L'elemento del crimine

Un film di Lars von Trier. Con Michael Elphick, Me Me Lai, Esmond Knight, Jerold Wells, Ahmed El Shenawi.
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Titolo originale Forbrydelsens element. Giallo, durata 103 min. - Danimarca 1984. MYMONETRO L'elemento del crimine * * * - - valutazione media: 3,08 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
steffa domenica 21 gennaio 2024
chiaroscuri Valutazione 2 stelle su cinque
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lungometraggio d'esordio con componenti stilistiche di assoluto rilievo, dalla regia alla fotografia, con un interessante alone surrealista, peccato che la trama sia davvero molto mediocre

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tarantinofan96 giovedì 1 maggio 2014
la mente criminale secondo secondo von trier Valutazione 5 stelle su cinque
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Attraverso l'aiuto di uno psicanalista, il detective Fisher racconta gli eventi che gli sono successi mentre era in Europa sulle tracce di un killer di bambine. Primo film del regista danese Lars Von Trier (famoso per film come Dogville, Dancer In The Dark, Antichrist) e anche primo capitolo della sua trilogia Europea (continuata con Epidemic e Europa), l' Elemento Del Crimine è una detective story ricca di psicologia e spunti che verranno poi ripresi dal regista per descrivere tutte le sue storie future. L'Elemento Del Crimine è anche un libro presente nel film, scritto da Osbourne che è il capo di Fisher, nel quale viene descritto un metodo di indagine che consiste nell'immedesimarsi nel serial killer. [+]

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noia1 sabato 26 aprile 2014
un'indagine in salsa trier Valutazione 3 stelle su cinque
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Un detective rievoca tramite ipnosi una sconvolgente esperienza del passato legata al suo ritorno in Europa dopo tredici anni per risolvere un caso. Il caso riguardava un serial killer che uccideva e mutilava bambine, per scovarlo dovrà immedesimarsi lui stesso nel serial killer, una mossa che lo consumerà e con il passare del tempo il confine tra lui e il serial killer si ridurrà fino quasi all’inesistenza.
Una sola regola: sperimentazione. Quando si ha a che fare con Lars Von Trier non ci si più aspettare qualcosa che non sia sorprendente o spiazzante. Un viaggio in un mondo onirico con personaggi che non stanno né in cielo e nemmeno in terra, ambientazioni frastornanti, protagonisti nevrotici; come al solito capita con i suoi film, Trier cerca di trasmetterci parte delle sue inquietudini e paranoie sfruttando uno stile visionario e che lascia il segno. [+]

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gianleo67 sabato 19 aprile 2014
frammenti di un omicidio...secondo von trier Valutazione 3 stelle su cinque
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Un oscuro e tormentato agente di polizia, ritornato al Cairo dopo un soggiorno di due anni in Germania, racconta , in una lunga confessione ipnotica al suo analista, la sua esperienza professionale in Europa sulle tracce di un pericoloso e sanguinario killer seriale di bambine. Le sue reminescenze, alla stregua di un allucinato ed onirico viaggio in un inferno uggioso e crepuscolare, ripercorrono il rischioso e controverso metodo di indagine che il detective  apprende dalla lettura del manuale teorico del professor Osborne, suo maestro e mentore , e che si basano su una completa e totale identificazione con la psicologia omicida.
Come l'anarchico e libertario 'volo d'angelo' dei suoi allucinati e reietti contestatori sociali, il giovane regista danese Lars Von Trier decide di esordire nel lungometraggio con questa spericolata operazione di contaminazione cinematografica che, partendo dalle evidenti allusioni letterarie del soggetto (Borges?), si lancia in una detection crepuscolare in cui l'indagine poliziesca sconfina negli oscuri e insondabili territori della psiche umana e dove le allusioni metaforiche (un paesaggio postbellico di macerie e devastazioni flagellato da una pioggia incessante, uno stato marziale governato da violenti psicopatici e teorici 'mengeliani', un girone dantesco di carcasse putrescenti e di innocenti fanciulle orrendamente mutilate) segnano il cupo pessimismo di una civiltà alla deriva e dove qualunque processo di conoscenza della verità porta all'inesorabile identificazione con le infingarde perversioni della natura umana (l'elemento del crimine, appunto). [+]

