samanta
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domenica 11 giugno 2017
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c'è sempre speranza
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Quando un padre è un film con un regista esordiente (Mark Williams) e interpreti principali Gerard Butler (Dane Jensen), attore scozzese ormai collaudato (ricordate Leonida in 300?) e da Gretchen Mol (la moglie Elise). La trama: Dane è un "cacciatore di teste" in un'agenzia che reperisce personale qualificato alle società, totalmente dedito al suo lavoro che lo impegna 70 ore alla settimane, trascurando la famiglia e da cui ricava lauti guadagni con le provvigioni, il capo Ed ( William Defoe) è un uomo arido che pensa solo ai guadagni, senza scrupoli nel licenziare chi non si dedica totalmente al lavoro (anche il sabato e la domenica) che sta per lasciare il posto e mette Dane in concorrenza per la successione con la collega Lynn (Alison Brie).
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Quando un padre è un film con un regista esordiente (Mark Williams) e interpreti principali Gerard Butler (Dane Jensen), attore scozzese ormai collaudato (ricordate Leonida in 300?) e da Gretchen Mol (la moglie Elise). La trama: Dane è un "cacciatore di teste" in un'agenzia che reperisce personale qualificato alle società, totalmente dedito al suo lavoro che lo impegna 70 ore alla settimane, trascurando la famiglia e da cui ricava lauti guadagni con le provvigioni, il capo Ed ( William Defoe) è un uomo arido che pensa solo ai guadagni, senza scrupoli nel licenziare chi non si dedica totalmente al lavoro (anche il sabato e la domenica) che sta per lasciare il posto e mette Dane in concorrenza per la successione con la collega Lynn (Alison Brie). Ma un grave evento colpisce Dane il figlio di 10 anni Ryan (Dane ha anche due figlie più piccole) è colpito da una seria forma di leucemia. All'inizio Dane non si rende conto della gravità della situazione e si mette in crisi anche con la famiglia, ma in seguito cambia e capisce che deve cercare la qualità della vita. Il film ha un finale positivo con un colpo di scena, che non racconto, abbastanza originale. So già le critiche che il film si attira: è il solito melodramma strappa lacrime. Ebbene ritengo che il film affronti due situazioni purtroppo ricorrenti: la prima quando un evento tragico colpisce una famiglia: quanti genitori girano per gli ospedali con figli malati o vittime di incidenti e come questi eventi in bene o purtroppo in male possono cambiare la vita delle coppie e dei loro cari. La seconda le condizioni spesso disumane del lavoro che ti costringe a orari pesanti sotto il capestro di essere licenziati per scarsa produttività. Nell'affrontare tali problemi emergono situazioni collaterali quali le dinamiche di coppia anche sessuali, il lavoro di sacrificio delle madri che rinunciano al lavoro per dedicarsi alla famiglia, di cui per l'assenza del padre sono di fatto le colonne, l'aridità dei rapporti esistenti all'interno del lavoro, il rapporto con Dio. Il regista ha realizzato un buon spettacolo che non dà momenti di distrazione nello spettatore. Ottima l'interpretazione dei due protagonisi, ma anche del piccolo Ryan ((Maxwell Jenkins), del capo duro (William Defoe è ormai consacrato a questi ruoli) e della collega concorrente al posto Allison Brie. Ottima la fotografia che fa vedere scorci di Chicago e grattacieli anche in stile Liberty belli e inconsueti e che meritano una particolare attenzione. In conclusione un film da vedere che ti fa uscire dalla sala più sereno.
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flyanto
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lunedì 12 giugno 2017
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riscoprire i veri valori della vita
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Se un figlio si ammala gravemente quali diventano le priorità per un genitore che ha messo sempre la carriera al primo posto? E' quello che succede al protagonista del film "Quando un Padre" che, continuamente oberato di impegni lavorativi e soprattutto di inventare continue strategie al fine di battere la concorrenza (tanto più quando l'avversario in questione è costituito da una donna), si trova a dover affrontare la dolorosa realtà di avere il proprio bambino seriamente malato di leucemia. Il papà nel corso della terribile malattia comincerà così a dedicarsi maggiormente alla propria famiglia che, invece, ha sempre trascurato per il lavoro, ed "in primis" ovviamente al figlioletto malato.
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Se un figlio si ammala gravemente quali diventano le priorità per un genitore che ha messo sempre la carriera al primo posto? E' quello che succede al protagonista del film "Quando un Padre" che, continuamente oberato di impegni lavorativi e soprattutto di inventare continue strategie al fine di battere la concorrenza (tanto più quando l'avversario in questione è costituito da una donna), si trova a dover affrontare la dolorosa realtà di avere il proprio bambino seriamente malato di leucemia. Il papà nel corso della terribile malattia comincerà così a dedicarsi maggiormente alla propria famiglia che, invece, ha sempre trascurato per il lavoro, ed "in primis" ovviamente al figlioletto malato. Riscoprirà la gioia di avere degli affetti familiari sinceri, di quanto invece sia arido e spietato, seppure necessario, il mondo del lavoro e pertanto ad iniziare una nuova e più serena esistenza.
Il plot di "Quando un Padre" possiede tutte le "carte in regola" per essere un film drammatico dove si dà valore, riscoprendoli, ai veri sentimenti ed alle vere gioie della vita e dove la causa scatenante la propria "conversione" esistenziale è determinata da una terribile realtà da affrontare che per di più riguarda un bambino innocente. Insomma, ripeto, una pellicola piena di tematiche dolorose e toccanti il cuore dello spettatore e passaggi comuni (lieto fine annesso) che però la rendono apprezzabile, sia pure non in maniera originale, grazie ad una regia nitida e ben costruita ed all'interpretazione convincente degli attori, in particolar modo Gerard Butler ed Alfred Molina, rispettivamente il papà ed il professionista che ha perso il proprio lavoro e non riesce a trovarne un altro.
Piacevole.
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