Inizia come una commedia musicale, poi pian piano si trasforma, piuttosto abilmente, in un melodramma; la sceneggiatura è abbastanza brillante, ma i cuori pulsanti del film sono lo smalto di Powell e il fascino sempre fulgido della Harlow, entrambi sapientemente esaltati dalla regia di Fleming, che alterna spigliatezza, eleganza ed intensità. Non fu comunque un lavoro facile per la protagonista, che subentrò all'ultimo momento a Joan Crawford, e per di più dovette affrontare il fatto di essere davvero stata, due anni prima, sposata con un suicida.