quel burbero cardiochirurgo, viene fuori un padre dal cuore tenero che non rinuncia alle sue idee, ma sicuramente una persona migliorata dal proprio egoismo.
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Grande interpretazazione del duo Gassman / Giallini.
Un grande film, dove il cardiochirurgo burbero (Giallini) bravo, onesto e serio nella sua professione, si trova spiazzato e contrariato davanti alla decisione del figlio Andrea (il giovane Enrico Oetiker) di diventare prete.
Credendo che a convincere il proprio figlio a questa scelta sia stato il prete Don Pietro (Gassman), dopo diverse peripezie, a tratti spassose, si rende conto che (grazie soprattutto all'apporto schietto e deciso di Don Pietro) la decisione del figlio va rispettata e, dal quel burbero cardiochirurgo, viene fuori un padre dal cuore tenero che non rinuncia alle sue idee, ma sicuramente una persona migliorata dal proprio egoismo.
Un film che fa riflettere e che fa interrogare il proprio "io", sempre alla ricerca del meglio, quel meglio che si vuole trasmettere a tutti i costi verso le persone vicine e che amiamo, ma che spesso si dimentica e, appunto perchè le amiamo, bisogna rispettarle nelle decisioni della loro vite,senza pregiudizi e senza senno del poi, qualunque risultato esso sia....
Bello ed emozionante il finale con il sottofondo di una canzone di De Gregori e un Giallini veramente strepitoso!
Ottimo film! Bravissimi tutto il cast e il regista Falcone.
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maria f.
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venerdì 28 ottobre 2016
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evviva i buoni film!
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In una trasmissione televisiva nella quale c’era la presentazione del film "Se Dio vuole", ho sentito Gassman e Giallini che con grande sincerità hanno dichiarato di essere atei. Durante tutto il film, la loro esecuzione è stata talmente credibile che stentavo a pensare che lo fossero davvero. L’obiezione potrebbe essere: sono attori, è il loro mestiere, allora se s’interpreta un delinquente mica poi fuori scena, si sposa quel “ credo”? E’ vero dopo la rappresentazione il metodo Stanislavskij per forza di cosa deve essere abbandonato, ma per certe interpretazioni che portano inevitabilmente a considerazioni così intense e a valutazioni profonde sarebbe veramente notevole per un attore potere trattenere quanto più possibile dentro di sé il beneficio di quell’opera.
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In una trasmissione televisiva nella quale c’era la presentazione del film "Se Dio vuole", ho sentito Gassman e Giallini che con grande sincerità hanno dichiarato di essere atei. Durante tutto il film, la loro esecuzione è stata talmente credibile che stentavo a pensare che lo fossero davvero. L’obiezione potrebbe essere: sono attori, è il loro mestiere, allora se s’interpreta un delinquente mica poi fuori scena, si sposa quel “ credo”? E’ vero dopo la rappresentazione il metodo Stanislavskij per forza di cosa deve essere abbandonato, ma per certe interpretazioni che portano inevitabilmente a considerazioni così intense e a valutazioni profonde sarebbe veramente notevole per un attore potere trattenere quanto più possibile dentro di sé il beneficio di quell’opera. L’argomento sull’esistenza di un essere superiore è sempre affascinante e tocca sempre, anche se non sempre si ammette, corde molto sensibili che inevitabilmente vibrano dentro di ognuno e anche se si preferisce non sempre affrontare il tema, siamo trascinati a riflettere e a porci domande, che poi sono le solite, banali domande che non hanno una risposta e che quindi ci portano a credere che non esiste un organizzatore, un ideatore, un creatore. Eppure anche se non si è credenti forse ci si può arrivare in modo razionale e avere una risposta concreta: noi siamo fatti di materia che sappiamo essere destinata dopo la morte a diventare cenere, e per quanto si possa essere ateo o agnostico, tuttavia bisogna ammettere l’esistenza di un’altra parte di noi fatta di non materia che possiamo chiamare intelligenza, anima, carisma, bellezza, sapienza, cattiveria, desiderio di potere, malvagità, sagacia, gentilezza e così via. Poiché quest’ultima parte di noi è incorporea, non potrà subire quel processo di disfacimento cui il nostro corpo sarà soggetto. Un'intelligenza superiore deve per forza aver organizzato il creato, ammettiamolo,non ci disperiamo e soprattutto non fingiamo indifferenza. Ciò che sostengo non sarò mai in grado di dimostrarlo, ma nessuno potrà mai asserire l’esatto contrario e allora, abbandoniamoci, e accettiamo e amiamo ciò che ci circonda. Tanti scienziati sono fortemente e convintamente atei ma tantissimi altri sono profondamente credenti e allora perché non proviamo a leggere e a scoprire come mai hanno scelto quel percorso di vita? Il film è allo stesso tempo leggero e scomodo, con dialoghi armoniosi e sempre pertinenti all’assunto. Gli attori tutti validi, un particolare applauso per Laura Morante.
