Un giorno di pioggia a New York |
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Un film di Woody Allen.
Con Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law.
continua»
Titolo originale A Rainy Day in New York.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 92 min.
- USA 2019.
- Lucky Red
uscita giovedì 28 novembre 2019.
MYMONETRO
Un giorno di pioggia a New York
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il vecchio Woody torna a Manhattan con gli occhi pieni di malinconia
di Emiliano Morreale La Repubblica
Infine, il pericolo è stato scongiurato. Il pubblico, non solo italiano, aveva rischiato di non vedere mai il nuovo film di Woody Allen, pronto già da un anno. Nel mezzo del caso Weinstein erano state riesumate le accuse di molestie nei confronti della figlia adottiva della compagna Mia Farrow, evocate da quest'ultima durante il divorzio. Accuse rivelatesi prive di fondamento, e che peraltro non c'entravano niente con la lotta contro gli abusi nel mondo del cinema. Ma il film era stato congelato e alcuni attori (Timothée Chalamet, Griffin Newman e Selena Gomez) avevano dichiarato di essersi pentiti di aver girato il film, donando il compenso ad associazioni femministe o Lgbt. Piuttosto avrebbero dovuto ringraziare il destino che li ha messi nelle mani di uno dei più fini direttori di attori del cinema contemporaneo (anche se con Gomez ha potuto fino a un certo punto). Ciò detto, Un giorno di pioggia a New York è soprattutto un piacevole ritorno a casa del regista, un'operina minore e aggraziata senza la forza di alcuni bellissimi film recenti, come Café Society e soprattutto La ruota delle meraviglie. Siamo a New York, come da titolo, e come può essere brutto un film di Woody ambientato a New York? Tra Metropolitan Museum e Central Park, lo sguardo è volutamente un po' straniero, come se la città fosse stavolta una di quelle che Allen ha visitato, con risultati alterni, da "turista cinematografico": Barcellona, Roma, Parigi. Protagonisti sono due ventenni (Chalamet e Elle Fanning). Lui è di Manhattan e si chiama Gatsby, come il romanzo di Fitzgerald che era la fonte esplicita di Café Society lei è una studentessa di cinema dell'Arizona che deve intervistare un mitico regista indipendente (Liev Schreiber). I due finiranno in un girotondo di incontri, equivoci, seduzioni: ingenui ingoiati dalla metropoli come in una novella di Maupassant o ne Lo sceicco bianco di Fellini. In un'unica giornata di pioggia, ma col sole che filtra (i virtuosismi del direttore della fotografia Vittorio Storaro). L'ottantatreenne Allen si rispecchia ancora una volta in personaggi giovani, che potrebbero essere i suoi nipoti, ma lo sguardo è pieno di saggia malinconia: come se quei ragazzi visitassero il mondo crepuscolare di un vecchio regista, e ne prendessero lo sguardo e il disincanto.
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