Qui rido io |
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Un film di Mario Martone.
Con Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell'Anna, Antonia Truppo.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 133 min.
- Italia 2021.
- 01 Distribution
uscita giovedì 9 settembre 2021.
MYMONETRO
Qui rido io
valutazione media:
3,85
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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QUI a Napoli si ride e si piangedi MAURIDALFeedback: 16436 | altri commenti e recensioni di MAURIDAL |
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giovedì 16 settembre 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
QUI A NAPOLI SI RIDE ; SI PIANGE SI VIVE. Quando un regista maturo , come ormai è Mario Martone, ricordando le iniziali e seguenti sue regie teatrali, si impossessa del linguaggio cinematografico, allora diventa inevitabile ricondurre nel cinema, l’esperienza della scena teatrale, la coralità e la immediatezza della recitazione degli attori, la visione totale della rappresentazione , e della storia raccontata. Il cinema , diventa dunque l’espressione artistica del regista e quindi il meglio della propria esperienza di autore e regista si esprime nei film. Particolarmente nell’ultimo film ,Qui rido io, si avverte la vena teatrale del regista Martone che sceglie non a caso di raccontare la vicenda umana e la storia teatrale di Edoardo Scarpetta. Intanto bisogna ricordare anche che il regista ha un forte legame con la città di Napoli e la sua cultura , sia di alto livello che popolare e spesso le due espressioni vanno insieme .Mentre nei film precedenti , Noi credevamo e il giovane favoloso, la cultura rappresentata è di alto livello con accenni a sfondi popolari, nel film Il sindaco del Rione sanità è presente un rimarcato carattere popolare dei personaggi, tratti dal teatro di Eduardo De Filippo. Dunque il regista si riaccosta al tema della cultura popolare , della sua importanza , delle mille sfumature e dei tanti volti che suo malgrado il popolo sia al meglio ché nel degrado rappresenta. Il tema del teatro di Scarpetta è ambivalente , di sicuro nei primi del novecento Napoli è nobilissima, capitale europea, per le arti , teatro musica e la scena iniziale del film dove vediamo il lungomare con Vesuvio nientemeno girato dai Lumièr è testimonianza che in quanto a importanza culturale europea Napoli e Parigi si connettevano, ma già a metà dell’ottocento e primi del novecento i fratelli Alinari lavorano a Napoli con fotografie che ancora oggi danno una realtà del popolo napoletano tutta differente. Le foto Alinari testimoniano di una povertà e di una miseria unica , specie nell’infanzia e nei giovani, i soggetti più ricorrenti.Ma la realtà antropologica e storica della città di Napoli all’epoca di Scarpetta ci dice che a ridere erano in pochi, magari i capocomici a teatro che esistevano e lavoravano. IL teatro a Napoli è sempre stato vivo , come la musica e l’arte in genere , purtroppo il popolo vivendo di stenti forse aveva più occasioni per piangere. Certo la vitalità, e la intrinseca gioia di vivere portava i fortunati magari borghesi e aristocratici a frequentare il teatro e ridere di cuore alle rappresentazioni di Scarpetta unico mattatore sulla scena comica.Il film si sofferma sulla accurata scena teatrale , il teatro fisico, con il palcoscenico, le quinte la platea e il pubblico in delirio , e anche il teatro recitato con la compagnia di attori al completo, figli e figliastri, mogli e amanti insomma tutto Scarpetta dentro e fuori , dove il confine fra teatro e recita della vita in casa è molto sottile. In tutto questo il film riesce benissimo, grazie alla esemplare recitazione di Toni Servillo -Scarpetta ma anche e soprattutto di tutti gli altri attori personaggi grandi e piccoli dell’affollata scena. Dunque un film rievocativo, un film biografico un film celebrativo .Niente di tutto questo . Quando si affronta la storia del processo D’Annunzio Scarpetta, e direi si allunga un tanto il brodo ,è solo per per riaffermare la vis comica del mattatore anche in situazioni semiserie come i processi di plagio. In definitiva lo spettacolo c’è anche il cinema trova il suo spazio narrativo, gli spettatori , tornano in sala e risultano soddisfatti , tutti, anche chi criticamente pone un dubbio sulle realtà narrate e ,drammaticamente ci sorride .(mauridal) .
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