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aristoteles
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domenica 10 luglio 2016
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il prete e il chirurgo
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Simpatica commedia su Dio,la famiglia e il senso della vita.
Un chirurgo saccente troverà nell'amicizia con un prete ex galeotto, le risposte a domande che in fondo non si è mai posto.
C'è molto umorismo,goliardia a bizzeffe e la voglia di toccare temi piuttosto profondi.
Non tutto funziona a causa di una sceneggiatura a tratti banale e approssimativa ma tutto sommato si respira un'aria godibile.
Davvero divertente la "falsa" famiglia.
Adoro Giallini ma questa volta mi ha convinto di più il buon Gassman.
2 stelle che passo a tre perché è vuna commedia italiana.
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barbyrosemarie
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mercoledì 20 aprile 2016
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rinascita spirituale verso l'umano e il sociale
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- nel film la moglie Carla è una sessantottina, che ha conservato quei valori ideologici di sinistra che erano finalizzati a capovolgere una cultura tradizionale, creduti, allora, come vincenti, li vuole rivivere e si coinvolge assieme ai ragazzi, ma oramai quei valori, sono messi in discussione ( nel film Carla si ritrova con ecchimosi e occhi pesti) e il regista Falcone, contrappone così quei ragazzi con i ragazzi che seguono il Vangelo e Don Pietro, verso nuove rinascite, verso strade che danno un senso ai valori sociali e umani.
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- nel film la moglie Carla è una sessantottina, che ha conservato quei valori ideologici di sinistra che erano finalizzati a capovolgere una cultura tradizionale, creduti, allora, come vincenti, li vuole rivivere e si coinvolge assieme ai ragazzi, ma oramai quei valori, sono messi in discussione ( nel film Carla si ritrova con ecchimosi e occhi pesti) e il regista Falcone, contrappone così quei ragazzi con i ragazzi che seguono il Vangelo e Don Pietro, verso nuove rinascite, verso strade che danno un senso ai valori sociali e umani.
Cito dal Corriere della Sera del 18 aprile 2016 frasi dell'ex segretario del Partito Comunista, Fausto Bertinotti, marxista non pentito, che da un po' di tempo dialoga con movimenti religiosi:
« il movimento operaio è morto», e «solo la Chiesa sta cercando di reagire.. "il rapporto sbagliato con il potere e le istituzioni è causa dello smarrimento e dell'identità di cui soffre la sinistra...il dialogo con chi ha una fede può essere la scintilla che ridà speranza". (Corriere della Sera 18 aprile 2016).
Sul finale del film dove Tommaso, eccellente cardiochirurgo, attendibile e critico, ma incompleto, si ritrova per l' amicizia nata con Don Pietro a dare fiducia a Cristo che nella chiesetta da restaurare cerca, mettendo il suo talento di bravo chirurgo, di togliere le macchie, appellandosi all'icona di Cristo affinchè attraverso un miracolo salvi Don Pietro, poi esce a riprendere quella visione più aperta e metafisica della natura ...è il cammino di Tommaso, che il film non dice, ma che fa intravedere.
Barbra
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fabio57
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venerdì 8 aprile 2016
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commedia divertente e delicata
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La commedia italiana non è morta e infatti, di tanto in tanto, ci capita di vedere qualche prodotto interessante.E' il caso di questo film,delicato, carino,privo di volgarità, contenuto,spiritoso e intelligente.Giallini e Gassman sono sempre più bravi e convincenti.Il finale della storia invece lascia un tantino perplessi, perchè abbandona i toni spumeggianti che la contraddistinguono fino a quel momento , per prendere una deriva malinconica e drammatica
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