Non ha nulla di celebrativo e il pregio maggiore è la mancata distanza con cui viene raccontato Marco Simoncelli. Il limite è che non tutte le (troppe) testimonianze hanno lo stesso peso.
di Simone Emiliani Sentieri Selvaggi
La tuta di Marco Simoncelli, il cerotto sul naso, l'eco del rombo dei motori. Il pilota motociclistico riemerge dai filmati d'archivio. La voce arriva prima delle immagini con la sua battuta pronta, la sua schiettezza, la capactà di sdrammatizzare o, al contrario di non nascondersi, come nel momento in cui si è messo a piangere davanti le telecamere dopo una sconfitta.
Ma soprattutto c'è il circuito che è quello del destino, quello di Sepang in cui si corre il Gran Premio della Malesia. Lì è diventato campione del mondo nella classe 250 nel 2008 e ha perso la vita, tre anni più tardi, il 23 ottobre 2011 a 24 anni. [...]
di Simone Emiliani, articolo completo (2809 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 28 dicembre 2021