Da fan del fumetto e da conoscitore anche dei primi fumetti del Re del Terrore, sono andato con molta curiosità a vedere questo film.
E purtroppo cari Manetti, non ci siamo.
Il film è un adattamento praticamente inquadratura per inquadratura di 2 albi di Diabolik molto famosi, il primo racconto del primo incontro tra Diabolik e Eva Kant, il secondo introduce il grande colpo al centro della trama.
Sembra quasi un progetto Shot for shot alla Sin City per interci, ma è già che si vede il primo passo falso dei Manetti.
Il film infatti riproponendo in maniera iper fedele la trama degli albi di diabolik lascia per strada l'introduzione di certi personaggi e certe situazioni e gadget assurdi che fanno parte del mondo di Diabolik, se i fan non avranno problemi a identificare personaggi e situazioni, lo spettatore ignaro rimarrà molto spaesato e gli sembrerà di assistere a un brutto sceneggiato Rai, i Mainetti poi nel voler riproporre le inquadrature dei fumetti seguendo e riproponendo il linguaggio alla lettera su schermo, come effetto collaterale dilatano i tempi rendendo il film lentissimo , la fedeltà del fumetto poi colpisce anche il carattere dell'opera che appare Fredda e distaccata come in una noiosa lezione scolastica, nel film infatti manca quasi del tutto l'ironia e scene d'azione che avrebbero sicuramente giovato a un ritmo così lento.
Il cast sulla carta sembrava perfetto con qualche riserva per Marinelli e Mastrandrea , Luca Marinelli rende il suo personaggio (Diabolik) incredibilmente glaciale e inquietante, giocando con la voce e gli sguardi dando prova del suo talento nella prima parte mentre nella seconda si perde in fretta.
Mastrandrea invece interpreta il personaggio di Ginko come un classico ispettore uscito direttamente da uno sceneggiato degli anni '60 che detto così sembra un male ma in realtà è semplicemente la rappresentazione del personaggio nel albo da cui il film è tratto, peccato che anche qui la fedeltà maniacale al fumetto si mangia le interpretazioni degli attori, non rendendoli abbastanza liberi di dare una caratterizzazione ai loro personaggi.
Quella che regala l'interpretazione migliore è la bellissima Miriam Leone, uscita direttamente dalle pagine del fumetto ed è la sola che ha un pò più di spazio di interpretazione rispetto agli altri attori ed è il solo personaggio introdotto e spiegato, si può quasi dire che il film sia su di lei.
Il comparto tecnico invece non è buono... è un mezzo miracolo, Diabolik infatti è un fumetto difficilissimo da trasporre su schermo, ma qui tutto è stato realizzato in maniera impeccabile e credibile, anche se con qualche sbavatura a causa della fedeltà maniacale al fumetto che rende alcuni personaggi un pò ridicoli (l'attaccatura dei capelli di Marinelli vi impallerà perennemente lo sguardo), la regia dei Manetti poi è scorrevole e e piena di omaggi e citazioni e fa sentire tutto il loro amore per il cinema e il fumetto di Diabolik.
Arrivando alle conclusioni, a malincuore penso che un film del genere difficilmente farà breccia negli spettatori, anche ai fan stessi, perché è un film freddo e chiuso su se stesso, che non tenta di piacere al pubblico ma pretende da esso attenzione e anche una certa cultura cinematografica, ed è cosa buona e giusta pretenderlo in un momento dove ogni ragazzino va pazzo per spiderman no way home e viene solo bombardato da effetti speciali, ma se con un progetto del genere tra le mani non lo rendi appetibile e non crei un universo accattivante, rimarrà un film che i Manetti si guarderanno a casa loro insieme al direttore della Astorina, godendo come dei bambini... ma da soli.
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