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kronos domenica 13 aprile 2014
arte visiva scopiazzata Valutazione 2 stelle su cinque
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L'impianto visivo e scenografico dell'esordio di Von Trier, che ne costituisce il principale motivo d'interesse, è un collage di rimandi a 'Stalker' di Tarkovskij e 'Blade Runner' di Scott.  Di suo il regista danese ci mette i toni color seppia che caratterizzeranno buona parte della filmografia successiva.
Ma esaurita l'analisi estetica, peraltro scopiazzata, rimane poco da dire sull'Elemento del crimine: la trama poliziesca è pretestuosa, la tensione assente, i personaggi piatti come uno specchio ... resta la noia.

[+] in medio stat virtus (di gianleo67)
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vjarkiv domenica 24 marzo 2013
"action" ammantata da "sogno vigile" Valutazione 4 stelle su cinque
50%
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Ambientazione claustrofobica e "umidità" color seppia per il primo lungometraggio del danese von Trier. Il regista si presenta al mondo con un film non facile, imponendo da subito l'"autorialità" del progetto "Europa" che si concluderà con altri due film: Epidemic ed Europa. Se si ha voglia di seguirlo si entra in uno straordinario "viaggio" concettuale e visivo che è quello del protagonista: poliziotto che sotto ipnosi racconta al proprio terapeuta al Cairo la sua ultima missione in Europa. E' proprio in questa capacità di rappresentare visivamente l'"action" ammantata da "sogno vigile", la scommessa riuscita di Lars. [+]

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paride86 lunedì 22 agosto 2011
delirante e visionario Valutazione 4 stelle su cinque
67%
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Bellissimo esordio di Lars Von Trier.
Un film originale e visionario, claustrofobico e intenso, che racconta la strategia investigativa di un vecchio detective, il quale teorizza l'identificazione psicologica dell'investigatore con l'investigato, al fine di poterne anticipare le mosse.
Vale la pena di vederlo soprattutto per la forma estetizzante, oscura e delirante.

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fedeleto lunedì 2 agosto 2010
negli oscuri abissi della mente umana... Valutazione 3 stelle su cinque
90%
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E' oscura quella notte in europa,fischer non ricorda cosa e' successo,si trova sotto ipsnosi,si chiede cosa puo' aver scatenato la furia omicida di un assassino che a colpi di bottiglia uccide giovani donne che vendono biglietti per il lotto,cosa si nasconde dietro questi orribili delitti? e soprattutto come uscirne se non immedisimandosi con l'assassino?Questo e' il debutto alla macchina da presa di LARS VON TRIER,che con grande originalita' crea un film si suspence ,e fascino.La fotografia e' sempre scura e non si riesce a vedere quasi mai chiaramente le scene ,ma del resto e' la necessita' della storia che lo richiede,poiche' il film e' un viaggio nella mente del poliziotto fischer ,e dunque riguarda un viaggio nella psiche umana di fischer,negli oscuri meandri della sua mente ,ove si nasconde la chiave per risolvere un inquietante mistero. [+]

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michel mercoledì 8 ottobre 2008
delitto in umido Valutazione 0 stelle su cinque
60%
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40%

Contro l’anarchia imperante Harry ha un metodo che dovrebbe consentirgli di catturare i criminali. Per fermare il pazzo che uccide le bambine del lotto, egli si identifica con il carnefice, con le conseguenze che si possono immaginare. Viaggio alla maniera espressionista nelle pieghe riposte dell’animo umano, il film mette in scena un universo parallelo, notturno, trasudante umidità. La noia è in agguato, ma l’ermetismo è controbilanciato dalla bellezza delle immagini, capaci di sorprendere e di mantenere desto l’interesse. Anche se deve qualcosa a Tarkovskij e al primo Lynch, von Trier è già un esteta raffinato.

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bix giovedì 5 gennaio 2006
esordio Valutazione 4 stelle su cinque
67%
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se von trier ha 28anni esordisce con un film di questa portata..il 95percento di altri esordi risultano inutili..meglio che gli aspiranti registi guardino il suo film prima di esordire al cinema con delle cagate!!..gia' presenti tutte le tematiche Trieriane

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