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lunedì 9 luglio 2018
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il primo soggetto di cesare zavattini fa centro
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Il soggetto di Cesare Zavattini dà l'impronta al film che si avvale di un regista tra i migliori di quegli anni, autore di un altro film indimenticabile (Gli uomini che mascalzoni...). Ma l'ingresso nel mondo cinematigrafico di Zavattini non può che essere sbalorditivo. Ci senti il piglio francese di René Clair, ma anche la spumeggiate fantasticheria del nuovo soggettista che si muove in un clima ben lontano dalla realtà di quegli anni.:Mentre si girava Darò un milione si preparava l'avventura africana della conquista dell'Abissinia che legò l'Italia alla fatale alleanza con la Germania nazista. L'evasione in un mondo di sogno, dove il bene e l'amore trionfano, è la risposta d'una cinematografia di margine ai trionfalismi di Scipione l'africano o di Luciano Serra pilota.
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Il soggetto di Cesare Zavattini dà l'impronta al film che si avvale di un regista tra i migliori di quegli anni, autore di un altro film indimenticabile (Gli uomini che mascalzoni...). Ma l'ingresso nel mondo cinematigrafico di Zavattini non può che essere sbalorditivo. Ci senti il piglio francese di René Clair, ma anche la spumeggiate fantasticheria del nuovo soggettista che si muove in un clima ben lontano dalla realtà di quegli anni.:Mentre si girava Darò un milione si preparava l'avventura africana della conquista dell'Abissinia che legò l'Italia alla fatale alleanza con la Germania nazista. L'evasione in un mondo di sogno, dove il bene e l'amore trionfano, è la risposta d'una cinematografia di margine ai trionfalismi di Scipione l'africano o di Luciano Serra pilota. Il film allora passò senza grande risonanza, come altri che oggi invece ammiriamo perché rispondenti a un fantastico filmico che è l'essenza dell'arte cinematigrafica. In tal senso andrebbe riscritta la storia del cinema italiano tra le due guerre.
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ralphscott
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domenica 14 febbraio 2010
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sembra americano
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Divertente,allegra e delicata commedia che strizza l'occhio agli USA,mi ricorda subito Jon Doe. Film corale,idealismo,certo anche un po' di maniera (in quegli anni imprescindibile),profumo di tempi lontanissimi. La Norris piange laddove qualunque ragazza di oggi sfrutterebbe la situazione. De Sica distinto,perfetto nel ruolo
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cinephile 62
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domenica 2 marzo 2008
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piacevole
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Commedia leggera e piacevole,messa in scena con garbo e compostezza da un regista (Camerini)che non non fa pesare mai la sua presenza.Specchio dei tempi,può competere con con i film prodotti in quegli anni in America.Certo,il regista non ha pretese artistiche ma riesce ad offrire(almeno negli anni trenta)una serie di opere godibilissime,caratterizzate da buon gusto e spensieratezza.
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michel
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martedì 18 settembre 2007
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sarà per un altra volta
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La città è in fibrillazione; un milionario si aggira travestito da mendicante pronto a premiare con un milione ogni sincero atto di generosità. La sceneggiatura di Zavattini, che sarebbe piaciuta a Capra, sfugge di mano a Camerini, poco avvezzo ai ritmi accesi della farsa. Le gag riuscite, la buona interpretazione, al pari degli abiti scollati di Assia Noris, sembrano chiedere scusa allo spettatore per i limiti della messa in scena.
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